Interessanti, anche se non sono il mio genere.
Ti faccio notare, ma ci sarai arrivata da sola, che non si possono valutare le traduzioni
dal giapponese in italiano, perché, mentre nella lingua originaria rispettano le sillabe
prescritte, tutt'altro numero di sillabe ci sono nella traduzione italiane.
Vanno lette solo come esempio del contenuto del primo e secondo rigo, e del terzo che si stacca e li sublima.
Tornando, e finendo, alla nostra lingua, per cimentarsi con gli haiku in italiano, a parte le basi
del contenuto, bisogna conoscere, per farli bene, la metrica della poesia, cosa non necessaria,
invece, per la poesia vera e propria, che si può scrivere in versi sciolti, con ottimi risultati,
che questo sito quotidianamente mostra.
Se no, non si rispetta il 5 - 7 - 5 poetico dell'haiku (se non per caso).
Grazie Paola per questo scambio, spero che sia stato proficuo per tanti.
Zaza