Autore Topic: come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling  (Letto 9223 volte)

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Offline Stefano Acierno

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come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« il: Sabato 6 Settembre 2014, 17:55:57 »
Dovere
 --------------------------------------------------------------------------------
Soffia sulla coscienza,
 insistente.
 Ed è un dovere.
 Come un regalo non richiesto
 quell'obbligo di darsi.
 A volte dedizione.
 Ma se lo esalti
 quel dovere
 può plagiarti
 e allora puoi
 giungere a non amare l'alba
 non abbandonarti allo stupore.
 Una dimensione ultronea
 con parole proprie,
 assordanti,
 che sanno farti muovere
 e traviarti
 spiegando a modo tuo.
 L'amore,
la politica,
 i valori,
 un ideale,
 la religione,
 la tua famiglia,
 la tua conclamata ispirazione...
 C'è un senso,
oltre noi stessi.
 Una ragione nascosta
 ti piega,
 ti obbliga,
 ti spinge,
 ti modifica
 ti fa volere.
 Ma la tua volontà può dannarti.
 Perché l'inferno
sono gli altri.
 E,
 però.
 la vita è con gli altri
 e se non la interpreti a forza
 e se riesci ancora a soffrirla
 e se conservi i dubbi
 e la compassione
 se non ci pensi
 a doverlo
 cambiare
 per forza tu quel mondo
 e tuttavia non resti indifferente
 se ascolti ancora i bisbigli
 e non vi dai una ragione solo tua
 e ti doni senza un motivo
 allora
 hai assecondato l'anima.

Offline Webmaster

Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #1 il: Sabato 6 Settembre 2014, 18:52:21 »
Il problema è proprio questo: ricordare qualcuno senza esserlo. Meglio essere se stessi, senza voler sembrare qualcun altro. Soprattutto se è un qualcuno "ingombrante", come un premio Nobel.
Scrivere una poesia non è una cosa semplice. Quando scrivi qualcosa ti sembra di aver espresso dei sentimenti (e tu in effetti ce li senti tutti), quindi hai scritto una poesia. Il problema è se gli altri, leggendola, sentono quei sentimenti, sentimenti diversi, o nessun sentimento.
"Che mi importa", potresti dire, "del giudizio degli altri, comunque è una poesia perché io i sentimenti ce li sento e questo è quello che importa!". Ma una poesia nella quale solo tu senti emozioni e sentimenti e gli altri no, è inutile che la pubblichi. Ed è questo il motivo per il quale gran parte delle poesie non pubblicate non vengono pubblicate.
Oltre al fatto che a volte poesie come la tua sembrano "discorsi" che qualcuno tiene ad un pubblico, una spiegazione, l'esposizione di una tesi morale o filosofica. In questo caso sembra che tu ci voglia spiegare in cosa consiste la dedizione, generosità, darsi, o meglio cosa sia secondo te.
Grazie, gentile a spiegarcelo, ma non ce lo devi spiegare. La poesia non deve spiegarlo. Deve farcelo sentire. Magari  usando allegorie, figure, ricordi... addirittura una poesia ci può far sentire il vero significato dell'amore e della dedizione parlando di tutt'altro. Ed allora è una bella poesia.
Siamo pieni di autori che vogliono convincerci che cosa sia il vero amore, il vero senso della vita, la vera generosità... ma pochi che ce lo fanno sentire veramente.
« Ultima modifica: Sabato 6 Settembre 2014, 18:54:33 da Luigi. »

Offline Duilio Martino

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #2 il: Domenica 7 Settembre 2014, 01:00:21 »
Il problema è proprio questo: ricordare qualcuno senza esserlo. Meglio essere se stessi, senza voler sembrare qualcun altro. Soprattutto se è un qualcuno "ingombrante", come un premio Nobel.
Scrivere una poesia non è una cosa semplice. Quando scrivi qualcosa ti sembra di aver espresso dei sentimenti (e tu in effetti ce li senti tutti), quindi hai scritto una poesia. Il problema è se gli altri, leggendola, sentono quei sentimenti, sentimenti diversi, o nessun sentimento.
"Che mi importa", potresti dire, "del giudizio degli altri, comunque è una poesia perché io i sentimenti ce li sento e questo è quello che importa!". Ma una poesia nella quale solo tu senti emozioni e sentimenti e gli altri no, è inutile che la pubblichi. Ed è questo il motivo per il quale gran parte delle poesie non pubblicate non vengono pubblicate.
Oltre al fatto che a volte poesie come la tua sembrano "discorsi" che qualcuno tiene ad un pubblico, una spiegazione, l'esposizione di una tesi morale o filosofica. In questo caso sembra che tu ci voglia spiegare in cosa consiste la dedizione, generosità, darsi, o meglio cosa sia secondo te.
Grazie, gentile a spiegarcelo, ma non ce lo devi spiegare. La poesia non deve spiegarlo. Deve farcelo sentire. Magari  usando allegorie, figure, ricordi... addirittura una poesia ci può far sentire il vero significato dell'amore e della dedizione parlando di tutt'altro. Ed allora è una bella poesia.
Siamo pieni di autori che vogliono convincerci che cosa sia il vero amore, il vero senso della vita, la vera generosità... ma pochi che ce lo fanno sentire veramente.

Non spenderò molte parole... e dico che non concordo affatto con questa forviante ed ahimè troppo consolidata teoria.
E' una grandissima fesseria dire che una Poesia per essere tale debba essere recepita...e poi da chi recepita? (non lo dico io ma lo dicono i più grandi Poeti Italiani).
Cito solo Alberto Moravia che mi pare centri l'argomento; in una intervista disse quanto segue:
"...omissis...A me è capitato di scrivere componimenti di facile comprensione, limpidi, cristallini. Questo è successo particolarmente in un periodo in cui sostenevo (e non a torto, credo ancora) che la poesia per tornare ad essere fruita ed apprezzata dal lettore medio, avrebbe dovuto essere, appunto, chiara, di facile approccio, comprensibile. In un'altra fase, mi è capitato di sentire l'esigenza di abbandonarmi quasi ad un flusso onirico, di ascoltare dei messaggi che provenivano forse dal subconscio, dall'inconscio… (chissà?). E allora, questi ultimi testi, forse non si riescono a cogliere a pieno attraverso un'interpretazione logica; in ogni caso credo che siano ugualmente fruibili, grazie alla loro sonorità, al ritmo, alle evocazioni....etc.".
Per cui ne deduco che una poesia, per definirsi tale, non è affatto necessario che arrivi altrimenti la cosiddetta "Poesia Colta" che comunque resta Poesia...la buttiamo alle ortiche!
La poesia è un canto di dolore o di amore... UN CANTO... e la musicalità tecnicamente definito "significante" la differenzia dalla Prosa. Detto ciò, che è un fondamentale ineluttabile,  mi viene il dubbio che chi boccia ne sappia di Poesia...
Un dubbio che personalmente ho fugato a seguito di mie recenti polemiche e l'ho fatto inviando al concorso a cui più d'altro ambivo, (Premio Histonium 2014) tutte  poesie (silloge "vita di borgo" poco considerate" tra cui "Amarcord Infinito" -quella famosa poesia che nessuno si è degnato di decantare nel raduno... ricordate?); Ebbene il risultato è stato il primo posto assoluto... e in un concorso PESANTE dove annualmente danno un premio alla cultura a personaggi Italiani (che presenziano alla Cerimonia) distintisi nel campo culturale - nell'Albo d'oro ci sono Merini, Enzo Biagi, il Cardiale Tonini, Minoli...etc,)
Senza osare suggerire come scegliere i membri del comitato, per non alimentare altre polemiche, nel caso specifico mi preme sottolineare che il testo di cui si discute non è affatto prosa né privo di contenuti anzi direi contiene tanto "significante" appunto che distingue, e mi ripeto,  la poesia dalla prosa.
Contiene i suoni ed una infinità di figure retoriche al punto che potrebbe esser preso ad esempio per molti che di Poesia sanno davvero poco... se consideriamo le  scelte poco felici. Chi dice che non è poesie eh, dovrebbe andarsi a rivedere cosa sono le similitudini, i raddoppiamenti le enumerazioni (certo l'autore forse non ha una grande esperienza e non gli chiediamo di più)... e magari rileggersi (nel caso l'avesse già fatto " La pioggia nel Pineto" o l'Inferno"... comprese le analisi di testo).
Ed allora mi complimento con Te, Stefano Acierno, che hai scritto una cosa bella... forse hai da affinare qualche sciocchezzuola... ma si vede che hai la stoffa del Poeta e pertanto lotta senza mai  arrenderti...

Luigi, so bene che non è tuo compito analizzare i testi, ma almeno lascia a chi ha ragioni da vendere, in questo caso, un comprensibile sfogo.
Con onestà morale e senza rancore

Firmato
Duilio MARTINO

« Ultima modifica: Domenica 7 Settembre 2014, 01:14:58 da Duilio Martino »

Offline India

Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #3 il: Domenica 7 Settembre 2014, 08:39:09 »
Caro Duilio,
la citazione di Moravia non smentisce assolutamente quello che ha scritto Luigi, semmai la rafforza. Luigi non dice che la poesia deve essere di facile comprensione, ma sostiene che deve creare emozioni nel lettore. Ebbene, Moravaia abbandonandosi nel flusso onirico e ascoltando i messaggi dell'inconscio, ci riesce perfettamente. La poesia chiara, spiegata, senza messaggi onirici e inconsci, può andare bene per un trattato filosofico, ma non è poesia.
Buona domenica

Offline Duilio Martino

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #4 il: Domenica 7 Settembre 2014, 10:38:37 »
Caro Duilio,
la citazione di Moravia non smentisce assolutamente quello che ha scritto Luigi, semmai la rafforza. Luigi non dice che la poesia deve essere di facile comprensione, ma sostiene che deve creare emozioni nel lettore. Ebbene, Moravaia abbandonandosi nel flusso onirico e ascoltando i messaggi dell'inconscio, ci riesce perfettamente. La poesia chiara, spiegata, senza messaggi onirici e inconsci, può andare bene per un trattato filosofico, ma non è poesia.
Buona domenica

Cara India,
in un testo di difficile comprensione non sarà certo "il significato" ad emozionare (se non la si comprende pienamente difficilmente potrà suscitare emozione e , tra l'altro, ed anche se lo facesse questo non eleverebbe lo scritto  a Poesia - ci sono tantissimi passi di prosa che suscitano eccome emozione eppure destano pur sempre prosa.
Allora si tratta di stabilire se il testo proposto è prosa o poesia.
Ed è qui che ci si perde...  il mio parere è che la poesia è metrica (intendendo per metrica la scorrevolezza o lo spezzamento voluto se ben contestualizzato), La poesia è suono, è ritmo e pertanto entrano  e giocano un ruolo essenziale le figure retoriche  come quelle usate dal Picerno es:
C'è un senso,
oltre noi stessi.

 "....C'è un senso,
oltre noi stessi.
Una ragione nascosta
 ti piega,
 ti obbliga,
 ti spinge,
 ti modifica
 ti fa volere..."

e poi:
" ...la vita è con gli altri
 e se non la interpreti a forza
 e se riesci ancora a soffrirla
 e se conservi i dubbi
 e la compassione..."

Ebbene mi sento di affermare, e senza paura di essere smentito, che il solo uso sapiente di enumerazioni ed anadiplosi e vedo uno stupendo climax anche nella prima parte che fa toccare con mano il percorso di mutazione (fanno di questo pezzo POESIA PURA migliore della gran parte che leggo  in giro e di pseudo autori "in famiglia" celebrati.
chiedo scusa per l'eccessiva (forse)mia passionalità ... ma aborro e con tutte le mie forze la disinformazione!
Forse il testo ha bisogno di essere sgrossato, affinato, indorato... ma sferrare schiaffi a chi si avvicina alla poesia... mi sembra davvero un colpo mortale sferrato alla stessa Poesia.
Cara e stimata India
te lo dico con grande sincerità... non mi accontento dei giudizi lapidari dati...seguendo le sensazioni "a pelle"... la poesia è qualcosa di molto più che una irrilevante percezione...è sottigliezza, è l'impercettibile che contiene l'infinito...è suono, toccare con mano, e gustare con occhi e narici sfumature che ai più (ahimé) sfuggono... e questo ragazzo, e mi ripeto, ha scritto un ottimo testo.
Saluti!


Saluti!


« Ultima modifica: Domenica 7 Settembre 2014, 10:49:53 da Duilio Martino »

Offline India

Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #5 il: Domenica 7 Settembre 2014, 11:31:34 »
Duilio, non ero entrato nel merito della poesia di Acerno. Un quadro astratto può emozionarti, pur non comprendendone appieno il significato. Ti emoziona per le forme, i colori, poco importa se non ci vedi un albero, o un fiore o un volto. Così dicasi per la poesia. Alcune cose non si comprendo con la ragione, ma con il cuore. Tutto ciò vale in generale. Non sto parlando della poesia di Acerno.
Diciamo che l'unica cosa che mi da fastidio, è che venga creato un topic per una poesia respinta a torto o a ragione. Sapete quante poesie vengono respinte giornalmente? se ciascuno dovesse aprire un topic saremmo fritti.
Io personalmente mi sono vista respingere molte poesia e non sono andata a casa dai genitori a piangere perché la maestra mi aveva dato un brutto voto.

Offline Duilio Martino

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #6 il: Domenica 7 Settembre 2014, 11:40:42 »
India,
se per questo, anch'io; sapessi quante brevi mi hanno "bocciato"...
ma questo è un motivo in più per entrare nel merito e difendere a spada tratta una persona che ha ragioni da vendere.
E se non l'avesse aperto un Topic essendo un "novello"?
Sarebbe a vivere la propria frustrazione ingiustamente...ed allora intervengo io in modo tale che non venga sviato dalla poesia e fornisco un feedback positivo al suo impegno...
Anche se il mio parere a poco serve!

Offline Saverio Chiti

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #7 il: Domenica 7 Settembre 2014, 15:42:14 »
...
Diciamo che l'unica cosa che mi da fastidio, è che venga creato un topic per una poesia respinta a torto o a ragione. Sapete quante poesie vengono respinte giornalmente? se ciascuno dovesse aprire un topic saremmo fritti.
Io personalmente mi sono vista respingere molte poesia e non sono andata a casa dai genitori a piangere perché la maestra mi aveva dato un brutto voto.

diciamo che per scoraggiare ad aprire i topic su poesie respinte...
basterebbe non rispondere! ...non serve altro!
è chiaro, si può aver ragione o torto nel protestare per un testo respinto... dico solo che pubblicarlo nel forum non serve a nulla... se non nell'alimentare polemiche!
quindi nel caso è meglio interagire con la redazione facendo presenti le proprie ragioni!

Ch.S

ps
anche a me son stati respinti testi... può succedere!
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Azar Rudif

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #8 il: Domenica 7 Settembre 2014, 16:50:43 »

te lo dico con grande sincerità... non mi accontento dei giudizi lapidari dati...seguendo le sensazioni "a pelle"... la poesia è qualcosa di molto più che una irrilevante percezione...è sottigliezza, è l'impercettibile che contiene l'infinito...è suono, toccare con mano, e gustare con occhi e narici sfumature che ai più (ahimé) sfuggono... e questo ragazzo, e mi ripeto, ha scritto un ottimo testo.
Saluti!

Riprendo solo questo passo dove evidenzio ciò che anche per me rappresenta la poesia.

Non l'ho mai fatto e mai lo farò per cui non entro nel merito della tecnica usata per scrivere la poesia in questione in quanto non rientra neanche nelle mie conoscenze....non ho mai studiato come si scrive una poesia, al limite ho letto quelle degli altri. Però, devo concordare che al suo interno possiede quella caratteristica che ho evidenziato ed anche se si tratta di personali sensazioni, cmq, ci sono.
Al limite, in caso di poesie molto personali, criptiche, legate a sensazioni non comuni, una piccola nota esplicativa da parte dell'autore non guasterebbe...giusto per individuare la collocazione dei versi. Collocazione che spesso non corrisponde a quella usata dal sito per catalogare le poesie.

Alla lettura unica cosa che mi permetto di dire, mi risulta leggermente dura e poco scorrevole, ma si tratta di gusti personali che nulla tolgono al contenuto dei versi.

Una cosa che bisogna riconoscere a questo sito ed è che anche le poesie scartate sono discutibili in questo forum.
D'altra parte, la commissione giudicante deve per forza porsi dei limiti di scelta che sono stabiliti per questo sito. Altrimenti, sarebbe impossibile pubblicare un'infinità di poesie-sensazioni anche comprando tutti i server del pianeta.
« Ultima modifica: Domenica 7 Settembre 2014, 17:05:00 da Azar Rudif »
La Legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la Legge e non cercate la Legge Umana. Essa è statica ed imperfetta, cercate ciò che evolve e mai è uguale a sè stesso e ribolle del Bene e del Male

Offline Webmaster

Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #9 il: Domenica 7 Settembre 2014, 17:10:50 »
"E' una grandissima fesseria dire che una Poesia per essere tale..."

Mi dispiace, ma tutte le cose che dite, giuste o meno, non hanno nulla a che vedere con la mia risposta.
Io non ho mai detto "che una Poesia per essere tale...", ma che una Poesia per essere pubblicata nel sito....

La redazione non giudica le poesie in quanto poesie (tranne casi che tecnicamente non lo sono), ma giudica se le poesie proposte vanno pubblicate nel sito o no. Poi magari sono tutte poesie, possiamo anche dire che sono tutte poesie perché se l'autore le considera poesie tali sono... ma resta il semplice fatto che noi giudichiamo la pubblicazione nel sito, non se siano poesie o meno.
Quindi quella qui proposta possiamo anche accettare che sia una poesia, non è questo l'oggetto del lavoro della redazione, ma discutiamo se sia da pubblicare o no nel nostro sito.
Per noi un testo che ci tira un sermone filosofico, ad esempio, anche se per l'autore e per altre persone è poesia, od anche Poesia con la maiuscola, non è pubblicabile nel nostro sito.
Poi ognuno ha le proprie teorie, anche supportate da citazioni di poeti illustri, ma ciò non toglie che la redazione giudica se un testo è opportuno che sia pubblicato o meno. Punto.

Io non ho mai detto che la poesia in questione non era una poesia, tanto è vero che ho scritto "a volte poesie come la tua sembrano discorsi". Solo che poesie come la sua non le pubblichiamo.
Se poi per amore di polemica volete continuare a disquisire cosa sia poesia o meno, fate pure, ma da una parte temo che non arriverete da nessuna parte, e dall'altra non è l'argomento del discorso.
« Ultima modifica: Domenica 7 Settembre 2014, 17:15:23 da Luigi. »

Offline Duilio Martino

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #10 il: Domenica 7 Settembre 2014, 17:39:10 »
Infatti so bene, Luigi, che non è compito della Redazione, ma è delegato al Comitato di lettura, che spesso... esagera (in fondo è un sito che più che essere una vetrina... avvicina alla Poesia...così è stato per me... e se foste stati così crudeli a quel tempo, considerate tutte le cavolate che ho postato, forse avrei smesso di scrivere e di questo ve ne do merito!

Io ho espresso (come sempre onestamente)  il mio parere sullo scritto in questione, motivandolo con spiegazioni tecniche... evidentemente Saverio propende per il "lapidario"  silenzio!
:police: e allora aggiungo che se versi del tipo (che tra l'altro calzano a pennello):

A dar misura della erudizione
c'è la capacità di accoglimento
delle critiche e non la propensione
a cullarsi nell'oro o nell'argento.


fossero presentati in modo diverso:

A dar misura
della erudizione
c'è la capacità di accoglimento
delle critiche
e non la propensione
a cullarsi nell'oro o nell'argento.


qualcuno potrebbe confondersi!

Invece si tratta di una quartina in rime e metrica...dove prevale l' enjanbement che spezzando l'unità sintattica rompe anche il ritmo tipico dell'endecasillabo addolcendolo e  rendendolo apparentemente discorsivo, lieve, quasi impercettibile (nonostante la presenza massiccia di allitterazioni e due rime alternate) ad occhi poco esperti...

Ecco allora dove sono i rischi...se la si presentasse come "breve" verrebbe probabilmente bocciata (ragionando a rigor logica e regolamento) in quanto trattasi di una costatazione...di una affermazione e si punterebbe il dito sulla forma (ingannevolmente) espositiva distogliendo l'interesse dell'essenza, della musica, dalla Poesia...del canto!...
Saluti a tutti!...
« Ultima modifica: Domenica 7 Settembre 2014, 17:50:19 da Duilio Martino »

Offline Duilio Martino

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #11 il: Domenica 7 Settembre 2014, 17:55:13 »
Riprendo solo questo passo dove evidenzio ciò che anche per me rappresenta la poesia.

Non l'ho mai fatto e mai lo farò per cui non entro nel merito della tecnica usata per scrivere la poesia in questione in quanto non rientra neanche nelle mie conoscenze....non ho mai studiato come si scrive una poesia, al limite ho letto quelle degli altri. Però, devo concordare che al suo interno possiede quella caratteristica che ho evidenziato ed anche se si tratta di personali sensazioni, cmq, ci sono.
Al limite, in caso di poesie molto personali, criptiche, legate a sensazioni non comuni, una piccola nota esplicativa da parte dell'autore non guasterebbe...giusto per individuare la collocazione dei versi. Collocazione che spesso non corrisponde a quella usata dal sito per catalogare le poesie.

Alla lettura unica cosa che mi permetto di dire, mi risulta leggermente dura e poco scorrevole, ma si tratta di gusti personali che nulla tolgono al contenuto dei versi.

Una cosa che bisogna riconoscere a questo sito ed è che anche le poesie scartate sono discutibili in questo forum.
D'altra parte, la commissione giudicante deve per forza porsi dei limiti di scelta che sono stabiliti per questo sito. Altrimenti, sarebbe impossibile pubblicare un'infinità di poesie-sensazioni anche comprando tutti i server del pianeta.

Più che giuste le tue pacate osservazioni...difatti non ho detto che sia perfetto...ci saree molto da dire sulle "finezze", ma questo autore è come un diamante grezzo... ma non lo aiuta il tarpargli le ali!

Offline Saverio Chiti

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #12 il: Domenica 7 Settembre 2014, 18:56:44 »

Io ho espresso (come sempre onestamente)  il mio parere sullo scritto in questione, motivandolo con spiegazioni tecniche... evidentemente Saverio propende per il "lapidario"  silenzio! ...

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 :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :)

io sono per "risolvere" le questioni in opportuna sede...
quindi se a un autore viene respinto un testo... che se la veda con la redazione casomai!
a che serve scriverlo qui?
..se non per alimentare polemiche, che fra l'altro ad alcuni non par vero!
o forse pensate che ad altri non capita di aver avuto respinto un testo?
 
quanto a tutto il resto... chi ben mi conosce sa quel che penso...
non sono un erudito e non mi cullo se non fra i miei amati 4 guanciali...
 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8)

Ch.S
« Ultima modifica: Lunedì 8 Settembre 2014, 11:49:47 da Luigi. »
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Stefano Acierno

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #13 il: Lunedì 8 Settembre 2014, 21:11:33 »
io leggo solo adesso e per caso le cose scritte in risposta ad una mia protesta che non capivo nemmeno bene fosse stata pubblicata. Il punto non è questo, caro "Administrator"! Il fatto è che di solito le poesie appena un pò elaborate me le respingono su questo sito e ho cominciato a pensare che ci sia un pregiudizio, visto che protesto con la redazione. Esacerbato (si può usare il termine o non è poetico?) ho scritto cose assolutamente insulse, solo per prova, con uno pseudonimo e me le hanno pubblicate (quando vuoi te lo dimostro). Poi (ma l'ho scritto e documentato su un altro post) mi pare assolutamente inaccettabile leggere che i miei versi sono "carenti di senso". Di solito li premiano. E qualche volta sono io a dover scegliere chi premiare. Fai parte per caso anche tu di quelli che puntualmente mi respingono le proposte più "riflessive"? Io non devo insegnare nulla (però Kipling lo faceva) ma ho una mia storia e preferisco non tediarvi al riguardo

Offline Stefano Acierno

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Re:come al solito non me l'hanno pubblicata, ma io ricordo Kipling
« Risposta #14 il: Lunedì 8 Settembre 2014, 21:38:22 »
vedendo che me le respingevano e leggendo fra le comunicazioni la cronologica esposizione delle mie proteste ho usato lo pseudonimo di "aigh" e ho scritto su due piedi qualcosa che suonasse "evocativo", come ama dire la redazione, alla guisa degli autori che compaiono in prima pagina (e che, mi si scusi, non mi appassionano). Il testo è questo: Sommovimento calmo Riflessioni
Voci clamori battiti.
Intervengono ubbie ipocondriache
e scompaiono.
Nella notte
io mi ci riparo
e ci riesco.
Sommuove la mente
ma calma i fremiti.
Vago con i miei ricordi
riassumo le scelte
e rammendo,
riconcilio quello ch'è stato
quello che avrei voluto.
La notte ribolle
con uno sciabordio calmo.
Non è buia perché rischiara.
 Può darsi che la redazione ne abbia ricavato emozioni, così come la poesia deve fare, ma a me sembravano cose banali, di un nottambulo un pò ubriaco della vita che utilizzava le parole per sentirsi meglio. Dovrei ricominciare a scrivere così Luigi?