Spiegate, a me che sono un ragazzino di 66 anni, che c'è di volgare nel voler difendere in modo più che civile, la propria professionalità, affermando che anche la poesia
ha le sue regole e che la grammatica e la sintassi vanno rispettate comunque, qualsiai linguaggio si usi. Se poi ho urtato la suscettibilitä di qualcuno, sono capace pubblicamente di chiedere scusa; ma uno che ha insegnato le regole, esigendo il rispetto lessicale, ortografico e sintattico, per un testo, che deve essere caratterizzato da chiarezza, correttezza e completezza, a ragazzi di 10/13 anni, va in fibrillazione, quando un così adulto, scrive certe cose. A questo punto andatevi a leggere ciò che ha detto più di 700 anni fa il padre Dante, quando ha parlato della nostra cara terra e del buon costume degli italiani. Concludendo, dimostratemi che ho offeso qualcuno e sono disponibile anche a togliere il disturbo.