Nonostante veda che nessuno ha più dato seguito a questa iniziativa, provo a proporre una poesia di Francesco Paolo, un autore giovane e preparato.
Non sempre i suoi testi rispondono ai miei gusti, ma non sono mai banali e sempre curati.
Il modo che ha utilizzato, in questo che vi propongo, è quello che preferisco e che più sento vicino: un’immagine forte raccontata in versi sciolti, musicali e controllati, che mi colpiscono: da leggere e ‘vedere’.
Mi piacerebbe molto poterne approfondire il valore, di contenuto e forma, con altri i quali, non necessariamente, devono concordare con la mia opinione.
Grazie.
Ritratto di una fumatrice incolore
E' l'alba.
L'odore delle ceste di pane si annida come
il veleno tattile rilasciato dall'orbettino.
Troppo forte per te.
Abituata per condizione alle griglie fumose
dei posacenere allungati, all'odore del tabacco
umido nella prigione dell'astuccio.
Ti hanno spedito una lettera coi complimenti
dell'azienda produttrice; ti invitano a provare
l'aroma rincarato al lampone ed eucalipto.
Il latte gela sul tavolo scomposto come appoggio
per la notte; conservi i pacchetti sotto una tela
di cerata stagna, e pensi ancora che il millesimo
pacchetto ti varrà una vacanza in Birmania.
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«Anche se da fumatrice direi che l'olfatto ne risente e non si acuisce... trovo che il testo sia ricco di fascino e suono...
ti lascia entrare e guardare...
mi piace molto...»