Grazie per il superficiale. A Roma si dice: " becca e porta a casa".
Per quanto riguarda la mia poesia sarà pure brutta, sciatta, ma non superficiale. Se tu sapessi cos'è la depressione e quanto il trucco serva a nascondere una notte insonne ( occhiaie, borse). Sentirsi dire: " sei spenta" e tu sai di esserlo, ma cerchi di apparire un po' più luminosa, perchè fa bene a te, a chi ti sta vicino. E in parte ti senti in colpa, perchè stai ingannando gli altri e anche te stessa.
Superficiale sarà non saper leggere dietro le righe.
Non solo, ma se di gioco si tratta, devi permettere anche che qualcuno giochi con le parole in modo ludico, anche superficiale. Perchè no?
Mi spiace, India, che tu abbia pensato che, lodando solo Dyleng, io abbia inteso affermare che tutti gli altri componimenti fossero superficiali.
Infatti ho scritto:
Esempio di come scrivere per un gioco
non voglia comunque dire scrivere
con superficialità. Bravo Dyleng.
Era UN ESEMPIO, avrei potuto scegliere il tuo, o uno di Saverio, o un altro e un altro ancora (nn faccio
più nomi se no quelli che restano fuori se la prendono, magari...).
E, ovviamente, dato che di gioco si tratta, ben vengano tutte le interpretazioni ludiche e superficiali,
doveva essere essenzialmente un divertimento.
Ho avuto piacere che alcune poesie
postate in questa e nell’altra edizione, siano poi state pubblicate dall’autore,
mi ha dato soddisfazione averli ispirati.
Tornando a noi, la tua mi è piaciuta molto, lacerante nella sua profondità.
Il trucco è una corsa all’inganno
e non fa mai la spia
dà luce a un viso spento
nasconde occhiaie e borse
E' assolutamente vera e, ti assicuro, ne avevo inteso perfettamente il senso:
Il trucco del viso non denuncia all'esterno
il tuo interiore, insonne travaglio,
trasforma il vedere degli altri
e in parte anche il tuo, che lo sai.
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Sei stata brava anche nel gioco precedente, dove non avevo voluto esprimere
preferenze, ma mi aveva toccato "Una probabile realtà" , che, ottimamente scritta,
mi aveva fatto pensare, con quelle parole "complicità" e "agonismo", al tuo disincanto.
Sei una grande autrice, Gabriella, ti auguro solo di PENSARE POSITIVO, da questa primavera,
e non vedere più le cose da un lato che spesso non c'è, l'ha solo costruito il disincanto
e una vena di tristezza che devi scacciare da te con un vento nuovo.
Con stima
Zaza - Mariangela