Lettera aperta a Luigi
Caro Luigi,
ho visto con vero piacere che la mia “I tuoi seni” è stata messa in quarantena, perché diffondeva il virus del male e, secondo te o secondo questa fantomatica e misteriosa Redazione (dietro e dentro la quale si rifugiano in molti) o secondo qualche comitato di saggi, io non rispetto il messaggio biblico, per cui dovrei immaginare amplessi carnali ma mai renderli reali. Dopo di che mi son messo a rovistare tra i grandi e, meraviglia e scandalo insieme, ho trovato della grandissima Alda Merini, che questo sito magnifica, “Il tuo sperma”, una lirica ricca di immaginazione ma anche di inequivocabili realtà (tra l’altro medesima era accompagnata da un nudo della stessa Alda alquanto sconcio); per non parlare di Neruda, Apollinaire, D’Annunzio e quant’altri. Tu affermi che la mia è ricca di sporchi e truci riferimenti sessuali. Ti voglio dare ragione, ma io non ho torto, perché nessuno è riuscito a cogliere la sottile ed immancabile ironia che accompagna i miei scritti. Ma anche questo…transeat; però mi aspetterei, da parte di questa degnissima Redazione, che si scandalizzasse anche quando le poesie (parlo di tantissime che illustrano questo sito) presentano blasfemie grammaticali e vergogne sintattiche. E già, viviamo in un’Italia che si scandalizza per un “Va a fa ‘nculo!” e non per i tanti ladri che la stanno letteralmente portando allo sfacelo. Ne vuoi sapere un’altra? Ho aperto un topic , qualche mese indietro, volontariamente sgrammaticato e senza senso. Ebbene, l’hanno letto in tanti ma nessuno ha gridato al monatto. Ho pubblicato per pochi minuti “I tuoi seni”, perché pochi minuti l’avete lasciata in visione, e in quei pochi minuti è stata letta più di 30 volte. Allora il marcio dov’è?
Quest’è …
Nel senso delle cose il dolce niente