Autore Topic: Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie  (Letto 5325 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline poeta per te zaza

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 2044
  • Sesso: Femmina
  • Infinito è spazio che precede e segue l'orizzonte
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« il: Lunedì 28 Luglio 2014, 16:13:51 »
Letto oggi sul Corriere della sera:

Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie

 sull'opera di  Ennio Cavalli, un viaggio dell’immaginazione

 (articolo del giornalista  Franco Manzoni)


Educare alla poesia è un evento essenziale, indispensabile per la civiltà di una nazione.

   Perché non tutti riescono a percepire quel filo di luce sotto traccia, l’emozione in fasce o la pupa prima di divenire farfalla, prove dell’esistenza di un qualcosa che deve essere preso al volo per non tornare alla Natura da cui proviene.
 Tra realtà e scrittura, vita quotidiana e arte, pensiero e rappresentazione, il volume La cosa poetica ovvero Le avventure di un detective dell’imprevisto di Ennio Cavalli (Archinto) offre il piacere di un viaggio vertiginoso dell’immaginazione.

   Con la materia, che precede l’accadimento poetico e ne costituisce l’antefatto, osservata sempre con l’occhio di un bambino e i piedi ben piantati in terra. Lontano mille miglia dal fanciullino di Pascoli.

 L’autore, nato a Forlì nel 1947, compie un secondo percorso attorno alla poesia  con sapiente ironico sguardo, costruendo il proseguimento ideale nel completare oggi quello iniziato con Il poeta è un camionista (Archinto, 2003).

Ma se fosse davvero introdotta un’educazione alla poesia, che cosa accadrebbe?

 Per Cavalli sarebbe la soluzione di tutto, come mangiare un piatto di spaghetti al dente e non scotti come colla, oppure possedere gli stivali delle sette leghe che Pollicino rubò all’orco:

 «... aumenterebbero le difese immunitarie di tutto un popolo, sarebbero più efficienti il sistema sanitario e la raccolta differenziata (...), più facile fermare la violenza sulle donne e aiutare i giovani a vivere da giovani il loro futuro»

. In questo contesto la prosa di Cavalli procede come il mare in un continuo dire e divenire, una fabbrica di messaggi in bottiglia, una riscrittura che spesso chiede al lettore momenti di pausa per riprendere fiato.

Là dove si taglia la spuma delle onde in superficie e non sempre si riesce a scorgere il fondo, nonostante la trasparenza delle acque.

In questo l’autore si collega a quanto diceva Andrea Zanzotto:

 «Non è qualcosa di sublime, ma di nativo. Non la si costruisce, vi si attinge. La poesia è un bene ambientale, esiste allo stato libero come un gas, una fonte perenne».

 Il libro:«La cosa poetica. Le avventure di un detective dell’imprevisto» di Ennio Cavalli è edito da Archinto, pp. 144, e 14
« Ultima modifica: Lunedì 28 Luglio 2014, 16:16:05 da poeta per te zaza »
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline paolo corinto tiberio

Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #1 il: Lunedì 28 Luglio 2014, 20:07:09 »
Letto oggi sul Corriere della sera:

Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie

 sull'opera di  Ennio Cavalli, un viaggio dell’immaginazione

 (articolo del giornalista  Franco Manzoni)


Educare alla poesia è un evento essenziale, indispensabile per la civiltà di una nazione.

   Perché non tutti riescono a percepire quel filo di luce sotto traccia, l’emozione in fasce o la pupa prima di divenire farfalla, prove dell’esistenza di un qualcosa che deve essere preso al volo per non tornare alla Natura da cui proviene.
 Tra realtà e scrittura, vita quotidiana e arte, pensiero e rappresentazione, il volume La cosa poetica ovvero Le avventure di un detective dell’imprevisto di Ennio Cavalli (Archinto) offre il piacere di un viaggio vertiginoso dell’immaginazione.

   Con la materia, che precede l’accadimento poetico e ne costituisce l’antefatto, osservata sempre con l’occhio di un bambino e i piedi ben piantati in terra. Lontano mille miglia dal fanciullino di Pascoli.

 L’autore, nato a Forlì nel 1947, compie un secondo percorso attorno alla poesia  con sapiente ironico sguardo, costruendo il proseguimento ideale nel completare oggi quello iniziato con Il poeta è un camionista (Archinto, 2003).

Ma se fosse davvero introdotta un’educazione alla poesia, che cosa accadrebbe?

 Per Cavalli sarebbe la soluzione di tutto, come mangiare un piatto di spaghetti al dente e non scotti come colla, oppure possedere gli stivali delle sette leghe che Pollicino rubò all’orco:

 «... aumenterebbero le difese immunitarie di tutto un popolo, sarebbero più efficienti il sistema sanitario e la raccolta differenziata (...), più facile fermare la violenza sulle donne e aiutare i giovani a vivere da giovani il loro futuro»

. In questo contesto la prosa di Cavalli procede come il mare in un continuo dire e divenire, una fabbrica di messaggi in bottiglia, una riscrittura che spesso chiede al lettore momenti di pausa per riprendere fiato.

Là dove si taglia la spuma delle onde in superficie e non sempre si riesce a scorgere il fondo, nonostante la trasparenza delle acque.

In questo l’autore si collega a quanto diceva Andrea Zanzotto:

 «Non è qualcosa di sublime, ma di nativo. Non la si costruisce, vi si attinge. La poesia è un bene ambientale, esiste allo stato libero come un gas, una fonte perenne».

 Il libro:«La cosa poetica. Le avventure di un detective dell’imprevisto» di Ennio Cavalli è edito da Archinto, pp. 144, e 14


sì, è una bella idea, condivisibile assieme a ciò ch'è detto... finalmente qualcosa di buono... :)
salvatico è quel che si salva

Offline Rasimaco

Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #2 il: Lunedì 28 Luglio 2014, 21:50:53 »
Non è facile compito " aiutare i giovani a vivere da giovani il loro futuro"... ma il tentarci potrebbe essere remunerativo almeno a livello interiore...
come l'abito non fa il monaco così lo strumento non crea musica

Offline Antonio Terracciano

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 412
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #3 il: Lunedì 28 Luglio 2014, 23:40:44 »
Su ciò che sostiene il Cavalli si possono avere delle perplessità (le cose, se introdotte come educazioni obbligatorie, possono avere un effetto contrario allo scopo) , ma concordo pienamente con l'idea di Zanzotto che la poesia è già presente nell'aria, e che il poeta è soltanto colui che la sa cogliere (mi sembra di aver pubblicato una mia a tal proposito, "Le poesie cercano i poeti" , se non erro... )

Offline Rasimaco

Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #4 il: Martedì 29 Luglio 2014, 09:57:47 »
non erri Antonio... l'avevo letta a suo tempo, qualcosa vagamente ricordavo in proposito e sono andato a rileggerla per sincerarmene...
come l'abito non fa il monaco così lo strumento non crea musica

Offline paolo corinto tiberio

Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #5 il: Martedì 29 Luglio 2014, 12:41:48 »
Su ciò che sostiene il Cavalli si possono avere delle perplessità (le cose, se introdotte come educazioni obbligatorie, possono avere un effetto contrario allo scopo) , ma concordo pienamente con l'idea di Zanzotto che la poesia è già presente nell'aria, e che il poeta è soltanto colui che la sa cogliere (mi sembra di aver pubblicato una mia a tal proposito, "Le poesie cercano i poeti" , se non erro... )

ciò che dici sarebbe vero se ad insegnare poesia ci si mettono le professoresse che ci fanno du' palle così con le loro elucubrazioni il più delle volte false..., infatti l'educazione obbligatoria ottiene risultati opposti agli scopi... ma supponi che a insegnare poesia sia un, chessò, un Socrate, che conduceva gli scolari ai mercati... ed infatti insegnare poesia vuol dire niente altro che affinare semplicemente la capacità di emettere giudizi percettivi... sì, ad un mercato del pesce, a vedere colori  e le forme meravigliose che può assumere il mondo ittico, ad un mercato di frutta e verdura, imparare ad annusare, a gustare e a percepire... la poesia non è altro che la trasformata di tutto questo!... :)
salvatico è quel che si salva

Offline poeta per te zaza

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 2044
  • Sesso: Femmina
  • Infinito è spazio che precede e segue l'orizzonte
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #6 il: Mercoledì 30 Luglio 2014, 19:41:49 »

 «Non è qualcosa di sublime, ma di nativo. Non la si costruisce, vi si attinge. La poesia è un bene ambientale, esiste allo stato libero come un gas, una fonte perenne».



C'è almeno un'altra forma di arte in natura, che esiste allo stato solido, questa, ed è la scultura.
Michelangelo "vide" il suo David nel marmo e lo liberò, come fece con tutte le sue sculture, pensiamo ai "PRIGIONI".


da Wikipedia:

I Prigioni sono un gruppo di sei statue di Michelangelo Buonarroti eseguite per la tomba di Giulio II. Due di essi sono pressoché finiti, risalgono al 1513 circa (secondo progetto) e sono oggi al Louvre. Quattro, databili al 1525-1530 circa, sono vistosamente "non-finiti" e sono conservati nella Galleria dell'Accademia a Firenze, vicino al David.

La funzione dei Prigioni era quella di movimentare l'architettura del monumento sepolcrale, talora scivolando lungo i pilastri, talora distanziandosene e pretendendosi verso lo spettatore per aumentare il senso di tridimensionalità dell'insieme.

Particolarmente celebri sono i Prigioni fiorentini che proprio dal loro stato non-finito traggono una straordinaria energia, come se fossero colti nell'atto primordiale di liberarsi dal carcere della pietra grezza, in un'epica lotta contro il caos. I Prigioni fiorentini, in diversi stati di finitura, permettono di approfondire la tecnica scultorea usata da Michelangelo, che avviava il blocco tirando innanzitutto fuori la veduta principale, e poi completando il resto scalpellando via il materiale circostante.
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline poeta per te zaza

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 2044
  • Sesso: Femmina
  • Infinito è spazio che precede e segue l'orizzonte
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #7 il: Mercoledì 30 Luglio 2014, 21:33:32 »
Letto oggi sul Corriere della sera:

Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie

 sull'opera di  Ennio Cavalli, un viaggio dell’immaginazione

..............................................

 «Non è qualcosa di sublime, ma di nativo. Non la si costruisce, vi si attinge. La poesia è un bene ambientale, esiste allo stato libero come un gas, una fonte perenne».


 :) scusate, nel post precedente mi sono resa conto di aver  inserito la citazione di Ennio Cavalli come se fosse mia...
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #8 il: Sabato 30 Agosto 2014, 00:21:01 »
Permettetemi di dissentire seppure parzialmente.
C'è un fondo di verità quando si afferma che la Poesia non si costruisce.... che la Poesia è nell'aria.
Il non costruibile è certamente il "significato" ovvero il contenuto, la sostanza, che solo chi è Poeta coglie mentre ai più sfugge.
Ma il "significante" è altra cosa... C'è il martello e lo scalpello del Poeta che che porta alla luce l'Opera. I GENI SONO COSA RARA!

Offline Giovanni Licata

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 371
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:Un Paese che legge più poesia aumenta le difese immunitarie
« Risposta #9 il: Sabato 30 Agosto 2014, 12:37:11 »
Il compito della poesia entrare sulle coscienze dei giovani, aiutarli a pensare  e vivere le rivoluzione dei tempi ,amalgamare gli eventi  e trasformarli in realtà, I giovani oggi   trascurano i messaggi  che vengono dell'io, si abbandonano a falsi concetti  informativi e si trovano a dilagare le loro concezioni in un oltraggioso avvenire incerto. Se la storia non e  falsata i popoli hanno sempre contribuito alla rinascita civile e culturale, si sono accavallati,  unitariamente, portato il progresso, o il regresso,  la loro percezione errata è di non analizzare la storia degli avi.