Io credo che questo sito sia una comunità, dove gli autori hanno modo di conoscersi, attraverso scambi di messaggi, commenti e, in alcuni casi, di incontrarsi ai vari raduni. Conosco persone che hanno intrecciato delle relazioni molto intime. Tutto questo, per me, è molto positivo. Credo anche che, inevitabilmente, i riconoscimenti citati da Elena abbiano poco (se non nulla) a che vedere con il valore degli scrittori, ma siano più il frutto dei rapporti umani, veri o fasulli che siano. Ad esempio, ci sono stati autori molto quotati, in passato, che leggevano e commentavano spesso le opere altrui, ricevendo lo stesso trattamento. Le loro poesie erano, di conseguenza, "meravigliose" o "strabilianti". Quando, per vari motivi, questi autori hanno smesso di commentare, hanno visto il proprio "valore artistico" scemare notevolmente, fino a scomparire. A me fa sorridere, tutto ciò, ma c'è chi se la prende a cuore e ne fa un fatto personale. Vuoi essere commentato, segnalato, votato? Devi commentare, segnalare, votare. Funziona così. E non voglio sindacare sul fatto che sia giusto o sbagliato. Credo che il quesito più importante sia questo: "perché scriviamo?" Le risposte possono essere molteplici. Io, per esempio, scrivo soprattutto per "necessità" e, a volte, per semplice diletto. Il riscontro altrui è quindi irrilevante. Detto questo, a me piace come scrive Elena e, se facessi parte della redazione, la eleggerei autrice del mese. Ma sarebbe il giudizio di un dilettante, quindi non so quale gratificazione potrebbe trarne. Per me l'importante è scrivere. Il resto è davvero ininfluente, oltre che noioso. Per quanto mi riguarda, sono sinceramente grato ai direttori del sito per l'opportunità che mi viene concessa, in cambio dell'esclusività dei miei rigurgiti letterari. Invece di commentare, segnalare, votare, io consiglio di leggere le poesie altrui, ma di farlo davvero, non distrattamente, per restituire il favore. Penso che sia il modo migliore di vivere questo sito. Ma è soltanto la mia inutile opinione