Molto spesso riceviamo critiche per le nostre decisioni, a volte per quello che pubblichiamo ed a volte per quello che non pubblichiamo. Certe volte le critiche sono fondate, altre volte no, ma non è questo il problema. Quasi sempre le critiche sono vere critiche, espresse con mail alla redazione o post sul forum, e di solito si risponde via mail o via forum, secondo i casi, e nella gran parte dei casi la cosa finisce con una spiegazione.
A volte, invece, la critica non è critica, ma puntiglioso tentativo di imporre le proprie poesie ed a volte anche la propria visione della poesia, che rapidamente trascende dall'argomento poesia e diventa il tentativo di imporre la propria volontà, il proprio ego, vedendovi uno scontro fra un gigante (l'autore che si "ribella") e dei ridicoli omuncoli (la redazione) che si osa opporre alle giuste e sacrosante volontà divine. Tanto più quando non si tratta di un autore isolato, ma ha due o tre amici o amiche che si rinforzano e spalleggiano a vicenda.
A questo punto è tipico che vengano usate tutte le armi a disposizione, social network come Facebook, altri siti letterari e non, oltre che mail di redazioni e personali, ed a volte anche telefonate. Si pubblicano interventi di vario tipo e forma non tanto sulla questione vera e propria, ma, ormai travalicando ogni buon senso, si cerca di colpire direttamente le persone colpendole con aggettivi, commenti, storie di fantasie nelle quali vengono ritratte in modo negativo (es: prostitute). La cosa è ancora più facile quando l'obiettivo della loro vendetta è una donna.
Qui ormai siamo arrivati ad un reato, quello di "atti persecutori" di cui all’art. 612-bis c.p., introdotto con il D.L. 23 febbraio 2009, n. 11, chiamato correntemente con il nome inglese di "stalking". Che sia possibile fare stalking attraverso siti internet? Ormai la cosa è chiara e definita, tanto da essere addirittura affermata da una sentenza della Corte di Cassazione (n. 32404 del 30 agosto 2010) che ha ritenuto punibile per stalking la persecuzione attuata anche con video e messaggi inviati sui social network.
Il primo aspetto rilevante è che vi sia una chiara "condotta persecutoria e assillante". E direi che concertare attacchi personali su vari siti, alternandosi alcune persone che una volta attaccano e la successiva appoggiano l'altro attaccante con un commento, è una "condotta persecutoria e assillante".
Il secondo aspetto rilevante è che vi sia una turbativa delle abitudini ed atteggiamenti personali in chi è attaccato (come un perdurante e grave stato di ansia) oppure causando l'interruzione o la cessazione di una attività abituale (come la partecipazione alla redazione di un sito o la scrittura e pubblicazione di poesie).
Per non dilungarmi, leggete la spiegazione qui:
http://www.professionisti.it/enciclopedia/voce/662/Stalking.Potrebbe sembrare che sto dicendo tutto questo solo a causa di attacchi alla redazione, ma in realtà ci è capitato non raramente che autori (per la verità più che altro autrici) si siano cancellati dal sito ed abbiano smesso di pubblicare poesie proprio a causa di attacchi come questi. Siccome nel nostro sito non è consentito usare i commenti per polemiche personali, ecco che qualcuno usa FaceBook od altri siti per attaccare autrici del sito, tanto da indurle a cancellarsi e tentare di evitare la persecuzione cercando di "sparire".
Sto pensando, infatti, avendo la possibilità di un rapporto non dico quotidiano ma quasi con un avvocato che tratta proprio di questi casi, ma anche di diritto d'autore e diritto del web, se non sia il caso di fornire una corsia preferenziale per questi casi per gli autori e soprattutto le autrici del sito. Naturalmente nessun avvocato può farlo gratis, lo vieta lo stesso ordine, ma comunque avrebbe una cura particolare nel seguire i casi e tutti sanno bene quanto sia rilevante avere un avvocato che prende a cuore una causa o che la porta avanti solo tanto per fatturare.
Naturalmente si, anche per attacchi contro il sito, come in questi giorni un autore e due autrici stanno facendo sia su FB che su altri siti contro due donne del nostro sito, attacchi che dire cialtroni è dire poco.