Anche una poesia presunta sperimentale dovrebbe essere riletta da chi l'ha composta, per educazione verso chi all'autore farà il piacere di considerarla, onde evitare quegli errori consistenti in refusi, consecutio temporum ed analisi logiche e soprattutto concordanze errate, tipici, inter multos (forsitan quos inter ego!) anche di questo autore, che neppure avvertito provvede a correggere.
Si capisce che gli uccelli di cui si parla sono bianchi e neri, almeno da quanto scritto sul testo, ma intanto nel titolo gli uccelli appaiono "bianchi e Meri".
Poi si evidenzia un "raccontare delle ribellione". Quale concordanza c'è? Segue un bel "apoGiandosi" tanto per fare risparmio, in tempo di crisi, anche di una G.
Come se bastasse poi a fare "sperimentalismo il non apporre punti e virgole ed intercalare le maiuscole in un discorso dove non c'entrano per niente.
Lo scrittore Giuseppe Berto scrisse un romanzo "Il male oscuto" senza punti e virgole, esposto secondo l'andamento del pensiero, ma lo fece Giuseppe Berto, che sapeva scrivere i tutte le forme, come ci aveva dimostrato in "Il cielo è rosso", autentico capolavoro di un giovane scrittore emergente.
Se qualcuno saprà trovare in questa "poesia" germi di sperimentalismo poetico e saprà dedurne e spiegarne logicamente il concetto, si esponga e lo dica chiaramente.
Sapremo distinguere se si tratta di sterile esibizionismo senza una base critica, oppure se abbia un fondamento.
Siamo sempre pronti a rispondere.