Accogli le mie labbra nell’incanto della notte,
nubile compagna sull’altare dei pensieri,
ignorando la distanza che separa antiche voglie,
temerarie come nuvole in un cantico di sole.
Ascolta i miei sospiri tra i silenzi e le parole,
gemiti nascosti sotto un velo di speranza,
acerrima nemica del destino indemoniato,
madre di Fedeli e aspiranti sognatori.
Baciami tra i versi che alimentano gli ardori,
e disseta questa bocca col tuo nettare vermiglio,
recitando la passione sulla pelle bianca e spoglia,
eclissando le vestigia di un passato senza cuore.
Tacita per sempre i rintocchi di dolore,
torbidi riflessi nello specchio dei ricordi,
intonandomi il respiro con un alito di accordi.