LA ZINGARA
Ferma al semaforo
si avvicina una zingara,
mi guarda cupa.
Sguardo basito,
la mano leggerà.
Questo mi dice:
"Di rado il male
ha l'aspetto sciatto
e lo sguardo torvo
ma questa volta
simile a un corvo
sei tu un monatto."
Io che pensavo
volesse dirmi
di stare in guardia
da un falso amico,
vengo tacciata
subito dopo
d’essere un corvo
che porta il male?
"Se lo vuoi, con poca spesa
io ti tolgo la fattura:
astenerti dal pagare
la iattura fa durare"
Io la guardo sbalordita,
sono io che porto iella?
di sicuro si è sbagliata:
questa non è una serenata?
Son caduta dalle scale,
mi son fatta molto male
rovinandomi il ginocchio…
Solo un caso od il malocchio?
Mi lasci in pace per favore,
io non credo a queste cose…
I miei vizi e le virtù
non li puoi sapere tu.
Vada ognun per la sua strada
ed accada quel che accada.
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di Paola Pittalis, Peppe Cassese,
Giovanni Licata, Mariasilvia e poeta per te zaza
FINE