Ok ... abbiamo scherzato. Almeno io di certo scherzavo. Gruppi o non gruppi, stracommenti o ipercommenti, non è questo il problema. Ho letto sempre casualmente un'altro post dove si parla di letture gonfiate... di rime scelte per amicizia o altro.
Non che la cosa mi meravigli più di tanto ma nemmeno mi piace sentir dire... i soliti italiani, come qualcuno ha definito chi si serve di tali arrangiamenti. In quel soliti italiani mette in mezzo anche me, che italiana sono e non mi comporterei mai così. Diciamo i soliti internazionali: arruffoni, furbetti della strada lunga... ma lasciamo stare. Diciamo piuttosto che, in primo luogo, trovo penoso ricorrere a mezzi come le raccomandazioni, gli scambi, i favoritismi in generale, figuriamoci per qualcosa che è parte di un dentro timido e timoroso, come una poesia. Penoso per chi li fa e oltre modo più penoso per chi li riceve.
Ma stiamo scherzando? Pensare che una mia poesia che meriterebbe 10 letture se ne trovi 1000 per compiacenza, o venga scelta fra le rime per sudditanza o che altro non so immaginare, mi creerebbe un tale senso di disgusto verso me stessa che, minimo minimo, la prima cosa che farei sarebbe di smettere; stoppare, bastare, chiudere... con la "poesia". Non ha importanza cosa scrivo, ma il rispetto verso quest'arte seria e immensa, lo ritengo obbligatorio. Siamo tutti apprendisti stregoni, proviamo pozioni alchemiche di parole, infusi e refusi nel tentativo (almeno questo spero sincero) di dare corpo e voce a qualcosa che dentro noi si agita, ma da questo a essere poeti ce ne corre. Di sicuro non è certo con certi mezzi che si arriverà ad esserlo (per coloro i quali è necessaria la definizione di "poeta").
Facendo un passo indietro per ritornare all'annoso problemone dei grupponi, aggiungo, stavolta seriamente, che a me personalmente non me ne importa niente (pure in rima). Ben vengano i gruppi con gli amici, ben vengano gli autori pompati, aggregati, popolari e spopolati. Lusingati e sviolinati, amati, traditi e poi ancora amati. Ben venga tutto questo per tutti coloro i quali questo piace. A me non comportano nessun problema, in fondo se la cantano e se la suonano, l'unico problema che me ne deriva é che il sito ne perde di qualità, di credibilità e questo sì, mi dispiace; per il sito che mi ha dato tanto, per me, per tutti coloro che con correttezza ed onestà postano qui le loro parole.
Per non ripetermi aggiungo le parole di Gianpiero De Tomi che sottoscrivo in pieno:
" In primis volevo essere ironico, richiamando Bukowsky, che di queste cose aveva una visione molta chiara.
Ma vedo che la discussione, come al solito diventa di profilo soggettivo ed un po' provocatorio. Ma alla fine, si può sapere cosa ve ne frega dei commenti? Misurate la vostra intimità con due righe buttate da qualcuno di passaggio? Ma dico, vogliamo scherzare? Ma se qualcuno si arroga il diritto di dare consigli ben venga. (Magari in privato, così può estendere l'opinione in modo più chiaro). Ma per il resto, chi scrive cosa, nei commenti, che valore potrà mai avere? Volete dire che una positività appaga l'ego e mentre una negatività lo affossa? Siamo così emotivamente delicati da credere e non credere al dito puntato? E nella vita cosa facciamo quando questo succede, una rivoluzione? Mi pare che tutta la costruzione sia posta su di una base assai precaria. "
Un saluto Antonella