Autore Topic: L'arte di essere solo di Cesare Pavese  (Letto 4049 volte)

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Offline poeta per te zaza

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L'arte di essere solo di Cesare Pavese
« il: Sabato 27 Luglio 2013, 21:35:18 »
Ho trovato nel web questo scritto di Cesare Pavese.
L'ho trovato condivisibile, tranne in due "arti" che ho cancellato, ma riporto per voi:
- L'arte di considerare la donna come la pagnotta: un problema di astuzia -
- L'arte di fare a meno dell'arte -

Non so se siete d'accordo con la mia scelta, o se trovate altre considerazioni nel testo da sfatare,
da correggere o ridimensionare, secondo la vostra visione dell' ARTE DI ESSERE SOLO.


L'arte di essere solo
di CESARE PAVESE



L’arte di sviluppare i motivetti per risolverci a compiere le grandi azioni che ci sono necessarie.
L'arte di non farci mai avvilire dalle reazioni altrui, ricordando che il valore di un sentimento è giudizio nostro poiché saremo noi a sentircelo, non chi interviene.
 L'arte di mentire a noi stessi sapendo di mentire.
L'arte di guardare in faccia la gente, compresi noi stessi, come fossero personaggi di una nostra novella.
L'arte di ricordare sempre che, non contando noi nulla e non contando nulla nessuno degli altri, noi contiamo più di ciascuno, semplicemente perché siamo noi.
 L'arte di toccare fulmineamente il fondo del dolore, per risalire con un colpo di tallone.
 L'arte di sostituire noi a ciascuno, e sapere quindi che ciascuno si interessa soltanto di sé.
L'arte di attribuire qualunque nostro gesto a un altro, per chiarirci all'istante se è sensato.

L'arte di essere solo.
(9 ottobre 1938)
 
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Offline Amara

Re:L'arte di essere solo di Cesare Pavese
« Risposta #1 il: Domenica 28 Luglio 2013, 02:32:02 »
..credo che Pavese, come pochi, sia in grado di portarci spietatamente nel fondo dei nostri pensieri più reconditi, del nostro sentire più animale.. e forse per questa sua capacità di analisi e visione ha avuto una vita così infelice..
io non togliere nessuna 'arte' perché credo che almeno una volta possano appartenerci tutte..

L'arte di fare a meno dell'arte poi, è qualcosa che, secondo me, ha a che fare col dolore, quello che spesso l'arte sa metterci davanti anche quando noi giriamo altrove la testa.. e quindi è, a volte, un'arte necessaria..
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Offline Antonio Terracciano

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Re:L'arte di essere solo di Cesare Pavese
« Risposta #2 il: Domenica 28 Luglio 2013, 16:05:26 »
"Il mestiere di vivere" è quel lungo diario che Cesare Pavese scrisse dal 1935 al 1950, ricco di pensieri (talvolta in forma di aforismi) amari, scomodi e sconsolati, di lettura non certo piacevole, ma con i quali è difficile non essere d'accordo.
Non solo non toglierei niente a quanto opportunamente presentato da Zaza, ma addirittura mi viene la voglia di aggiungere qualche altro appunto di Pavese.
Per rimanere nei paraggi della data delle considerazioni proposte da Zaza, qualche giorno prima Pavese scriveva:
"Noi sappiamo molte cose che nella pratica della nostra vita non si realizzano nella stessa forma. L' 'uomo d'azione' non è l'ignorante che si butta allo sbaraglio dimenticandosi, ma l'uomo che ritrova nella pratica le cose che sa. Così il poeta non è l'inetto che indovina, ma la mente che incarna nella tecnica le cose che sa.
La falsità eterna della poesia è che i suoi casi avvengono in un tempo diverso dal reale" (3 ottobre) .
E qualche giorno dopo:
"Se una donna non tradisce, è perché non le conviene.
Sciocco addolorarsi per la perdita di una compagnia: quella persona potevamo non incontrarla mai, quindi possiamo farne a meno.
Non è vero che la morte ci giunge come un'esperienza in cui siamo tutti novellini (Montaigne) . Tutti prima di nascere eravamo morti" (13 ottobre) .
Grazie per l'attenzione.

Offline poeta per te zaza

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Re:L'arte di essere solo di Cesare Pavese
« Risposta #3 il: Lunedì 29 Luglio 2013, 10:34:45 »
Grazie ad Amara e ad Antonio Terraciano.

Non si finisce mai di imparare "il mestiere di vivere" o "l'arte di essere solo"

e i vostri interventi mi hanno fatto pensare a qualcosa
che mi era sfuggito nelle parole di Pavese ma che mi è stato chiarito dalle vostre.

E' bello poter dialogare così, arricchisce chi legge.

Zaza
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Offline Paolo Ursaia

Re:L'arte di essere solo di Cesare Pavese
« Risposta #4 il: Venerdì 9 Agosto 2013, 22:17:23 »
Pavese...ringrazio chi mi ha preceduto e chi ha aperto il topic...l'ultimo anno del liceo dovetti scrivere un lavoro su questo tormentato Autore. Mi appassionai, e lessi ben oltre quello che mi serviva per quella piccola ricerca. Il male di vivere, niente di più attuale, di più spietatamente umano. La solitudine disincantata, mai letteraria di Pavese, fino al biglietto lasciato nel momento del suicidio...se ben mi ricordo suonava più o meno: perdono tutti ed a tutti chiedo perdono...va bene così? Non fate troppi pettegolezzi. Sicuramente non sarò stato perfetto nel ricordo delle parole, ma questo era il senso, il tono.
Cunctando restituit

Offline Amara

Re:L'arte di essere solo di Cesare Pavese
« Risposta #5 il: Sabato 10 Agosto 2013, 23:40:51 »
se ben mi ricordo suonava più o meno: perdono tutti ed a tutti chiedo perdono...va bene così? Non fate troppi pettegolezzi. Sicuramente non sarò stato perfetto nel ricordo delle parole, ma questo era il senso, il tono.

..c'è soltanto un 'così' di troppo.. ho avuto la fortuna di tenere nelle mani la copia di Leucò su cui l'ha scritto..

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Offline Pino Penny

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Re:L'arte di essere solo di Cesare Pavese
« Risposta #6 il: Mercoledì 21 Agosto 2013, 11:26:37 »
Cesare lo conosco abbastanza,è stato mio compagno di camera per molti anni..mi piacciono le sue poe,i suoi romanzi,il suo stile asciutto...
il suo aforisma che preferisco è il seguente..lo dico con parole mie:"Le donne se le hai ti disperano.Se non le hai..ti disperi."da il mestiere di vivere.
ciao
guardi la vita a...colori?Io a volte si, a volte in nero a seconda dei giorni.se sono grigi anche grigio è un colore.Ma anche in blu non mi dispiace.in rosso per tirarmi su.in giallo se mi sento più pazzo del solito,in bianco se ci vado...