Autore Topic: Ma che è 'sta roba?  (Letto 3060 volte)

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Offline Marco Della Fiore

Ma che è 'sta roba?
« il: Venerdì 20 Giugno 2014, 14:00:03 »
Che differenza c'è tra la parola poetica (la parola-arte) e la parola della comunicazione lineare (prosa, detto genericamente)?
Lo so, è una domanda assurdamente banale (nel senso di ricorrente, non di "soddisfatta"...), però, quello che mi spinge a proporre la discussione è semplicemente il fatto che con fatica leggendo le pubblicazioni in questo sito trovo veramente testi che siano, dal mio punto di vista, squisitamente poesia. Nella maggioranza dei casi, leggo solo una serie di testi scalinati in versi (la riga ha da fini' prima dell'accapo), con le loro belle doti di computo (il ditino sul naso a contare le sillabe), di musicalità (la rima condizionante, niente di più buffo...), di struttura (per esempio 4-5 strofe, tre di quattro versi e distico finale ad allucinare il lettore con una grande intuizione...), insomma roba da esercizio sartoriale. L'esercizio sartoriale... Che palle! 'Sto gusto per il taglia e cuci... E soprattutto perché certe volte mi fan venire una rabbia... perché si distruggono intuizioni belle, vive, gagliarde... come nel caso di alcuni distici veramente belli (o altre forme tipicamente conclusive nella poesia "ad effetto"), 'sti esercizi di sartoria finiscono quasi sempre per sfiammare quell'intuizione poetica in un studio d'effettistica...

Propongo questa discussione anche pensando alle buffe considerazioni a riguardo che costituiscono la linea di pubblicazione del sito da una parte (quante volte viene rifiutato un testo perché considerato una prosa, con esplicazioni al limite del qualunquismo) e dall'altra, leggendo la maggioranza delle pubblicazioni.

Insomma mi chiedo e vi chiedo, qualcuno sa dirmi quale sarebbe la differenza tra scrivere una prosa e scrivere una poesia? Perché a me sembra che basta qui ficcare dentro un po' di lessico del "poetichese", un po' di lessico pseudoaulico, una qualche rarefazione mediante iperboli allucinanti et voilà ECCE POESIA... Ma dico, ma ci rendiamo conto che la maggior parte delle cose che vengono pubblicate  qui son solo delle considerazioni diaristiche poste per un qualche misterioso motivo nella "magica e alchemica" (parola orribile del poetichese...) struttura del verso? O mi sembra solo a me?
Tutti qui mi prenderanno e mi prendono per pedante, per ignorante, per maligno, per infame, per presuntuoso (un giorno pubblico le lettere che mi arrivano, anonime chiaramente, e capirete...)... Ma io me ne frego ampiamente (devo però dire che con qualcuno ho avuto anche piacevoli chiarimenti, come, faccio il nome, con Duilio e con altri mi scambio abbracci di grande solidarietà...;).

Dico io, perché invece non allinearsi in pieno al nome del sito: Scrivere.info. Non si chiama Poesia.info, si chiama Scrivere.info. Intendiamoci... tutte le scritture son degne di considerazioni, chiaro. A volte meno, a volte di più di una poesia. La scrittura è una meraviglia, insuperata e insuperabile. Ma, nel caso della scrittura-arte, è solo un mezzo della poesia. Ecco...

Insomma, ripeto la domanda andando minimizzando, che differenza c'è tra la prosa (scrittura non impiantata nella struttura dei versi) e la poesia (scrittura impiantata nella struttura dei mezzi, come anche no...)... Una puntualizzazione di fatto: non è che la poesia sia solo veicolabile dal verso, questo mi sembra ovvio... Come allo stesso modo la prosa non è solo veicolabile dalla scrittura a-strutturale. Quindi la domanda non vuole essere solo che differenza visiva c'è, altrimenti...

In sostanza, alla fine riducendo all'osso la domanda: che differenza c'è tra la parola poetica e la parola non poetica?
Mo, sembra er compitino... Vabbè...

Buona giornata a tutti e felice fin di settimana (che alla fine 'na bella boccia de vino, un par de partite, la signora mia accanto... e bonanotte)...

Offline poeta per te zaza

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Re:Ma che è 'sta roba?
« Risposta #1 il: Venerdì 20 Giugno 2014, 14:29:01 »

In sostanza, alla fine riducendo all'osso la domanda: che differenza c'è tra la parola poetica e la parola non poetica?

ESEMPIO DI PAROLA POETICA:

UNGARETTI :

Soldati

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.

ESEMPIO DI PAROLA NON POETICA:

Siamo appesi a un niente,
un soffio e cadiamo
morti.

di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline Azar Rudif

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Re:Ma che è 'sta roba?
« Risposta #2 il: Venerdì 20 Giugno 2014, 18:39:26 »
ESEMPIO DI PAROLA POETICA:

UNGARETTI :

Soldati

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.

ESEMPIO DI PAROLA NON POETICA:

Siamo appesi a un niente,
un soffio e cadiamo
morti.


ESEMPIO POETICO:
O

ESEMPIO PROSAICO O PROSASTICO:
quella cosa la sopra sarà una "o", ma no...sarà uno zero, nella peggiore delle ipotesi opterei per un cerchietto.
Però a ben guardare sarà un signore che mi guarda con un sol occhio.
Forse, è meglio riunire una commissione di esperti e luminari per spiegare cos'è quella cosa scritta la sopra....
spero che la sentenza non sia
che si tratti di una poesia!

ESEMPIO MATEMATICO:
Per me rappresenta il Nulla, ma siccome il nulla non esiste, allora non esiste neanche quella cosa scritta la sopra..... allora cusa l'è ? (scusate,...mi ero rivolto ad un mio amico matematico veneziano e pure gondoliere)

ESEMPIO DA FERRAMENTA:
PEr me sarà un buco fatto con un trapano con una punta da 4mm

ESEMPIO GINECOLOGICO:
Cara signora io la vedo tonda e non l'è un problema se anche il suo uomo l'ha tondo?

ESEMPIO DA MONDIALI DI CALCIO
Per me è un pallone che arriva da lontano. Eccolo che arriva..... Preso!
Ops, ma è una palla da golf..... Oh Mein Got... abbiamo sbagliato campo?

ESEMPIO DA ACCADEMIA DELLA CRUSCA:
Esimii luminari e dotti compari.... per me è un "8" cui han castrato qualcosa.... l'hanno eliso!
Ma no, esimio collega!.... E' un troncamento... si vede bene....
Ma cosa dite! Poco esimi colleghi (ora litigheranno!!) Non è nè l'uno nè l'altro.... è solo uno scarabocchio sensa senso .... fatto preciso, è vero, ma sempre uno scarabocchio rimane....
MA siete impazziti.....................!!!!!!!!!!!!!  (eccone un altro!!!)
Lasciamoli perdere.... stanno ancora discutendo..... ed è meglio andar via dalle mazzate.


Ma alla fine cos'è quella cosa la sopra che nessun sa definire?
Di certo, ognuno ci ha visto del proprio secondo il proprio sentire e secondo le proprie conoscenze e cultura....
Altrimenti tutto questo altro non è che la "Follia"
che il buon Erasmo compagna della poesia la fè.

ciao e scusate il mio tono ironico, ma la poesia è spesso follia
« Ultima modifica: Venerdì 20 Giugno 2014, 18:41:45 da Azar Rudif »
La Legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la Legge e non cercate la Legge Umana. Essa è statica ed imperfetta, cercate ciò che evolve e mai è uguale a sè stesso e ribolle del Bene e del Male

Offline paolo corinto tiberio

Re:Ma che è 'sta roba?
« Risposta #3 il: Domenica 22 Giugno 2014, 07:25:10 »
ESEMPIO DI PAROLA POETICA:

UNGARETTI :

Soldati

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.

ESEMPIO DI PAROLA NON POETICA:

Siamo appesi a un niente,
un soffio e cadiamo
morti.

Roman Jakobson in "Atti di linguistica generale" ripartisce il linguaggio in più funzioni... e la funzione poetica, dice espressamente, attiene al piano del significante   (tra le tante risposte può esserne una)
salvatico è quel che si salva

Offline Antonio Terracciano

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Re:Ma che è 'sta roba?
« Risposta #4 il: Domenica 22 Giugno 2014, 12:47:44 »
Ha fatto bene Paolo Corinto Tiberio a ricordare Roman Jakobson, che si occupò di poetica in una conferenza tenuta all'Università dell'Indiana nel 1958, "Linguistica e poetica" . Sono una quarantina di pagine, zeppe di tecnicismi linguistici, che occupano la parte finale dei "Saggi di linguistica generale" nell' "Universale Economica Feltrinelli" del 2002. Ma c'è un paragrafetto molto semplice (a pag. 190) , che ci può illuminare su come si possa fare "poesia" anche parlando normalmente, quando è innato il gusto per la parola ben scelta, il gusto per il significante appunto:
"Perché dici sempre 'Gianna e Margherita' , e mai 'Margherita e Gianna? ' Preferisci Gianna alla sua sorella gemella? ' - 'Niente affatto, ma così suona più gradevolmente. ' - In una successione di due nomi coordinati, e quando non interferisca un problema di gerarchia, il parlante sente inconsciamente, nella precedenza data al nome più corto, la miglior configurazione possibile del messaggio.
Una ragazza parlava sempre dell' 'orribile Oreste' . 'Perché orribile? ' 'Perché lo detesto. ' 'Ma perché non 'terribile' , 'tremendo' , 'insopportabile' , 'disgustoso' ? ' 'Non so perché, ma 'orribile' gli sta meglio. ' Senza rendersene conto, essa applicava il procedimento poetico della paronomasia. "

Offline Duilio Martino

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Re:Ma che è 'sta roba?
« Risposta #5 il: Lunedì 23 Giugno 2014, 13:25:22 »
Ha fatto bene Paolo Corinto Tiberio a ricordare Roman Jakobson, che si occupò di poetica in una conferenza tenuta all'Università dell'Indiana nel 1958, "Linguistica e poetica" . Sono una quarantina di pagine, zeppe di tecnicismi linguistici, che occupano la parte finale dei "Saggi di linguistica generale" nell' "Universale Economica Feltrinelli" del 2002. Ma c'è un paragrafetto molto semplice (a pag. 190) , che ci può illuminare su come si possa fare "poesia" anche parlando normalmente, quando è innato il gusto per la parola ben scelta, il gusto per il significante appunto:
"Perché dici sempre 'Gianna e Margherita' , e mai 'Margherita e Gianna? ' Preferisci Gianna alla sua sorella gemella? ' - 'Niente affatto, ma così suona più gradevolmente. ' - In una successione di due nomi coordinati, e quando non interferisca un problema di gerarchia, il parlante sente inconsciamente, nella precedenza data al nome più corto, la miglior configurazione possibile del messaggio.
Una ragazza parlava sempre dell' 'orribile Oreste' . 'Perché orribile? ' 'Perché lo detesto. ' 'Ma perché non 'terribile' , 'tremendo' , 'insopportabile' , 'disgustoso' ? ' 'Non so perché, ma 'orribile' gli sta meglio. ' Senza rendersene conto, essa applicava il procedimento poetico della paronomasia. "

La differenza è limpida, come afferma appunto anche Roman Jakobson oltre a tutti i grandi Poeti quali Ungaretti, Moravia, Montale etc...sta nel significante, elemento che la prosa non ha ovvero il suono delle parole... quella musica che il Poeta riesce ad inserire nel testo facendo uso di figure retoriche  (paranomasie Allitterazioni etc.).
Rime e metrica da soli nemmeno bastano...senza figure retoriche i testi diventano solo "musichetta vuota", motivo scontato, orecchiabile... poco per definirlo Opera...(sarebbe opportuno, per meglio comprendere il concetto, leggere l'analisi del testo di Poesie quali "alla sera" di Foscolo.
Mi è capitato recentemente di postare una poesia frettolosamente e in un gruppo di fb una Poetessa attenta e preparata mi ha fatto notare che qualcosa non Le tornava nell'ultimo verso... e aveva perfettamente ragione.

E' mite il borgo mio
eppure il tempo ameni coppi smaglia
ficcandomi ricordi;

non è presagio gaio
nel selvaggio rigoglio di boscaglie
torvo un volo di corvi.

Infatti la versione Poeticamente perfetta (ho provveduto ovviamente a cambiare i versi ringraziando la lettrice per l'attenzione) sarebbe stata:

E' mite il borgo mio
eppure il tempo ameni coppi smaglia
conficcando il ricordo;

non è presagio gaio
nel selvaggio rigoglio di boscaglia
di corvi il volo torvo.

(ottenendo un accento sulla seconda sillaba dell'ultimo verso anziché sulla prima ed evitando la rottura ritmica e soprattutto ottenendo così un doppio chiasmo in chiusa).
Ecco, queste sono le osservazioni accettabili... perché fanno riflettere ed aiutano a crescere... ma con amarezza devo ammettere se si prova a farle nel nostro amato sito (anche in modo privato - figuriamoci in commenti pubblici) si scatena il putiferio. Ed allora preferisco guardare e passare!