Castelsardo
Com'è bello il mio Castello illuminato
nella notte come un albero incantato
la cui guglia è il campanile della chiesa
che si eleva, quasi mento in dama altera
Arroccata sta fortezza in alti massi
anni addietro salvò uomini a due passi
dal concedersi agli agguati dei Signori
che speravano di abbatterne i bastioni
Lo splendore del mio mare l'ho negli occhi
il suo canto è poesia che giunge a pochi
Non m'inquieta la sua furia e il suo fragore
ogni suo perpetuo moto l'ho nel cuore
È brillante in primavera la mia terra
con colori che non trovi sulla tela:
i papaveri sui bordi dell'asfalto
fan danzare rosso fuoco in blu cobalto
Giallo intenso puoi gustare in ogni dove:
son selvatiche ginestre e ancor mimose
Verde immenso in ampie aree coltivate
che purtroppo spesso ardono in estate
Delicati fior di peschi riempion chiome
che maestrale impertinente poi percuote
dando origine a cuscini ricamati
non da piume ma da petali imbiancati
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Grazie a inaspettato invito d'un'amica
elegia sul mio paese prese vita
e non posso che abbracciare con affetto
cara Zazy cui la offro per diletto