La realtà, Triste ( di nome spero, non di fatto) è che è estremamente difficile interessare con un argomento. Perché a dire il vero, il poeta non dovrebbe parlare di poesia, ma di tutto il resto del mondo, cercare quelle sfumature che la gente comune non riesce a vedere perché va troppo di fretta. Ma appena si accenna ad una cosa del genere, la gente storce il naso. Molti poeti, scrittori, artisti in generale sono morti drogati, in manicomio, poveri come gamberi secchi, abbandonati, sconosciuti. Poi riscoperti in seguito. La verità è che sarebbe meglio raccontarsi la giornata e discurere su quanto il cappuccino è più dolce o meno dolce di una volta e che forse quella ragazza o ragazzo mi ha sorriso solo per simpatia e chissà com'è la sua vita quando sparisce da quel momento che abbiamo condiviso. I nostri argomenti sono tutto ciò che ci concede emozione. Trovo difficile credere che la gente non abbia voglia di raccontare la propria vita su di un blog, visto che poi sono disposti a vendersi emozionalmente su facebook. Anche questo argomento porta via energia a questo ambiente, dato che molti pubblicano su facebook e scrivono anche quella specie di diario, che specialmente per le donne viene accolto con grandi commenti. Probabilmente entra in gioco anche l'ego, il desiderio di avere una risposta e forse scrivere in questo ambiente, non soddisfa completamente. Può anche essere. Ho scoperto però che è possibile scrivere in ogni ambiente, in tutti i modi possibili ed immaginabili ed credimi, lo trovo molto liberatorio e formativo. Lo scrittore scrive sempre e dovunque.