Si potrebbe fare un esperimento che sul sito già si fa: si decide un argomento e vediamo ognuno dei partecipanti come scrive e cosa scrive.
Di sicuro, ognuno scrivere come e cosa gli sembrerà più poeticamente giusto ed in sintonia con il suo sentire.
Se tutti scrivessero secondo uno stesso "come e cosa" le poesie sarebbero tutte uguali.
Non sarebbe mai esistito un Leopardi o un D'Annunzio, ma tutti sarebbero stati Leopardi o D'Annunzio.... basta imparare ad usare le regole e tutti potremmo vantarci di essere poeti senza nome e senza differenze.
E' come costruire ferri da cavallo..... sono tutti uguali e non esiste il ferro di cavallo d'autore
La critica è accettabile e dovuta solo quando qualcuno dice di voler scrivere secondo certe regole e non le rispetta.
Ma chi è in grado di criticare nel bene o nel male un verso che descrive un sole che sorge a occidente?
Al limite, ritengo sia anche lecito, si potrebbe chiedere all'autore di spiegare il suo verso ed esprimersi sul valore del verso dando una risposta o razionale o secondo il proprio
sentire quel verso.
La poesia, a mio avviso, può solo esprimere un concetto, una sensazione dovuta ad un proprio pensiero o evento che ci ha colpito e come si fa ad esprimere un pensiero critico sul sentire personale e soggettivo di un autore?
Il dilemma è diverso se si tratta di una critica allo stile o al contenuto.
Per
criticare uno stile occorre sapere se l'autore ne ha voluto utilizzare uno già codificato o se si tratta di suo stile personale. In tale ultimo caso potrebbe aver inventato anche un suo stile codificabile e certificabile con gli altri già accettati dall'ars poetica.
Se si vuole
criticare il contenuto occorre conoscere il sentire dell'autore ed il suo modo di interpretare gli eventi che hanno generato i versi, oppure chiedere lumi all'autore stesso per capire il contenuto. In questo caso (critica al contenuto) la risposta può solo essere un altro pensiero soggettivo e legato al sentire di colui che critica o, preferisco dire, commenta.
Il contenuto non può essere criticato, anche se offende la propria filosofia di vita, ma può essere commentato e discusso se occorre.