Aggrappato ad un ricordo che si nutre di tormento,
nella sordida incombenza della notte,
impietrisco fra gli spifferi scorbutici del vento,
timoroso delle zanne di un destino che m’inghiotte.
Avvizzisce la speranza di un amore corrisposto,
genuflessa sul confine sanguinante del tramonto,
ansimando tra le ombre silenziose di un racconto
maledetto come un sogno da inseguire ad ogni costo.
Bevo lacrime pioventi dalle nuvole degli occhi,
e disseto sofferenze refrattarie a ogni conforto,
ricercando nei riflessi sconosciuti degli specchi,
effusioni che riscaldino il mio cuore quasi morto.
Tacita presenza nell'alcova del mistero,
tienimi la mano finché giunga il sonno eterno,
intrecciando il mio respiro con il buio così nero.
