Autore Topic: Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358  (Letto 4242 volte)

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Offline Antonio Terracciano

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #15 il: Lunedì 5 Gennaio 2015, 14:53:02 »
"Presente non solo nel campo del vestiario, ma anche in quelli del gusto e delle arti, (...) delle ideologie e della stessa scienza, la moda è una pratica significante: essa trasforma gli oggetti di cui s'impadronisce in simboli espressivi, in segni di carattere particolare. Il significante, una linea di moda, rinvia qui a un triplice significato: a uno status sociale, che chi segue la moda detiene, o al quale aspira; a un modo di essere nel tempo, che consiste nell'essere partecipi della modernità; a un certo erotismo (...) In tutti questi campi si osservano fluttuazioni congiunturali: vi sono mode che scompaiono per poi riapparire in forme leggermente modificate. Storicamente, l'attuale organizzazione della moda è una conseguenza del declino della borghesia, sostituita nel suo ruolo di creatrice di mode, ereditato dalle élite aristocratiche, dagli ambienti intellettuali e dalle avanguardie artistiche" (riassunto dell'articolo "Moda" di Olivier Burgelin, a pag. 382 del vol. 9 dell' "Enciclopedia Einaudi" ) .
Queste parole (soprattutto: "Vi sono mode che scompaiono per poi riapparire in forme leggermente modificate" ) sono forse utili per capire che un po' tutti hanno (abbiamo) ragione nella discussione in corso: quelli, come Martino e Amara, che non accettano i troncamenti (appartengono "agli ambienti intellettuali e alle avanguardie artistiche" ? ) , e quelli, come Mau e Chiti, che sono apparentemente più semplici (o più lungimiranti, anticipando il ritorno di antiche mode? )
Io penso di stare nel mezzo, non negando però una certa simpatia per gli ultimi autori citati, forse perché, a cominciare dall'abbigliamento, non ho (quasi) mai seguito le mode, considerandole come arbitrarie imposizioni da parte di coloro che vorrebbero interferire con la mia vera personalità, che vorrebbero dominarla.

Offline Duilio Martino

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #16 il: Lunedì 5 Gennaio 2015, 15:26:58 »
farmi prendere per i fondelli...
cantastorie da quattro soldi... ti ringrazio a nome di mio padre... quando lo rivedo "glielo"
dico... ne sarà felice !
mentre per il poetucolo o scribacchino, non oso contraddirti... un così  grande sommo che sei...
comunque io rimango dell'idea che ciò  che scrivo e dico... èpurtroppo farina del mio sacco... non delego altri! neppure i grandi autori !

sarebbe meglio , caro amico Duilio, che invece da farti prendere dal livore, leggessi meglio il mio intervento... posso essere ironico a volte, ma difficilmente offensivo!

comunque, salute a tutti !

Saverio... non è il mio pensiero... ma quello d'un illustre poeta...e lungi da me la volontà di offendere cantastorie o poeti provetti (tra i quali mi ci metto anche io definendomi Poetante - aspirante poeta - 
Saluti cordiali.

Duilio Martino

Offline Saverio Chiti

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #17 il: Lunedì 5 Gennaio 2015, 17:07:02 »
credo sia pi congruo e consono... ritornare al testo di Mau0358, autore che come già detto non conoscevo bene e che apprezzo in questo suo bellissimo testo...

per il resto... bè forse ci siamo fatti prendere un pò la mano...

che ognuno nonostante la dialettica, rimanga della propria idea...

Saverio.
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Amara

Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #18 il: Lunedì 5 Gennaio 2015, 23:50:24 »

Queste parole (soprattutto: "Vi sono mode che scompaiono per poi riapparire in forme leggermente modificate" ) sono forse utili per capire che un po' tutti hanno (abbiamo) ragione nella discussione in corso: quelli, come Martino e Amara, che non accettano i troncamenti (appartengono "agli ambienti intellettuali e alle avanguardie artistiche" ? ) , e quelli, come Mau e Chiti, che sono apparentemente più semplici (o più lungimiranti, anticipando il ritorno di antiche mode? )
Io penso di stare nel mezzo, non negando però una certa simpatia per gli ultimi autori citati, forse perché, a cominciare dall'abbigliamento, non ho (quasi) mai seguito le mode, considerandole come arbitrarie imposizioni da parte di coloro che vorrebbero interferire con la mia vera personalità, che vorrebbero dominarla.

caro Antonio.. trovo non sia piacevole che tu collochi dentro mura da te stabilite il pensiero altrui.. o addirittura la personalità altrui...
visto cosa pensava Gozzano, già dall'inizio del secolo scorso, non credo si possa parlare di moda ormai..
ad ogni modo qui pare sia più un difendere ad ogni costo che un discutere, quindi la finisco qui..
ma vorrei che nessuno si inventasse chi sono e come sono.. grazie..
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Azar Rudif

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #19 il: Martedì 6 Gennaio 2015, 01:52:24 »
Provo a dire la mia solo per quanto riguarda il contenuto dei versi e per il senso che restituisce.
Ciò che noto e l'incipit e la chiusa che terminano con gli stessi due versi con l'aggiunta finale della condizione che permetterebbe la speranza dei due versi.
Nei versi 3-4-5-6  c'è una certa asimmetria del 3° verso con il 5° che non toglie nulla al senso, ma non rende la lettura con la stessa fluidità. Si tratta solo di una questione di simmetria legata alla nostra forma mentis con la quale scriviamo i versi. La mia è eccessivamente schematica ed avrei messo un complemento oggetto anche al 3° verso togliendo la "e" iniziale al verso successivo.
Quella della "e" è anch'essa una forma mentale dove per qualcuno serve a dare un certo tempo e incisione alla lettura (come uno sbattere i pugni sul tavolo ad ogni termine). Infatti, se letta con tono austero e deciso ha un senso molto forte ed è giusto l'uso delle "e", ma se il tono deve essere più dimesso, allora quella "e" diventa più intima e sussurrata (però nel secondo caso toglierei la "e" ad inizio verso).
Tutto dipende dal tono che l'autore vuole dare ai versi.
Io la leggo con tono deciso fino al verso "incamminate......" dove il tono ed il ritmo rallentano fino a quel "correre ai bordi della notte" che è un correre in un tempo allungato perchè lungo è il bordo della notte, ma sopratutto per quell'incamminate che indica un moto più lento....... è un contrasto ben studiato dall'autore e mi piace molto.
Nel successivo "nulla si perse...." l'autore ci parla di cose presenti (di ciò che è) e non future come nella precedente, ma subito dopo ci ricorda di cose passate ed anche queste non andranno perdute.
Le immagini usate rendono la grandezza del cielo e dei mari in contrasto con la familiarità della casa, ciò a voler dire che anche la vastità dei luoghi o degli eventi non serve a far dimenticare ciò che è rappresentato dall'intimità e dalla familiarità dei ricordi. Ricordi che vengono rammentati nelle famiglie stesse, il luogo del ricordo più intimo e più forte.
La poesia termina con gli stessi versi iniziali aggiungendo la condizione necessaria alla conservazione dei ricordi: la volontà di ricordare.
Poesia che termina con un insegnamento, una morale raggiungendo non solo l'intento di esprimere un sentire dell'autore, ma anche un insegnamento di un valore rivelando anche la personalità di chi scrive.


Mi scuso con l'autore per questa specie di autopsia dei versi, ma io ritengo che scrivere versi significa mettere su carta la nostra personalità, il nostro modo di essere ed il nostro modo di sentire l'esterno e lo facciamo secondo i nostri schemi mentali.
E' importante la tecnica, certo, ma sopratutto vale, a mio modesto parere, la scelta della parola e della sua sistemazione nell'accostamento con le altre parole. Conta l'immagine che le parole rendono e la potenza che la parola stessa esprime come simbolo. Una sola parola potrebbe essere poesia se inserita in un contesto, in un'espressione, in un tono....
Qua si scrive e si cerca di esprimere e trasferire al lettore una sensazione.
Questa poesia, ritengo, che abbia queste caratteristiche di scrittura e di trasferimento e l'uso delle parole e delle immagini è appropriato.[size=78%] [/size]



2 Novembre

Nulla sin qui si perse
e niente andrà perduto.
S'ascolteranno
e canti e risa e voci,
s'incontreranno genti
e volti e storie e vite
incamminate lungo il sentiero
che corre ai bordi della notte.
Nulla si perse
e niente andrà perduto
di ciò che è
ancor vivo e presente
in un tal color di cielo
che ammanti i tetti delle case
in quell'antica melodia
che va di mare in mare
o in un pensar devoto
che porti a ricordare.
Nulla sin qui si perse
e niente andrà perduto
se solo lo si vuole.

La Legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la Legge e non cercate la Legge Umana. Essa è statica ed imperfetta, cercate ciò che evolve e mai è uguale a sè stesso e ribolle del Bene e del Male

Offline Azar Rudif

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #20 il: Martedì 6 Gennaio 2015, 02:11:48 »
Giusto per completezza, il 5° verso potrebbe anche essere letto in
"genti si incontreranno" dando un senso diverso e giustificando anche la asimmetria di cui parlavo.


Inoltre, il verso 1 "nulla sin qui si perse" contiene un verbo al passato mettendo un netto confine tra il passato ed il presente e dando maggior risalto alel cose passate che non a quelle presenti.... anche questo è sintomatico delle intenzioni dell'autore che da maggior risalto al passato rispetto al tempo presente  che essendo presente nn si è ancora perso.
Approvo anche in questo caso l'uso del verbo al passato per il senso che rende circa la cose da conservare e riferite ad un tempo ben preciso: il passato.
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Offline Duilio Martino

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #21 il: Mercoledì 7 Gennaio 2015, 20:06:42 »
Bravo Azar... e graxie per la profondo analisi.
io in questa poesia ci vedo tantr cose in più qusli figure retoriche (anafore.. enumerazioni etc... ) e poi suoni pe i quali evidenzio un verso emblematico : " se solo lo si vuole..." io dominio di  O e L  non fugge.
ad Antonio vorrei dire (come ha già fatto Amara) che non ci sto a fatmi collocare negli stazzi.... di un semplice fenomeno di moda... visto che ho speso la garan parte del mio tempo a studiare metrica fino al punto di spingermi a "canonizzare" (per primo nella letteratura italiana - sfido a trovarne altri che ne abbiano fatto uso - un verso endecasillabo  con accento su 4^ sillaba di parola sdrucciola sino ad oggi considerato  da manuali di metrica errore o doppio quinario rolliano... 
Inoltre, tenuto conto che attualmente sono alle prese con lo studio sulla suono delle vocali  e loro relazione con le note musicali... e la poesia (è noto infatti che le note hanno una stretta relazione le vocali tanto da essere da queste definite - RE - MI e SI - FA e LA - SOL  - UT(DO),  come è noto che certa poesia orientale (quale l'haiku)  è fortemente cststterizzata da toni... e suoni che diventano più cupi... più bassi in chiusa - E IN QUESTA POESIA CI SAREBBE TANTO DA DIRE DI PODITIVO IN MERITO ED ALDILÀ DELLA LRGGEREZZA DEL TRONCAMENTO... - glie ne  sarei infinitamente grato se non mi collocasse - non credo che io lo meriti - tra  i "quelli che...". 

MI SENTO SINCERAMENTE, E LO DICO PACATAMENTE,  BEN OLTRE ... IL " FENOMENO FI MODA... E COLLOCARMICI FORZATAMENTE DENTRO EQUIVALE A SMINUIRE UN LAVORO IMMENSO CHE MI È COSTATA GRANDE FATICA.

A PROPOSITO DI SUONI RELAZIONABILI ALLE VOCALI... SE QUALCUNO AVESSE ELEMENTI SALIENTI ... GLIE NE SAREI DAVVERO TANTO GRATO SE POTESSE PARTECIPARMELE...

DA PARTE MIA SONO A VOSTRA COMPLETA DISPODIZIONE....SALUTI... E BUONA POSIA A TUTTI.


Offline Antonio Terracciano

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #22 il: Giovedì 8 Gennaio 2015, 00:07:32 »
Mi dispiace davvero che Amara e Martino se la siano un po' presa per quella mia supposizione (l'appartenenza agli ambienti intellettuali e alle avanguardie artistiche) : il mio, considerando il loro indubbio valore, riconosciuto, da quel che so, anche al di fuori del sito "Scrivere" , voleva essere un complimento. Mi accorgo ora di averlo mal formulato, di aver commesso un errore, e me ne dispiace ( "Chacun peut se tromper" , mi pare che scrivesse Prévert in una sua poesia... )

Offline Duilio Martino

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #23 il: Giovedì 8 Gennaio 2015, 22:44:27 »
Mi dispiace davvero che Amara e Martino se la siano un po' presa per quella mia supposizione (l'appartenenza agli ambienti intellettuali e alle avanguardie artistiche) : il mio, considerando il loro indubbio valore, riconosciuto, da quel che so, anche al di fuori del sito "Scrivere" , voleva essere un complimento. Mi accorgo ora di averlo mal formulato, di aver commesso un errore, e me ne dispiace ( "Chacun peut se tromper" , mi pare che scrivesse Prévert in una sua poesia... )

Fa niente Antonio... riconosco la tua onestá morale...
E grazie per la tua partecipazione costruttiva al forum.
un caro saluto.

Offline Amara

Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #24 il: Giovedì 8 Gennaio 2015, 23:12:48 »
Mi dispiace davvero che Amara e Martino se la siano un po' presa per quella mia supposizione (l'appartenenza agli ambienti intellettuali e alle avanguardie artistiche) : il mio, considerando il loro indubbio valore, riconosciuto, da quel che so, anche al di fuori del sito "Scrivere" , voleva essere un complimento. Mi accorgo ora di averlo mal formulato, di aver commesso un errore, e me ne dispiace ( "Chacun peut se tromper" , mi pare che scrivesse Prévert in una sua poesia... )

non preoccuparti.. basta intendersi..
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Offline Marina Como

Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #25 il: Sabato 14 Marzo 2015, 13:56:18 »
Già,i troncamenti.....
So che Amara li odia ed ora so anche Duilio..
Secondo me,indipendentemente dalla metrica,servono ad aumentare la musicalità del testo,ad agevolarne la lettura.
Probabilmente sbaglio,ma mi vengono spontanei e.... poi mi ci affeziono ....

Concordo in pieno. Io credo nei troncamenti che usate come pause hanno una funzione di virgola. Ma più di quest'ultima (secondo il mio leggere :) )  nello stesso tempo mettono in risalto ogni singolo verso per la riflessione evocativa.
Complimenti all'autore, una poesia che mi ha preso molto nella sua aria malinconica. Debbo dire non ho ancora letto tutti gli interventi sin qui scritti, ma dai primi dissento anche per la chiusa che non trovo ridondante. Per me  sottolinea a lancia la frecciata, il messaggio finale, l'invito a non dimenticare. Se non fosse stato per essa, per me rimaneva lo stesso una bella poesia ma soltanto di riflessione, non di denuncia.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Duilio Martino

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Re:Invito al commento - 2 Novembre di Mau0358
« Risposta #26 il: Lunedì 16 Marzo 2015, 19:17:34 »
Concordo in pieno. Io credo nei troncamenti che usate come pause hanno una funzione di virgola. Ma più di quest'ultima (secondo il mio leggere :) )  nello stesso tempo mettono in risalto ogni singolo verso per la riflessione evocativa.
Complimenti all'autore, una poesia che mi ha preso molto nella sua aria malinconica. Debbo dire non ho ancora letto tutti gli interventi sin qui scritti, ma dai primi dissento anche per la chiusa che non trovo ridondante. Per me  sottolinea a lancia la frecciata, il messaggio finale, l'invito a non dimenticare. Se non fosse stato per essa, per me rimaneva lo stesso una bella poesia ma soltanto di riflessione, non di denuncia.

Mi soffermo sulla chiusa:
Non è affatto ridondante... anzi
Non c'è dubbio che D'Annunzio o qualsivoglia Poeta avrebbe  ripetuto la parola "nulla" anzichè "niente" per ottenere una irrinunciabile Anafora (figura retorica) e le figure retoriche sono un cardine della poesia dall'albore ai giorni nostri.