Vorrei rassicurare il buon Cassese almeno riguardo alla parola "invidia", che assume nel mio scritto, fra le virgolette, un significato ampliato e non specificatamente riferito alla gelosia, soltanto una giusta rabbia, un senso di agitazione derivato dal desiderio di vedere un andamento del sito secondo i nostri desideri. Ma i desideri sono tanti e con tale sistema non si risolve nulla e rimarranno sempre i mugugni e i contrasti.
Ripeto che per chi è Poeta e intende il vero valore della Poesia non importa niente di paragonare la propria posizione con quella di altri che scaricano poesie in continuazione, che li fanno assomigliare ad un macchinario che stampa giornali, che si susseguono rapidamente sul banco uno dietro l'altro.
Il Poeta non deve stare minimamente a preoccuparsi per una sua presunta "inferiorità" di fronte ai produttori a massa, neppure dovrebbe minimamente stare a controllare tutti quei poeti, sempre gli stessi, che di prima mattina (talvolta allo scadere della mezzanotte), piombano sul sito subito attorniati, in rapida successione, da amici interessati che spesso emettono commenti predisposti e scritti velocemente per "obbligo" e che ci domandiamo che attinenza abbiano con la composizione presentata.
Lasciamoli sfogare e consideriamo solo quello che è l'interesse precipuo: tenere sempre presente che la Poesia è esclusivamente una espressione sincera dell'animo, che la non si può fare a comando e per obbligo, magari per arrivare al limite massimo possibile di scritti o per raggiungere il guiness dei primati dell'elogio onde sentirsi un poeta che, mettiamo su duemila composizioni, non ha mai ricevuto un commento negativo.
Questo sembra essere l'unico scopo dei “giornalieri”, quindi, caro Cassese, anche se tu dovessi arrivare ad avere la concessione di due o più poesie al giorno, mi auguro che, al contrario, ti comporterai come ho raccomandato, sia pure superficialmente, senza troppo andare a fondo, in questo mio scritto.
Credo di essere stato egualmente chiaro.