Plaudo anche io all'iniziativa della signora Randazzo, intervenendo ancora di continuo sul forum (poi mi stancherò,come chi non mangia da tre giorni e si butta sul cibo con voracità, ma poi, esaurita la fame, si addormenta).
Vorrei però porre all'attenzione del lettori che si accingono all'opra un "piccolo” particolare che, secondo il mio giudizio, assume la massima importanza.
Non si creda assolutamente che la filastrocca sia un genere poco impegnativo e che basti buttar giù quattro versi alla rinfusa... e la filastrocca è fatta.
Assolutamente no, andiamoci cauti. La filastrocca è un genere che solo apparentemente è facile, mentre in realtà, poiché è in generale rivolto anche e soprattutto ai bambini, richiede una certa dose di psicologia infantile, di attenzione, d'impegno, e anche di capacità.
Ci pensino bene i poeti improvvisati e che pubblicano di tutto e di più, la filastrocca è un genere serio e risponde a certe regole di impostazione e psicologiche che è bene tenere sempre presenti.
Bando quindi alle possibili facilonerie, e ci si accinga a questo impegno con la convinzione che "il genere poetico filastrocca" comporta, come ho già detto e ripeto, una dedizione ed un interessamento particolari. In una parola, bisogna pure che l'autore ci si senta portato, ed un buon poeta in rima o in ermetica, da tutti apprezzato, può non risultare assolutamente adatto a scrivere un'accettabile filastrocca.
Attenti quindi ai troppo facili entusiasmi.
Buon lavoro a tutti.