Dovrò prima o poi scrivere sulla difficoltà nelle scelte, mio piomboso fardello, che mi induce spesso a cercar qualcuno che mi dia una direzione anche nei meno significativi bivi.
Lucidità Fatale
Spaesati pazzi nel momento di meditazione,
provano futili paure, voglia di ragione.
Cadendo spesso in fossi e in brutti indugi,
si ritrovano nei centri, perdendo i sentimenti.
In attesa e in intenzione, di tovar liberazione,
passeggian lenti, intenti, a curar la disfunzione.
Dietro le sbarre la speranza, di una falsa tolleranza:
"Ho ucciso un uomo, che vuoi che sia? non è mica colpa mia."
Chiamato raptus quel malore che si svolge in intenzione,
da la fervida illusione che in futuro avrai il sapore,
del tranquillo svolgimento di una vita a passo lento,
senza più provar dolore ma felicità in amore.
Proficua mia intuizione, che dai sfogo alle parole,
hai colto il senso del momento? il cuor di un uomo è stato spento!
Passi sopra i fondamenti, che recintano le menti,
senza fare l'interesse, dei dolori e dei sgomenti.
Dato questo dissapore, godo un po in questo momento.
Trovo giusto immaginare, e ciò che è giusto lo rammento.
E dato il mio ragionamento, sarà difficile ascoltare,
la sentenza in tribunale: "questa è infermità mentale".
(oppure)
Inesorabilmente
La sfera è in equilibrio sull'orlo dell'inconscio baratro.
La consapevolezza ne aumenta il peso,
influenzandone la forza e la volontà,
nei suoi passi mai troppo incerti
e paradossalmente decisivi.
Inesorabile susseguirsi di impercettibili cambiamenti decisivi.
Piccolissimi pezzi di esistenza.
Grandissimi pezzi di esistenza.
La misura spetta solo e soltanto a... non lo so!
Preferisco ingnorarmi arrivato a certe domande che non si identificano in alcun aggettivo.
Trovano descrizione solo in certi sguardi persi nel vuoto,
molto difficili da inquadrare data la loro natura irrazionale.
Ormai astrtatti, percepibili a pochi, son quasi emozioni.