Per personale esperienza mi tocca essere del tutto distante dalle "teorie" di Giampiero de Tomi, per me un po' troppo "profonde ed originali" e trovarmi invece in pieno accordo con Amara.
Vi sono un gran numero, anche proprio in questo sito, di "poeti" che scrivono poesie di una bruttezza e di una vacuità veramente improponibile, che a chi appena un poco se ne intende, appaiono veramente da buttare.
Un tempo io mi permettevo di dire quello che pensavo di certe composizioni, in forma, per la verità, non troppo addolcita, e la reazione di quei signori era talmente spropositata che la stessa redazione era costretta a togliere il mio commento e a lasciare il grande poeta nell'illusione di essere un grande della letteratura italiana.
Dopo varie esperienze, negative per me e che mi hanno fatto pensare che i commenti migliori, più graditi e più intoccabili siano quelli che dicono "bene bene bene, ottima ottima ottima, di grande impatto, degna di Omero" senza che spesso l'autore del commento non abbia neppure letto la poesia... a poesie funeraria e piene di dolore ho visto commenti tipo "una felice setimana, goditi e divertiti!"... ho cessato di commentare in questo modo, e se casomai rarissimamente mi capita di farlo addolcisco molto il commento. Altrimenti taccio. Un caso clamoroso è addirittura (degno dellintervento di esperti psicologi!) quello che riguarda gli autori che hanno il vizio di copiare le poesie degli altri, e, badiamo, non poeti di lontani continenti che possono essere poco conosciuti e quindi non vengono scoperti, ma addirittura poeti di grande impatto leterario, abbastanza conosciuti da molti.
Ebbene, quando questi poeti copiatori vengono scoperti, e si fa magari notare il plagio con le due poesie faccia a faccia (quello del vero autore e quella copiata), si stracciano le vesti, e, non potendo dire di meglio, affermano che hanno preso soltanto lo spunto, ma che la poesia è frutto della loro sensibilità ed arte. E ci credono davvero! Una cosa veramente penosa... roba da psichiatri.
A questo punto la cosa più conveniente è non curarsi di loro e pensare al proprio orticello. Sono certo che nel mio vi sono strimpellate (più che poesie) di nessunissimo valore. Ma almeno nessuno, dico nessuno, potrà dire che io ho artatamente copiato qualcosa per il gusto di ricevere elogi da chi non si è accorto della copiatura.
Ma questo ha uno scarso valore. I "poeti" che appartengono a gruppi "obbligati" a farsi commenti a vicenda, la loro unica soddisfazione dello scrivere "poesie" se la levano indipendentemente dal copiare o meno. Basta che scrivano la lista della spesa e troveranno sempre una accorrente pletora di esaltatori che dirà, al minimo: "Che stupenda omerica poesia!" (magari con qualche errore di refuso per la fretta...)