Autore Topic: La critica nella poesia  (Letto 4619 volte)

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Offline Elena Poldan

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Re:La critica nella poesia
« Risposta #15 il: Domenica 31 Marzo 2013, 10:46:31 »
Recentemente sono stati cancellati alcuni miei "commenti" nei quali(PAZZESCO!) davo ragione al sig.Crocetti che esprimeva ironico disppunto sull'abitudine dei gruppi di "autoalimentarsi" con commenti ecc.Quoto l'ultimo intervento Di Paolo Tiberio e in generale son d'accordo con quel che dice Gianpiero.La critica "garbata" e gentile non è critica,ma solo espressione di inibizioni e paure,forse anche una presa per i fondelli.Evviva!


Poichè sono le mie parole ad esser prese di mira e volutamente fuorviate come frutto di inibizione e presa per i fondelli, mi sento chiamata a rispondere e soprattutto a difendermi da assalti meschini alle spalle e dettati da non so che livori.
La critica garbata e gentile è solo civile, ma forse nn tutti ne sono dotati.
Con garbo, invece, io almeno, riesco a dire qualsiasi cosa, altro che inibizioni, tantomeno presa per i fondelli, non mi appartiene e non avrei motivo di perpetrarla. Ma una cosa sicuramente non faccio mai: sporcare un testo con frasi offensive e demolitorie solo per il gusto di oltraggiare un testo, per una forte antipatia (per non dire odio!) verso un autore e di questo vado fiera, in quanto mi sento pulita e mai tradirei la mia onestà intellettuale. Dubito che alcuni possano affermare qualcosa del genere.

Adieu...

Elena

"Abbraccio il sole anche di notte, ho fra le dita polvere di stelle, sotto i piedi sabbia bagnata e due piccole ali nascoste fra i pensieri"

Offline Gianpiero De Tomi

Re:La critica nella poesia
« Risposta #16 il: Domenica 31 Marzo 2013, 12:00:11 »
Poichè sono le mie parole ad esser prese di mira e volutamente fuorviate come frutto di inibizione e presa per i fondelli, mi sento chiamata a rispondere e soprattutto a difendermi da assalti meschini alle spalle e dettati da non so che livori.
La critica garbata e gentile è solo civile, ma forse nn tutti ne sono dotati.
Con garbo, invece, io almeno, riesco a dire qualsiasi cosa, altro che inibizioni, tantomeno presa per i fondelli, non mi appartiene e non avrei motivo di perpetrarla. Ma una cosa sicuramente non faccio mai: sporcare un testo con frasi offensive e demolitorie solo per il gusto di oltraggiare un testo, per una forte antipatia (per non dire odio!) verso un autore e di questo vado fiera, in quanto mi sento pulita e mai tradirei la mia onestà intellettuale. Dubito che alcuni possano affermare qualcosa del genere.

Adieu...

Elena, cerco di spiegarmi meglio, per non da adito ad equivoci. Trovo che quello che hai detto è giusto a parte una parola: critica. La critica è sempre per sua stessa natura, una presa di posizione che determina un giudizio perentorio. I critici nell'arte, sono odiatissimi, a prescindere da quello che si possa mai pensare e dalla loro effettiva preparazione, perché ovviamente esprimono con una certa conoscenza dell'arte un parere professionale che a volte determina l'esito infausto dell'opera o della carriera di un artista. Non voglio discutere su questo, perchè fuori dalla mia portata. L'opinione invece è esattamente quello che ci si aspetta, ovvero un parere estemporaneo, uno stato d'animo di fronte ad un'opera più o meno apprezzata senza per questo si debba essere necessariamente dei professionisti. Il modo in cui si esprime l'opinione, varia nel modo da persona a persona e la reazione è anche questa frutto di un carattere più o meno disponibile ad un'opinione diversa. Io non trovo nulla di sbagliato nella discussione, che è sempre una crescita interiore, a patto che questa sia svolta da persone intelligenti ed umili, che hanno a cuore un contributo in termini di esperienza personale, non di frustrazione ridotta a mera critica distruttiva. Quindi trovo che tu abbia ragione a perseverare nelle tue garbate opinioni sulle opere che commenti.

Max Ray

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Re:La critica nella poesia
« Risposta #17 il: Domenica 31 Marzo 2013, 12:05:06 »
Frequento il sito da quasi tre anni, e leggo sempre le stesse discussioni, sul forum. Se dipendesse da me, verrebbero aboliti i commenti. Il 99% dei giudizi sono falsi ed interessati. Aggiungo che gli autori che elargiscono le loro critiche dotte ed inopinabili, sono, a mio avviso, gli scrittori più banali di questo spazio letterario. Ovviamente, è solo l'opinione di un autore di canzoni. Non sono un esperto di poesia, ma quando leggo i versi dei super critici, si forma sulla mia testa una nuvola fumettistica, contenente un grosso punto interrogativo. Incompetenza mia o mediocrità loro? I don't know. Happy Easter! :)
« Ultima modifica: Domenica 31 Marzo 2013, 12:11:24 da Massimiliano Ruggiu »

Offline Gianpiero De Tomi

Re:La critica nella poesia
« Risposta #18 il: Domenica 31 Marzo 2013, 12:11:07 »
Frequento il sito da quasi tre anni, e leggo sempre le stesse discussioni, sul forum. Se dipendesse da me, verrebbero aboliti i commenti. Il 99% dei giudizi sono falsi ed interessati. Aggiungo che gli autori che elargiscono le loro critiche dotte ed inopinabili, sono, a mio avviso, gli scrittori più banali di questo spazio letterario. Ovviamente, è solo l'opinione di un autore di canzoni. Non sono un esperto di poesia, ma quando leggo i versi dei super critici, si forma sulla mia testa una nuvola fumettistica, contenente un grosso punto interrogativo. Incapacità mia o mediocrità loro? I don't know. Happy Easter! :)

Di fronte a questa affermazione, la mia opinione è che ci vorrebbe, anche un po' di elasticità mentale e capacità di non drammatizzare troppo. Non è un mondo in bianco e nero, ma una realtà che si esprime in un infinito spettro di colori. Perché una persona non dovrebbe poter commentare? E' un suo diritto. Certo non può offendere e se commenta, esprimendo la sua opinione gradirei lo facesse, come dice Elena "garbatamente". Perchè trovo che un mondo fatto di comprensione e gentilezza sia più "umano".

Max Ray

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Re:La critica nella poesia
« Risposta #19 il: Domenica 31 Marzo 2013, 12:17:40 »
L'elasticità mentale servirebbe anche per cogliere l'ironia. Certo, se uno ha il senso dell'umorismo di un epitaffio, non si può pretendere troppo.  ;D

Offline Gianpiero De Tomi

Re:La critica nella poesia
« Risposta #20 il: Domenica 31 Marzo 2013, 12:20:57 »
il rimando alla critica della ragion pura del buon emanuele è azzeccatissimo: spero che qualcuno capisca... quoto in pieno

Ho letto un po' dell'opera di Kant e per un mio limite lo trovo a volte difficile da integrare nel mio modo di pensare. Certamente è considerato un genio, ma se mi mettessi a disquisire sulla sua opera, sarei soltanto ridicolo. Non volevo entrare in questo argomento, aprendo il topic, ma solo trarre spunto da un episodio, per aprire questa discussione con serenità. Temo purtroppo che nessuno, a meno che non abbia particolare predisposizione, accoglierà il consiglio di leggere " Critica alla ragion pura", ma non per cattiveria, solo per apprensione nella comprensione. Magari, potremmo aprire una discussione su alcuni passi del libro e sicuramente questo potrebbe essere un diverso approccio ad una lettura in altra chiave letteraria dell'opera di Kant. 

Offline Gianpiero De Tomi

Re:La critica nella poesia
« Risposta #21 il: Domenica 31 Marzo 2013, 12:23:51 »
L'elasticità mentale servirebbe anche per cogliere l'ironia. Certo, se uno ha il senso dell'umorismo di un epitaffio, non si può pretendere troppo.  ;D

Scusami, non ho trovato alcun fare ironico nel tuo dire, che invece pareva piuttosto polemico, ma potrebbe sicuramente essere un mio limite. Buona domenica.

Max Ray

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Re:La critica nella poesia
« Risposta #22 il: Domenica 31 Marzo 2013, 12:35:17 »
Sì, è certamente un tuo limite. Senza offesa, ovviamente.  ;)
Buona domenica

Offline Azar Rudif

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Re:La critica nella poesia
« Risposta #23 il: Domenica 31 Marzo 2013, 23:47:39 »
Per quanto riguarda la poesia possiamo avere due tipi di critica.
La prima in ordine allo stile ed alla tecnica poetica.
La seconda in ordine ai contenuti della poesia.

Per la prima occorre ancora suddividere lo stile dalla tecnica perchè la tecnica crea lo stile di quell'autore che potrebbe, se così bravo, creare uno stile tutto suo e, di conseguenza, una certa tecnica espositiva e di scritture (il processo potrebbe anche invertirsi).
In tal caso (la tecnica) occorre saper capire bene lo stile e la tecnica dell'autore, altrimenti conviene chiedergli lumi e farsi spiegare il modo in cui scrive.... dopo di che si può criticare disapprovando o approvando.

La seconda riguarda le sensazioni dell'autore dalle quali sono scaturiti i versi in oggetto. Qua, consiglierei di rispondere o criticare secondo le proprie sensazioni, magari con altri versi, ma non si può offendere il "sentire" di un autore fintanto che questo non va contro il "comune senso del pudore". Sta al buon senso del "critico commentatore" percepire le sensazioni del poeta ed a far attenzione in quanto il cammino inverso dal verso al sentire del poeta (dall'effetto alla causa) non sempre è facile e comprensibile.
Non è facile e comprensibile perchè in poesia si fa spesso uso di immagini e metafore che per il critico commentatore potrebbero avere valore e significato diversi da quelle dell'autore.
Il critico commentatore è sempre uno che deve fare questo procedimento inverso ed è facile sbagliarsi... per cui la critica al contenuto è difficile e sconsigliabile.
In molte poesie manca anche una nota del poeta per cui l'interpretazione è davvero legata al soggettivo sentire del commentatore.

Ogni autore dovrebbe accettare e discutere, sempre con la dovuta pacatezza, ciò che gli viene detto circa la sua tecnica ed il suo stile e la spiegazione potrebbe anche rivelarsi una scoperta eccezionale per tutti.
Ogni commento allo stile dovrebbe essere improntato alla reciproca comprensione.

Ogni autore dovrebbe accettare e, caso mai, spiegare le errate interpretazioni del suo "sentire", quando riceve un commento al contenuto.
Ogni commentatore dovrebeeb usare molta attenzione nel commentare il contenuto di una poesia, perchè si tratta pur sempre di qualcosa di personale

In poche parole si tratta di reciproca comprensione in quanto non siamo tutti uguali
« Ultima modifica: Domenica 31 Marzo 2013, 23:55:52 da Azar Rudif »
La Legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali per la Legge e non cercate la Legge Umana. Essa è statica ed imperfetta, cercate ciò che evolve e mai è uguale a sè stesso e ribolle del Bene e del Male

Offline paolo corinto tiberio

Re:La critica nella poesia
« Risposta #24 il: Lunedì 1 Aprile 2013, 14:24:34 »
se kant vi dà il voltastomaco lo ritiro...  :D
ho introdotto questo filosofo mingherlino e con un gran testone solo per una definizione del termine "critica"... ch'è quella di fissare paletti, separare questo da quello, e non da intendere come una specie di gossip... detto popolarmente, deve separare i "cenci dalla lana"...immaginatevi una montagna d'indumenti di varia foggia e tessuto, ebbene il critico posto davanti a questo caos, deve saper conoscere e distinguere, deve insomma avere competenza per poter portare a compimento qualcosa di positivo... certamente potrebbe attuare ciò con le buone maniere, mettendo dalla parte dei cenci un cencio in modo delicato, garbato e non scaraventarlo brutalmente (ma che significa critica garbata?)... ma tant'è, non sempre i critici fanno valere gli argomenti delicati, anzi talvolta traggono godimento in queste scelte di loro competenza e se non sono umili noi non possiamo farci niente... tanta v'è di falsa modestia in giro che la vera umiltà è oggi scambiata come superbia
ma ci sono addirittura supercritici qui, dentro a questo sito!.. e allora piacerebbe conoscere il nome di chi pone "una nuvola fumettistica contenente un grosso punto interrogativo" sulla testa del lettore che legge una sua poesia... perché è quel punto proprio l'essenza della poesia: un interrogare!...  :D
salvatico è quel che si salva

Offline Gianpiero De Tomi

Re:La critica nella poesia
« Risposta #25 il: Martedì 2 Aprile 2013, 13:40:54 »
Per quanto riguarda la poesia possiamo avere due tipi di critica.
La prima in ordine allo stile ed alla tecnica poetica.
La seconda in ordine ai contenuti della poesia.

Per la prima occorre ancora suddividere lo stile dalla tecnica perchè la tecnica crea lo stile di quell'autore che potrebbe, se così bravo, creare uno stile tutto suo e, di conseguenza, una certa tecnica espositiva e di scritture (il processo potrebbe anche invertirsi).
In tal caso (la tecnica) occorre saper capire bene lo stile e la tecnica dell'autore, altrimenti conviene chiedergli lumi e farsi spiegare il modo in cui scrive.... dopo di che si può criticare disapprovando o approvando.

La seconda riguarda le sensazioni dell'autore dalle quali sono scaturiti i versi in oggetto. Qua, consiglierei di rispondere o criticare secondo le proprie sensazioni, magari con altri versi, ma non si può offendere il "sentire" di un autore fintanto che questo non va contro il "comune senso del pudore". Sta al buon senso del "critico commentatore" percepire le sensazioni del poeta ed a far attenzione in quanto il cammino inverso dal verso al sentire del poeta (dall'effetto alla causa) non sempre è facile e comprensibile.
Non è facile e comprensibile perchè in poesia si fa spesso uso di immagini e metafore che per il critico commentatore potrebbero avere valore e significato diversi da quelle dell'autore.
Il critico commentatore è sempre uno che deve fare questo procedimento inverso ed è facile sbagliarsi... per cui la critica al contenuto è difficile e sconsigliabile.
In molte poesie manca anche una nota del poeta per cui l'interpretazione è davvero legata al soggettivo sentire del commentatore.

Ogni autore dovrebbe accettare e discutere, sempre con la dovuta pacatezza, ciò che gli viene detto circa la sua tecnica ed il suo stile e la spiegazione potrebbe anche rivelarsi una scoperta eccezionale per tutti.
Ogni commento allo stile dovrebbe essere improntato alla reciproca comprensione.

Ogni autore dovrebbe accettare e, caso mai, spiegare le errate interpretazioni del suo "sentire", quando riceve un commento al contenuto.
Ogni commentatore dovrebeeb usare molta attenzione nel commentare il contenuto di una poesia, perchè si tratta pur sempre di qualcosa di personale

In poche parole si tratta di reciproca comprensione in quanto non siamo tutti uguali

Mi sembrano tutte ottime considerazioni. Ripeto che secondo me, critica ed opinione, hanno un peso diversamente accettabile e che il modo è importante per riuscire a non sembrare polemico ed aggressivo nel commento. Penso che l'opinione sulla fattura tecnica della poesia sia per pochi ( anche perchè subito dopo averla ricevuta, vado a vedere ciò che esprime il mio commentatore nelle sue opere, se tanto mi da tanto, anche per capire qualcosa di più ). Io raramente scrivo seguendo una metrica classica, mentre ci sono persone geniali sul sito, che sono capaci di utilizzare questa tecnica in modo egregio. Quindi direi che si tratta di un percorso molto personale legato ad un cambiamento ( non lo chiamerei miglioramento) della percezione, che si estende ad un'espressione poetica. Quello che può fare il lettore è percepire ciò che l'autore esprime attraverso i versi. Oppure non sentire nulla o percepire qualcosa di completamente diverso ed opposto, da ciò che voleva trasmettere realmente l'autore.



Offline EnzoL

Re:La critica nella poesia
« Risposta #26 il: Martedì 7 Maggio 2013, 11:59:20 »
il titolo è: "La critica nella poesia", se invece di critica vi era la parola opinione, avrei scritto altre cose... critica e opinione sono due cose diverse e Kant che ha criticato la ragione pura, la ragione pratica e il giudizio si mangerebbe le mani se qualcuno cambiasse le sue "critiche" con "opinioni"... criticare è qui proprio fissare dei limiti, e nel campo estetico, anche se vi è una universalità soggettiva, pur sempre chi afferma che un'opera è bella non esprime un giudizio di gusto, che non si disputa, ma un giudizio estetico che aspira al consenso generale, vuole l'adesione all'universalità... altrimenti nessuno potrebbe dire niente di niente in estetica... c'è una paura di offendere qui dentro che non ha precedenti!... come se dire che una poesia è scadentissima, per questo e per quello, sia la massima abiezione morale, il massimo della presunzione e della saccenteria, la superbia incarnata... non è così, e chiunque ci ragiona su può capirlo... se si dicono le cose con cuore sincero, senza malanimo o livore verso gli altri qualunque giudizio negativo è sacrosanto e se vi sono problemi questi ineriscono soltanto il poeta incazzato... :)

Offline Pino Penny

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Re:La critica nella poesia
« Risposta #27 il: Domenica 29 Dicembre 2013, 00:23:39 »
Una volta nel sito c'era un comitato di critici e si dava anche un "premio"cioè un'evidenza alle poesie reputate "buone" o comunque meritevoli d'essere messe in evidenza..
avvertivano l'autore-trice della segnalazione e basta..tutti erano contenti .
Nei commenti invece con tatto (ma preferibilmente con un messaggio),si "criticava"l'autore o lo si lodava ma preferibilmente in privato..
Adesso c'è una fretta..! e scrivi direttamente sui commenti,critiche negative o positive,dimenticando a volte che le critiche dovrebbero essere solo e sempre...costruttive! Cioè atte a farti migliorare la poesia stessa e perciò il tuo scrivere..ma a volte "colpevole" la fretta e sotto sotto un "qualche" spirito di vendetta,fanno scrivere commenti che non c'entrano niente con la costruzione ma bensì solo con il proprio personale punto di vista .
per esempio ..dicono che tu sia semplice ma qui trovo che il tuo componimento è difficile da recepire.. Va bè ! (aggiungo io)  Non ci sono più gli utenti di una volta..oppure ci sono ma sono cambiati..
guardi la vita a...colori?Io a volte si, a volte in nero a seconda dei giorni.se sono grigi anche grigio è un colore.Ma anche in blu non mi dispiace.in rosso per tirarmi su.in giallo se mi sento più pazzo del solito,in bianco se ci vado...