ennesimo disturbo da parte mia. Colpevole ma cosciente, se vi va, date un'occhiata.
_ Nebbia introspettiva.
aria fugace
nei pensieri annebbiati
e la fantasia scivola
strofinandosi lungo
il sorriso lento.
Aggrediscimi e fluttua
impulsività latente
la nube m'attraversa
ed io son niente.
Com'è bello
poterti ascoltar
mano incandescente
che il tuo divino tracciare
cuce l'esistenza.
La voce della campana più grave
risuona nelle viscere,
inutile parlare,
è solo vibrazione
la nostra anima.
Vibra corpo
vibra dolore,
perché anche la musicalità
ha perso tutto il suo colore.
E mi trovo ancora qui
ancora io
con questi occhi indagatori
ma dove sei corvo del mio sentire?
Perché io?
Perché qui?
Perché?
Vorrei illudermi fosse tutto inutile
e tracciare linee senza senno
senza senso
come il mio esser qui e ora.
Ma tutto ha un senso
nel suo non averlo.
Conducimi ancora
lieve sognatore
ma non ti scordare
che sei nato per dimenticare.
Tutto ciò è un guazzabuglio,
una farneticazione innocente
e dimmi, caro Patriarca,
è forse Gesù
un calunniatore?
E se la magia è nata per curare
oggi non ci si raccapezza
e tutto è profano.
Gesù, mago del mio cuore,
il tuo coraggio è l'unica fede
e non credo nella Santissima,
e non credo nelle parole sofisticate,
e non credo al credere,
ma ti sento, coraggio nel mio cuore.
Io sono tu,
piccolo uomo nelle mani
di nostro Signore.
Questa è religione!
Questa demagogia!
Ma l'anima, se pia,
non si trasforma.
La luce la trovo in te
nel me,
e questo vomito colorato
lo dedico a me stesso.
Unico infinitesimale
minuscolo animale.
Grazie della tua luce,
apprezzo il tuo coraggio,
amo la tua sagacia.
Ma la saggezza,
no,
quella me la sono coltivata.
Inutile dire
"siamo tutti uguali".
Persino i gemelli differiscono.
Inutile parlare
è il sentimento a condurre.
Inutile sopravvivere vivendo,
l'unico comandamento,
insperato effuso,
è il mio discernimento.
Grazie Gesù,
grazie Velimir,
grazie Fabrizio,
grazie Ingeborg,
grazie Fernando,
grazie Wolfgang,
grazie Giovanni,
grazie Guido,
grazie Roberto,
grazie Boris,
grazie Thomas...
grazie Uomo.
Il perire è più dolce
immerso nelle vostre
evanescenti essenze.
Willy Zini