Vorrei fare l'avvocato del diavolo e far notare che, se i numeri sono infiniti, le parole di una lingua (e le loro combinazioni) non lo sono, per cui potrebbe verificarsi il caso che due persone scrivano uno stesso pezzo (soprattutto se breve) all'insaputa l'una dell'altra.
A vent'anni non avevo ancora letto Borges, e posi quest'eventualità al mio professore di Linguistica dell'Università: lo misi in imbarazzo, non mi seppe dare un chiarimento sicuro, e mi consigliò, semmai, di rivolgermi a un docente di Matematica.
Questo professore (di lingue e matematica insieme) lo trovai, parecchi anni dopo, in Jorge Luis Borges, laddove egli immagina la storia di Menard, che scrive, all'inizio del Novecento, alcuni capitoli del "Don Chisciotte" di Cervantes senza la benché minima variante.
Scrive Borges, in "Pierre Menard, autor del Quijote" , breve racconto del 1939: "Non voleva comporre un altro Chisciotte - questo sarebbe stato facile! - ma 'il' Chisciotte. Inutile aggiungere che non fece mai una trascrizione meccanica dell'originale; non si proponeva di copiarlo. La sua ammirevole ambizione era di produrre alcune pagine coincidenti - parola per parola e rigo per rigo - con quelle di Miguel de Cervantes" . E inoltre, "il testo di Cervantes e quello di Menard sono verbalmente identici, però il secondo è quasi infinitamente più ricco. (Più ambiguo, diranno i suoi detrattori; però l'ambiguità è una ricchezza. ) " Ancora, secondo Borges Menard sosteneva che "ogni uomo deve essere capace di tutte le idee, e penso che nel futuro lo sarà" .
Certo, questa è un'eventualità rarissima, ma non si può escludere del tutto!
Comunque, ragionando meno matematicamente, può succedere spesso che, anche se le parole usate sono ben diverse, l'argomento dello scritto di uno sia identico (o quasi) a quello di un altro. Me ne sono accorto pochi giorni fa, a proposito della mia poesia "Sifr" , molto simile, per contenuto, a "Nummeri" di Trilussa, che avevo letto anni prima: onestamente l'ho segnalato ai lettori, riproponendo la mia poesia con la dovuta considerazione scritta.