Autore Topic: Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli  (Letto 5860 volte)

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Offline poeta per te zaza

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Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #15 il: Lunedì 10 Novembre 2014, 21:55:04 »
La SINALEFE (dal greco συναλοιφή = fondo insieme) è quella figura metrica in cui nel computo delle sillabe di un verso sono unificate in una sola posizione la vocale finale d’una parola e quella iniziale della parola successiva.

DIALEFE
Dialefe (dal greco dialéipho, "separo"), è una figura metrica che consiste nel tenere distinte, nel computo delle sillabe, due vocali, di cui una alla fine di una parola e una all’inizio della successiva (la dialefe è dunque il contrario della sinalefe). Si applica spesso in presenza di monosillabi o di sillabe fortemente accentate.

Esempi:
"…tant’era pien di sonno a quel punto…"
(Dante, Inferno, Canto I)
va scandito così tan-t’e­ra­pien­di­son­no­a­quel­pun­to, ottenendo il computo di 11 sillabe metriche.

"…O Alberto tedesco ch'abbandoni…"
(Dante, Purgatorio, Canto VI)
va scandito così O­Al­ber­to­te­de­sco­ch'ab­ban­do­ni, la o iniziale non si unisce con la a di Alberto e si ottiene dunque il computo di 11 sillabe metriche.

"…E tu che se' costì, anima viva…"
(Dante, Inferno, Canto III, v.88)
va scandito così E­tu­che­se'­co­stì,­a­ni­ma­vi­va, la ì di costì non si unisce con la a di anima e si ottiene dunque il computo di 11 sillabe metriche.

"…vedi colà un angel che si appresta…"
(Dante, Purgatorio, Canto XII)
va scandito così ve­di­co­là­un­an­gel­che­si­ap­pre­stra.

*********************
Letto questo su Wikipedia, il nostro caso
SOFFIATE ORA VENTI
è un verso settenario
CADENDO L'ACCENTO SULLA  "O" DI ORA  è quindi non LEGABILE  alla precedente sillaba "te" di soffiate
« Ultima modifica: Lunedì 10 Novembre 2014, 22:10:59 da poeta per te zaza »
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

GaiaGea

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Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #16 il: Lunedì 10 Novembre 2014, 22:10:27 »
Vi informo che quando ho scritto il testo non ho fatto alcun tipo di calcolo, l'ho scritto così, come lo sentivo sgorgare dal mio intimo e questo è ciò che per me importa.

In ogni caso il testo adesso è così:

"Non indugiate"

Osservo malinconica
quel tramontar del sole
e immersa nel silenzio
son mute le parole

Rincorrono i ricordi
carezze delicate
poggiate sulla pelle
in quella calda estate

Soffiate venti... ora
non indugiate ancora
portate le parole
dove tramonta il sole

Buona vita a tutti...§*_*§

Offline Azar Rudif

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Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #17 il: Lunedì 10 Novembre 2014, 22:16:19 »
Mi serve un calibro per misurar Metrica e millimetrica ?

Certo che ridurre una poesia ad un noioso studio delle sillabe, ad un loro conteggio, pure contestato, tralasciando il senso della poesia, il sentire che la ha generata, le immagini che ci invia ecc.... lo trovo molto deludente!!!
Deludente perchè pensavo che gli unici strumenti per scrivere una poesia erano un foglio tenuto con la mano della passione ed una penna piena dell'inchiostro dalla nostra anima.


La prossima volta passerò con un calibro. :) ::)


La Legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la Legge e non cercate la Legge Umana. Essa è statica ed imperfetta, cercate ciò che evolve e mai è uguale a sè stesso e ribolle del Bene e del Male

Offline Saverio Chiti

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Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #18 il: Lunedì 10 Novembre 2014, 22:58:08 »
...azzz!!!
e meno male che doveva essere uno spazio per "dar spazio" al commento...
mi sembra un'aula accademica...

uffffff la poesia!  :-[ :-[ :-[

ch.s
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Peppe Cassese

Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #19 il: Lunedì 10 Novembre 2014, 23:54:22 »
Per non continuare all'infinito, voglio fare miei l'eleganza e il buonsenso di Gaia e l'opportuna e piacevole ironia di Azar e Saverio, per cui riconfermo il mio commento iniziale.

Una stupenda cartolina in bianco e nero (carta e penna) ma ricca di colori.
« Ultima modifica: Martedì 11 Novembre 2014, 00:01:20 da Peppe Cassese »

Offline Duilio Martino

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Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #20 il: Martedì 11 Novembre 2014, 00:44:12 »
Azar Rudif si da il caso che la poesia è  scritta in versi settenari... rimati (la pesiano a chili invece che misurarla col calibro?) e purtoppo, lo ribadisco, la Poesia di Gaia... ha incongruenze metriche...

Poeta per te zaza... dici tutto quando citi wikipidia e "Soffiate ora venti" è assolutamente verso senario!
Forse ti è sfuggito il mio post precedente in cui Dante scrive
"lasciate ogni speranza voi che entrate" endecasillabo... (prova a contare) in cui "ogni" porta l'accento sulla "o" eppure la sinalefe c'è comunque con la "e" di "lasciate" (ci sono altri esempi...comunque citati).

Saverio Chiti non è accademia... si tratta di basi che coloro che si approcciano alla poesia dovrebbero conoscere o almeno essere curiosi di capire...anche se scelgono poi di scrivere in versi liberi.

A Peppe Cassese non credo ci sia nulla dire... pertanto lo saluto... e lo invito, qualora voglia discutere con me, a farlo in privato... così non annoiamo gli altri.
« Ultima modifica: Martedì 11 Novembre 2014, 01:03:03 da Duilio Martino »

Offline Giuliano Esse

Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #21 il: Martedì 11 Novembre 2014, 09:49:37 »
Duilio Martino ha completamente ragione e la questione è di vitale importanza.

"Soffiate ora venti"

è un verso di sette sillabe, cioè un settenario.
« Ultima modifica: Martedì 11 Novembre 2014, 09:52:46 da Giuliano Esseca »

Offline poeta per te zaza

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Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #22 il: Martedì 11 Novembre 2014, 10:02:13 »

Poeta per te zaza... dici tutto quando citi wikipidia e "Soffiate ora venti" è assolutamente verso senario!
Forse ti è sfuggito il mio post precedente in cui Dante scrive
"lasciate ogni speranza voi che entrate" endecasillabo... (prova a contare) in cui "ogni" porta l'accento sulla "o" eppure la sinalefe c'è comunque con la "e" di "lasciate" (ci sono altri esempi...comunque citati).

L'accento NON è sulla "o" di ogni nel verso di Dante, ma cade sulla sillaba "te" di lasciate, per cui per forza si lega
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline Enrico Baiocchi

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Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #23 il: Mercoledì 3 Dicembre 2014, 11:24:33 »
Sinceramente trovo veramente noioso che uno spazio creato per dare libero sfogo alle emozioni che ogni singolo autore può sentire nel leggere dei versi debba ridursi a mera contabilità di sillabe e/o disquisizioni accademiche.
Chiunque desidera esprimere la poesia in metrica perfetta lo fa conscio della propria conoscenza e capacità, ma ciò non lo autorizza a pretendere che altri si adeguino a tale scelta.
Io ritengo che ognuno è libero di esprimersi come meglio crede, perchè il suo fine ultimo è quello di trasmettere e condividere emozioni, checché se ne dica, e penso che anche Tiziana, come ha giustamente sottolineato, prima di pubblicare i suoi versi, non si sia soffermata più di tanto a valutarli: né con il bilancino (misura a chili) né con il pallottoliere (misura in sillabe), ha semplicemente riversato su un foglio il proprio sentire con la melodia che questo le suggeriva. Punto.
Che poi la forma poetica richieda comunque dei paletti e delle melodie questo è un altro punto, ma se si desidera dare giudizi negativi sulla forma espressa, credo sarebbe più opportuno limitarli agli strafalcioni linguistici o grammaticali, o alla struttura tipo conto della spesa o, peggio, semplice raccontino, che in molti testi purtroppo si ritrovano.
Personalmente ritengo che la poesia di Tiziana riesca compiutamente a regalare la sua malinconia e la sua speranza per il rinnovarsi di emozioni provate e abilmente stampate nell'immagine dei versi.
« Ultima modifica: Mercoledì 3 Dicembre 2014, 11:27:00 da Enrico Baiocchi »

Offline Duilio Martino

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Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #24 il: Lunedì 15 Dicembre 2014, 18:19:41 »
Sinceramente trovo veramente noioso che uno spazio creato per dare libero sfogo alle emozioni che ogni singolo autore può sentire nel leggere dei versi debba ridursi a mera contabilità di sillabe e/o disquisizioni accademiche.
Chiunque desidera esprimere la poesia in metrica perfetta lo fa conscio della propria conoscenza e capacità, ma ciò non lo autorizza a pretendere che altri si adeguino a tale scelta.
Io ritengo che ognuno è libero di esprimersi come meglio crede, perchè il suo fine ultimo è quello di trasmettere e condividere emozioni, checché se ne dica, e penso che anche Tiziana, come ha giustamente sottolineato, prima di pubblicare i suoi versi, non si sia soffermata più di tanto a valutarli: né con il bilancino (misura a chili) né con il pallottoliere (misura in sillabe), ha semplicemente riversato su un foglio il proprio sentire con la melodia che questo le suggeriva. Punto.
Che poi la forma poetica richieda comunque dei paletti e delle melodie questo è un altro punto, ma se si desidera dare giudizi negativi sulla forma espressa, credo sarebbe più opportuno limitarli agli strafalcioni linguistici o grammaticali, o alla struttura tipo conto della spesa o, peggio, semplice raccontino, che in molti testi purtroppo si ritrovano.
Personalmente ritengo che la poesia di Tiziana riesca compiutamente a regalare la sua malinconia e la sua speranza per il rinnovarsi di emozioni provate e abilmente stampate nell'immagine dei versi.

Trovo - sinceramente - singolare che si debba analizzare e commentare una poesia composta di versi settenari e rime... e si consideri poi secondario o peggio, inutile, evidenziare sbavature (presunte) metriche...


Offline Marina Como

Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #25 il: Venerdì 13 Novembre 2015, 23:42:30 »
Osservo malinconica
quel tramontar del sole
e immersa nel silenzio
son mute le parole.

Rincorrono i ricordi
carezze delicate
poggiate sulle pelle
in quella calda estate.

Soffiate ora venti
non indugiate ancora
portate le parole
dove tramonta il sole.

;D ok, lo confesso, dopo la citazione di Dante e la disquisizione sulla metrica ho smesso di leggere la seconda pagina dei commenti che mi hanno preceduto e quindi mi scuso se ripeterò concetti già espressi.
Concordo che la poesia possa avere un linguaggio semplice e rime banali. Ma detto questo, secondo me facendo le correzioni suggerite dalla metrica, si perde molta della sua bellezza travisandone il significato che forse non è più quello che io (ripeto, io, secondo me) vi ho letto.
"quel tramontar" della persona cara, intima, del nostro sole al quale non abbiamo potuto/saputo dire "le parole" che avremmo voluto.  Ha un altro significato che non un qualsiasi stupido tramonto di sole che per quanto bello possa essere non ci avrebbe mai accerezzato "la pelle" "posando" le sue mani su di noi creando quell'aria di intimità che permea la poesia, né avrebbe mostrato interesse per qualsiasi nostra parola.
L'ultima strofa sembra una preghiera stanca, dove quel "soffiate" subito seguito da "ora" dà appunto una idea di stanchezza (come per dire: basta, non parlerò più, non ci posso più pensare, basta ora che non è lo stesso che dire ora basta :) ) e non di imperativo come "soffiate venti" ed immediatamente. Inoltre in questo caso ordinando ai venti di soffiare e di farlo subito, diventa ridondante il seguente verso che incita all'esser celere. Mentre il "soffiare" all'inizio rende l'idea del togliere il peso del pensiero come si soffia via la polvere od un pelo caduto su un paltò (oh, cavolo, non era un crine di cavallo?!?!??  :police: ;) )
Nella poesia originalmente da te posta, scritta appunto con il cuore, si leggeva la sofferenza ed il travaglio che si è sicuramente perduto nel seguire pedantemente le regole della metrica. Forse ne giova il suono? E la rende con ciò miglior mezzo espressivo? No, in questo caso non credo.
Poi ad una prima lettura senza tener conto delle disquisizioni precedenti e nella mia ignoranza, la trovo molto musicale e gli accenti tonici mi pare proprio cadano tutti al posto giusto in seconda, quarta e sesta battuta!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re:Invito al commento - Non indugiate di Gaia22 Tiziana Porcelli
« Risposta #26 il: Venerdì 13 Novembre 2015, 23:45:46 »
Quanto sei cresciuta, Tiziana, che bello!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.