Serve o no la critica?
Alcuni interventi mi hanno fatto un po' dubitare del suo valore, e allora sono andato a rileggermi ciò che scrisse Benedetto Croce (in "Lo studio e l'arte dello scrivere" di Umberto Panozzo, ed. Le Monnier, 1963, un libro scolastico che usai alla scuola superiore) :
"La critica - come ebbe a dire il Sainte-Beuve - 'è l'arte di insegnare a leggere' ... In quale mondo confuso e assordante ci troveremmo, se fossimo gettati a un tratto nel mezzo dei canti dei poeti, delle parole a lor modo cantate dai non poeti, dei falsi canti dei cattivi poeti, senza che la critica ce lo avesse dapprima in qualche modo ordinato nella mente, dividendo le diverse voci, le poetiche dalle non poetiche e le une e le altre dalle falsamente poetiche, le voci maggiori, e più degne di essere ascoltate, dalle minori, e determinando il significato di ciascuna; senza che ci avesse reso familiare quel mondo come la casa nostra, la casa del nostro cuore e della nostra fantasia! Ciò ha operato la critica con le sue secolari fatiche, e di queste noi godiamo i frutti, spesso, come suole, sconoscenti e ingrati verso chi ce ne ha fatto dono. "