Mangi bevi... scrivi?
Aspirati in paesiste ispirazioni
sghignazzate poetiche vergate
rozze vedute da quei balconi finti
bocciarde tra leccornie untuose e
versi scotti in tavolacci apparecchiati
insipide pietanze tiepidamente rimuginate
da commensali con vestiti tutti uguali.
Sbevazzando in rima ad inghiottire rospi
gracchianti canti stonati sugli astanti
Ci vuol coraggio a chiamarle perle
ma son mancate le ostriche nel mare
spurgando torbido squallido liquame
Ci vuol coraggio a vedere ancelle
portatrici di chiare acque -quelle
limpide pure sonanti verseggianti
Eppure nello spazio che sé ristretto
sgomitando si fa posto tra le pieghe
di aride aritmie a soffocare il grasso
declamando mantra volutamente futili
convinti a fare l'arte senza mettersi da parte (postata nella satira...poetica,meglio rivolta ai poeti,almeno certuni e o certune:faranno
numero sicuro! Ma se fanno schifo qualcun lo dovrà pur dire se c'è democrazia o ci fosse forse ci sarà...CHISSA' !?!