Autore Topic: Scrivere.info ovvero un non luogo poetico  (Letto 4090 volte)

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Nanael

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Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« il: Giovedì 3 Ottobre 2013, 08:35:37 »
Me ne devo anna'.
Nel senso che non essendo riuscito a far accettare un solo testo non arriverò mai a 5 pubblicazioni e non potrò quindi mai praticare quello che poi mi piace veramente che è analizzare, commentare, comparare ecc. (come scrittore io per primo non mi ritengo che un aficionado). Quindi addieu  :'(
Ma non me ne vado però senza dire quello che penso, me pare  chiaro.  :angel:

E dico che è proprio una brutta cosa l'opacità di certe specializzazioni... (frase da puara  :o, no?)

Mi spiego. Oltre alla noiosissima pratica di insegnante, fo il musicista e ho studiato sin da piccoletto il piano, il quale come ogni strumento che si volgia portare al massimo delle possiblità, necessita lunghissimi periodi di studio, anni e anni di mal di schiena. 'Na ammazzata insomma, come si sa (che non finisce, come anche si sa, con il diploma. Seee, magara...).
Ora, se io andassi in un posto dove si propone musica originale (io come altri miei colleghi o come la folta schiera di critici musicali, che come si sa ne sanno una più del diavolo...) e vi incontrassi qualcuno proponendo una sua sonata al violino, o al piano o a quello che volete, dopo aver praticato lo strumento un mese o anche un anno, o addirittura solo dopo aver sentito dentro lui un afflato emotivo irresistibile, tutti quanti i presenti troveremmo la situazione alquanto assurda.
Uno scherzo.
Questo perchè la specializzazione del linguaggio musicale (e parlo ovviamente della musica con la M maiuscola, cioè la classica, nel senso anche di contemporanea, per assurdo e ovviamente...) richiede un lavoro di preparazione enorme. (Per inciso non ho nulla contro la musica di altro genere, ma non si calza alla comparazione che sto facendo).
Ci sono però delle attività umane che per utilizzare uno strummento innato come il linguaggio, credono di poter per questo utilizzarlo a loro piacimento, piegandolo all'occorrenza alla scrittura poetica, narrativa ecc. ecc.
E' vero che la poesia è anche espressione di un sentimento, di una emozione, di tutta una serie di memorie ecc. ecc. ecc. Ma se non vi è stato un vero lavoro sulla genesi della parola poetica, il risultato resterà sempre opaco, nei migliori casi... Che intendo dire: intendo dire che non basta ficcare nei testi parole del "poetichese", anteposizioni, astrattezze vacue, versificazioni col pallottoliere, parlare di lembi, cuori, ancestralità, personificazioni varie della notte, di "cosmi", sostantivazioni assurde ecc. ecc. per credere di aver utilizzato un linguaggio specializzato... Anzi quello sarebbe la peggiore cosa. Virtuosismi vuoti, qualora si possa parlare di virutosismi... chè nel maggior numero di casi non si tratta che di repertori lessicali pronti all'uso "poetico", con la funzione di rarefazione del linguaggio (credendo cosi' di comunicare qualcosa di misterioso...  ;D). La parola poetica, a parere mio e per produrre efficacia reale (la poesia non è incosistenza), deve possedere la capità di essere "oscena" (nel senso di mostrare), avere la possiblità di suggerire un nuovo o straniare il noto, sia nelle sue possibilità significanti che significative. Non si tratta di lessico... Pensate a Mompou, che con 4 note semplicissme trasfigura il paesaggio musicale. Insomma, un linguaggio chimico, per usare una vecchia espressione.
Mo pare che sia io a volervi arrogare il diritto di definire cosa sia poesia o cosa no. In cambio, non mi passa per la testa. SOlo suggerisco una mia idea dell'organismo Poesia. Parlando soprattuto da lettore, ovviamente. 
Bè possiamo dire allora che la parola poetica dovrebbe essere una luogo di dogana. E spesso a causa di questa opaca percezione di aporia la si maschera di amenità assurde... E prive di funzionalità reale. Delle zozzerie del genere, in altri linguaggi specializzati, sarebbero subito individuabili... Questo non vuol dire che non riesca ad avere successo...
Facciamo l'esempio del famoso "pianista" Richard Clyderman. Qualsiasi persona consapevole di cosa sia il pianismo... non tarderà a segnalarvi quel pianista come un imbonitore di folle bisognose di sentimenti a lume di candela (le sue cose somigliano molto alle foto che accompagnono le pubblicazioni in questo sito, non a caso---). Il successo che riceve, lui come altri di questo genere di artisti, dipende dal carattere di massa dei suoi prodotti, dicendo una banalità. Lui come molti altri artisti di questo "tipo", campano sull'incapacità (o, meglio, sull'impossibilità, indotta direi...) dei ricettori di porsi con spirto critico davanti alla sua produzione. Non possedendo i mezzi accolgono quello gli si propone acriticamente e si lasciano irretire dall'emozione facile. Insomma né più né meno di quello che succede nelle varie politiche di persuasione dei cittadini, dei consumatori e finanche delle personalità. Ma pure questa è una banalità (banale nel senso di lampante).
Senza trarre le conclusioni e senza intavolare nessun sillogismo, mi limito a concludere che in questo sito, come in quasi tutti gli altri che girano in internet, succede esattamente la stessa cosa.
Fatevi da voi le proposizioni logiche  :P, la conclusione già c'è... ma suggeriamone una:

In Scrivere. info non si accetta la diversità e si stimola la massificazione. Ditemi voi come si può considerare un luogo di poesia....  :o (che vi sia una massificazione di stili in questo sito a me pare lampante, a voi no?)
Mi sarebbe piaciuto partecipare a questo sito come commentatore come dicevo, chè io come poeta non mi ritengo che un amatore (attivo e passivo  :P), come anche dicevo... Ma non riuscendo, come sempre dicevo,  a far pubblicare dalla redazione uno stralcio di testo (chè lungi da me chiamare poesia)  non arriverò mai a 5 e quindi niente commenti. Mi sarebbe piaciuto perchè mi piace in modo assurdo l'analisi dei testi sotto forma di lirica... E' una specie di malattia voyeuristica la mia... (la poesia in fondo non è che una specie di attività oscena).
Insomma ho già fatto richiesta di cancellazione :'(, ché se devo stare qui per legger poesia, sto fresco...  ??? Però, bisogna dire, che delle cose di mio gusto le avevo anche trovate (un esempio le poesie dell'autrice Amara).

Mi si dirà che la mia è tutta una reazione permalosa ai rifiuti dei miei geniali testi incompresi  8)... Ma in realtà è solo la reazione ad una giovane amarezza nel constatare la chiusura formale di un luogo che si dice luogo di poesia, non sembrandomi altro che un luogo di scambi e di amicizie, più o meno catecumenale ed ecumenico. Nulla di male in se e per se, sia chiaro. 
Insomma cercavo un posto dove scambiare tranquillamente opinioni (ma senza apertura non esiste il fuoco dello scambio, che è il diverso) e dove passare un periodo di costretta convalescenza domestica.
Me so sbajato de casa. Tutto qui. Youporn farà al caso mio.

Sveja rega'.


   

Max Ray

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Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #1 il: Giovedì 3 Ottobre 2013, 09:45:00 »
Mi hai incuriosito. Mi piacerebbe leggere uno dei tuoi testi. Potresti inserirlo nel forum. :)

paolo m

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Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #2 il: Giovedì 3 Ottobre 2013, 10:07:50 »
Nanael resta!
L'esempio Richard Clydermnan (la prossima volta osa di più : GIovanni Allevi!) è perfetto!

Un immagine perfetta, vale quanto una poesia.
Se mi consenti, propongo di utilizzare la sigla "R.C." per commentare qualche testo di quelili che vanno per la maggiore.
Grazie

Offline Amara

Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #3 il: Giovedì 3 Ottobre 2013, 12:25:15 »
.. ecco.. se fosse una petizione la firmerei :)
anche nella leggerezza del tono, che tanto non cambia mai nulla..

mi dispiace tu vada perché un po' di vita e di confronto, era tanto che non li vedevo qui..
ma ti comprendo e, per esperienza dei luoghi, immaginavo che sarebbe accaduto..

ti auguro ogni bene..

(è bello sapere di essere vicina ai tuoi gusti.. merci)
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

paolo m

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Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #4 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 08:37:20 »
confermo l'impressione -condivisa da altri autori- che la redazione sia in una fare ...diciamo.... di 'confusione'....

Offline India

Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #5 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 10:39:58 »
 E' decisamente un insuccesso, un po' come nel mio lavoro quando un alunno decide di lasciare gli studi. Non abbiamo avuto la possibilità di leggere nulla di quest'autore.
Mi piacerebbe che qualcuno della redazione postasse in questo topic un paio di poesie respinte.
Non vuole essere una polemica. Sono solo curiosa di leggere qualcosa di Nanael.

Offline Mariasilvia

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Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #6 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 11:51:32 »
Davvero un peccato! Portare delle emozioni e poi chiuderle in un cassetto...
Chiederei alla Redazione  molto cortesemente  se intralci non ci sono...di pubblicare le poesie di quest'Autore  e farle leggere a chi non riesci  per svariati motivi... Spessore e sostanza non devono essere un mistero:)

Auguri e in bocca al lupo!!! Ciao  :) ;) :)                       
  Mariasilvia
Mariasilvia

paolo m

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Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #7 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 12:09:04 »
Nanael

prova a scrivere qualcosa che contenga le parole Amore, Passione, Emozioni, Sensazioni, Anima, Sentimento...
frullale insieme...e se arrivi alla rima baciata ancora meglio..

ti potremo leggere tutti!

Offline India

Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #8 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 12:19:13 »
A pensarci bene, non credo che la redazione, senza il consenso dell'autore possa postare le poesie qui.
Trovo molto delicato che Nanael, non abbia postato una sua poesia per farla valutare dagli altri autori. Il suo intervento mi è sembrato molto sensato ed è un peccato che Paolo la butti sul polemico o ironico  per arrivare poi ai soliti battibecchi.

paolo m

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Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #9 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 12:41:13 »
Sarò più chiaro, che non sembri mi voglia nascondere dietro l'ironia.

La maggior parte delle cose pubblicate in home sono illeggibili: banalità melense, involontarie parodie.
Consulto il sito per cercare perle che si trovano nascoste in profili di autori -a volte- poco letti e poco commentati. All'equazione: molti lettori, molti commenti= molta fuffa ci sono eccezioni, rare.

Con fatica, lo considero ancora una risorsa ma in molti se ne vanno e se ne comprende il motivo.



Offline India

Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #10 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 13:48:35 »
Che dire Paolo, posso anche essere d'accordo, solo che questo è stato già scritto e riscritto, e non cambia nulla, quindi diventa una sterile polemica. Anche io detesto la banalità come te.  Ho conosciuto delle bellissime penne che hanno tentato di entrare nel sito, anche dietro mio suggerimento, ma le poesie non le sono state convalidate. Si tratta per lo più di gente che non frequenta internet e non ha subito l’influsso di questo scrivere banale, diventato ormai una corrente letteraria. perchè non solo in questo sito, ma in tutta la rete si leggono poesie “ sole, amore, etc etc”. e scrivere non costa niente, basta pigiare dei tasti sulla tastiera, andare spesso daccapo e tutti diventiamo poeti, magari offuscando quelli veri. Ancora c’è qualcuno che consiglia ai nuovi autori, di leggere i vecchi, così leggendo leggendo si impara a scrivere, invece, secondo me, si crea quella massificazione ben illustrata da Nanael.
Anche durante il raduno per la premiazione, chiacchierando di poesie con alcuni autori, sostenni che le nostre prime poesie, erano le più belle e che più ne scriviamo più il nostro stile si uniforma a quello degli altri perdendo in originalità e lasciando il posto ad un arido virtuosismo ( quando ci si riesce).
 

paolo m

  • Visitatore
Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #11 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 14:37:31 »
E lo scriviamo ancora India...
Perchè rassegnarsi?

Ciao


Offline paolo corinto tiberio

Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #12 il: Venerdì 18 Ottobre 2013, 19:30:36 »
e che c'è da dire?... il giudizio è espresso abbastanza chiaramente anche se a volta confusamente... anche il titolo sprona alla riflessione poiché non dice che questo è un luogo non poetico, ma che è un non luogo, un'utopia... poetica
un non luogo forse perché è virtuale?... la cui realtà è meramente elettronica?... ma ci si scrive pur sempre ciò che a matita o a penna o col pennarello verghiamo sui nostri sgualciti quadernucci, per riversarlo poi sul virtuale... se hai ragione ( su alcune cose non ti si può dare torto) perché tutto questo desiderio di commentare che si evince dal post?... una volta assunto (e basta leggere un po') un giudizio negativo sulla produzione poetica in questo sito, perché il desiderio di commentare le quisquilie?... anche perché al primo accenno ad un giudizio estremamente negativo, subito saresti blindato come un carro armato...  :)
non so... nell'arte è quasi come nel sesso: "Fammelo vedere"... la tua opera, come scrivi... senza conoscere la tua pratica di scrittura nessuno può dire niente di niente, posto che uno abbia questa voglia di dire...
posta qualche tuo scritto, se è arte non può che essere partecipata con esempi...   :)
salvatico è quel che si salva

Offline Gianpiero De Tomi

Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #13 il: Sabato 19 Ottobre 2013, 12:36:40 »
Me ne devo anna'.
Nel senso che non essendo riuscito a far accettare un solo testo non arriverò mai a 5 pubblicazioni e non potrò quindi mai praticare quello che poi mi piace veramente che è analizzare, commentare, comparare ecc. (come scrittore io per primo non mi ritengo che un aficionado). Quindi addieu  :'(
Ma non me ne vado però senza dire quello che penso, me pare  chiaro.  :angel:

E dico che è proprio una brutta cosa l'opacità di certe specializzazioni... (frase da puara  :o, no?)

Mi spiego. Oltre alla noiosissima pratica di insegnante, fo il musicista e ho studiato sin da piccoletto il piano, il quale come ogni strumento che si volgia portare al massimo delle possiblità, necessita lunghissimi periodi di studio, anni e anni di mal di schiena. 'Na ammazzata insomma, come si sa (che non finisce, come anche si sa, con il diploma. Seee, magara...).
Ora, se io andassi in un posto dove si propone musica originale (io come altri miei colleghi o come la folta schiera di critici musicali, che come si sa ne sanno una più del diavolo...) e vi incontrassi qualcuno proponendo una sua sonata al violino, o al piano o a quello che volete, dopo aver praticato lo strumento un mese o anche un anno, o addirittura solo dopo aver sentito dentro lui un afflato emotivo irresistibile, tutti quanti i presenti troveremmo la situazione alquanto assurda.
Uno scherzo.
Questo perchè la specializzazione del linguaggio musicale (e parlo ovviamente della musica con la M maiuscola, cioè la classica, nel senso anche di contemporanea, per assurdo e ovviamente...) richiede un lavoro di preparazione enorme. (Per inciso non ho nulla contro la musica di altro genere, ma non si calza alla comparazione che sto facendo).
Ci sono però delle attività umane che per utilizzare uno strummento innato come il linguaggio, credono di poter per questo utilizzarlo a loro piacimento, piegandolo all'occorrenza alla scrittura poetica, narrativa ecc. ecc.
E' vero che la poesia è anche espressione di un sentimento, di una emozione, di tutta una serie di memorie ecc. ecc. ecc. Ma se non vi è stato un vero lavoro sulla genesi della parola poetica, il risultato resterà sempre opaco, nei migliori casi... Che intendo dire: intendo dire che non basta ficcare nei testi parole del "poetichese", anteposizioni, astrattezze vacue, versificazioni col pallottoliere, parlare di lembi, cuori, ancestralità, personificazioni varie della notte, di "cosmi", sostantivazioni assurde ecc. ecc. per credere di aver utilizzato un linguaggio specializzato... Anzi quello sarebbe la peggiore cosa. Virtuosismi vuoti, qualora si possa parlare di virutosismi... chè nel maggior numero di casi non si tratta che di repertori lessicali pronti all'uso "poetico", con la funzione di rarefazione del linguaggio (credendo cosi' di comunicare qualcosa di misterioso...  ;D). La parola poetica, a parere mio e per produrre efficacia reale (la poesia non è incosistenza), deve possedere la capità di essere "oscena" (nel senso di mostrare), avere la possiblità di suggerire un nuovo o straniare il noto, sia nelle sue possibilità significanti che significative. Non si tratta di lessico... Pensate a Mompou, che con 4 note semplicissme trasfigura il paesaggio musicale. Insomma, un linguaggio chimico, per usare una vecchia espressione.
Mo pare che sia io a volervi arrogare il diritto di definire cosa sia poesia o cosa no. In cambio, non mi passa per la testa. SOlo suggerisco una mia idea dell'organismo Poesia. Parlando soprattuto da lettore, ovviamente. 
Bè possiamo dire allora che la parola poetica dovrebbe essere una luogo di dogana. E spesso a causa di questa opaca percezione di aporia la si maschera di amenità assurde... E prive di funzionalità reale. Delle zozzerie del genere, in altri linguaggi specializzati, sarebbero subito individuabili... Questo non vuol dire che non riesca ad avere successo...
Facciamo l'esempio del famoso "pianista" Richard Clyderman. Qualsiasi persona consapevole di cosa sia il pianismo... non tarderà a segnalarvi quel pianista come un imbonitore di folle bisognose di sentimenti a lume di candela (le sue cose somigliano molto alle foto che accompagnono le pubblicazioni in questo sito, non a caso---). Il successo che riceve, lui come altri di questo genere di artisti, dipende dal carattere di massa dei suoi prodotti, dicendo una banalità. Lui come molti altri artisti di questo "tipo", campano sull'incapacità (o, meglio, sull'impossibilità, indotta direi...) dei ricettori di porsi con spirto critico davanti alla sua produzione. Non possedendo i mezzi accolgono quello gli si propone acriticamente e si lasciano irretire dall'emozione facile. Insomma né più né meno di quello che succede nelle varie politiche di persuasione dei cittadini, dei consumatori e finanche delle personalità. Ma pure questa è una banalità (banale nel senso di lampante).
Senza trarre le conclusioni e senza intavolare nessun sillogismo, mi limito a concludere che in questo sito, come in quasi tutti gli altri che girano in internet, succede esattamente la stessa cosa.
Fatevi da voi le proposizioni logiche  :P, la conclusione già c'è... ma suggeriamone una:

In Scrivere. info non si accetta la diversità e si stimola la massificazione. Ditemi voi come si può considerare un luogo di poesia....  :o (che vi sia una massificazione di stili in questo sito a me pare lampante, a voi no?)
Mi sarebbe piaciuto partecipare a questo sito come commentatore come dicevo, chè io come poeta non mi ritengo che un amatore (attivo e passivo  :P), come anche dicevo... Ma non riuscendo, come sempre dicevo,  a far pubblicare dalla redazione uno stralcio di testo (chè lungi da me chiamare poesia)  non arriverò mai a 5 e quindi niente commenti. Mi sarebbe piaciuto perchè mi piace in modo assurdo l'analisi dei testi sotto forma di lirica... E' una specie di malattia voyeuristica la mia... (la poesia in fondo non è che una specie di attività oscena).
Insomma ho già fatto richiesta di cancellazione :'(, ché se devo stare qui per legger poesia, sto fresco...  ??? Però, bisogna dire, che delle cose di mio gusto le avevo anche trovate (un esempio le poesie dell'autrice Amara).

Mi si dirà che la mia è tutta una reazione permalosa ai rifiuti dei miei geniali testi incompresi  8)... Ma in realtà è solo la reazione ad una giovane amarezza nel constatare la chiusura formale di un luogo che si dice luogo di poesia, non sembrandomi altro che un luogo di scambi e di amicizie, più o meno catecumenale ed ecumenico. Nulla di male in se e per se, sia chiaro. 
Insomma cercavo un posto dove scambiare tranquillamente opinioni (ma senza apertura non esiste il fuoco dello scambio, che è il diverso) e dove passare un periodo di costretta convalescenza domestica.
Me so sbajato de casa. Tutto qui. Youporn farà al caso mio.

Sveja rega'.


 


Tu porti avanti la tua causa, sostenendo il tuo diritto a pubblicare le tue opere. Giusto,anche se è la Redazione ad avere l'ultima parola. Però trovo estremamente scorretto che per il sostegno della tua motivazione, tu abbia a criticare coloro che, senza presunzione, pubblicano da tempo. Dire che "In Scrivere. info non si accetta la diversità e si stimola la massificazione. Ditemi voi come si può considerare un luogo di poesia (che vi sia una massificazione di stili in questo sito a me pare lampante )" è una nota polemica che ti squalifica completamente. Per il resto, ogni luogo virtuale e fisicamente percettibile è fatto di esseri umani con i loro pregi e difetti. Di questo occorre tenerne conto ogni volta che si apre una porta.

Offline Copia Conforme

Re:Scrivere.info ovvero un non luogo poetico
« Risposta #14 il: Sabato 19 Ottobre 2013, 14:20:03 »
Mi associo all'intervento di Gianpiero De Tomi, affermare che Scrivere.info è un non-luogo poetico è una balla colossale, credo che l'autore Nananel non abbia girato parecchio il sito :angel:

Venendo allo "stimolo della massificazione" io non sono massificato al pari di tante altre penne di questo sito, certo trattasi spesso di autori diversissimi da me, la cui poetica è pari a quella mia; è la capacità di relazionarsi a testi diversi che arricchisce la cultura umana, letteraria e personale del poeta.

Ah,  io non scrivo poco d'amore, perchè sul tema sono un autentico incapace ::)

Invito l'autore Nananel ad inviarmi alcuni suoi testi (fatto salvo che non siano postati sul Forum) così ne parliamo un pò, oltre a conoscerci come autori :)