Mi appare giustificabilissimo e lecito che sul sito vi sia anche qualche opinione discordante dalle strade obbligate della massa.
Procedo con molta cautela sull'argomento, in quanto questo è un terreno impervio, sassoso e pieno di pruni, c'è pericolo di farsi male.
Un tempo io fui il vessillifero di una crociata contro i gruppi organizzati che si commentavano vicendevolmente e con esaltazione le poesie, di qualsiasi natura e valore esse fossero. La Redazione mi bacchettò diverse volte, con esclusione addirittura dal sito, dato che la mia avanzata procedeva senza fermarmi mai.
Riconosco solo adesso (era ora!) che la mia era una battaglia donchisciottesca contro i mulini a vento, incapace di dare una soluzione al problema. I redattori e la proprietà, con esperienza ben superiore alla mia, vedevano giusto.
Il sito "scrivere" è un sito ad alta densità di partecipanti, non è un Club chiuso dove partecipano solo un gruppo di Autori prescelti, e dove si può essere ammessi con difficoltà.
Questo sito, che pur presenta, in mezzo alla massa, alcuni nomi di veramente bravi ed autentici poeti, è un sito ad impostazione popolare, ed è quindi inutile sfogarsi lamentando (sono stato fra i primi! Mea culpa!) la scarsa corrispondenza fra il valore della poesia e i commenti eccessivamente sontuosi, quando addirittura (il più delle volte) specificatamente ridicoli.
In un sito di questa portata, è inutile nasconderci dietro un dito, si potrà urlare contro la ricerca ossessiva dei commenti, potranno intervenire la buona parte degli iscritti, potrà intervenire la redazione, la proprietà, e altri, il fenomeno però resta e resterà inestirpabile.
Un sentimento ed un modo di vedere le cose, che io ho superato da tempo, persiste ancora in taluni, che protestano contro una maniera non gradevole di procedere.
Per la mia acquisita esperienza consiglio a questi autori di non persistere nell'attacco, in quanto otterranno quello che otteneva don Chisciotte assaltando i mulini a vento.
In un sito libero continueranno a correre questi signori, affetti forse da una pulsione irrefrenabile e coercitiva della psiche a soddisfarsi con i più assurdi commenti, dell'assurdità della cui portata neppure riescono a rendersi conto.
A qualcuno è sembrato veramente insopportabile qualche commento ultraelogiativo che forse sarebbe andato bene per qualche pezzo della Divina Commedia di Dante, ma quell'autore critico ancora non si è accorto che il completo slegamento fra poesia e giudizio spesso è determinato dal fatto che il commentatore, che scrive in risposta o in attesa, talvolta si limita ad un giudizio ponderoso ma generico, adatto ad ogni circostanza, senza neppure avere letto la poesia.
Purtroppo non sempre è così. Ho letto, tempo fa, una poesia nella quale dolorosamente si riferiva della morte di una persona vicina all'autore, e il commentatore (uomo o donna non importa), certo senza neppure avere letto niente, si limitava alla fine ad augurare all'autore stesso una settimana di felicità.
Quindi il mio pensiero finale e definitivo è questo, e lo scrivo nell'interesse di "scrivere", in modo che non debbano più crearsi inutili contrasti.
Lasciamo che i "gruppi organizzati" (che poi mi sembrano sempre meno, almeno a giudicare da prima d'ora) facciano pure il loro comodo e abbandoniamoli al loro destino, senza preoccuparci di loro, anche se qualcuno vede in certi commenti solo il sadico piacere di prendere in giro pur sapendo che riceverà contraccambio.
Cerchiamo invece di fare qualche buona poesia noi, e restiamo egualmente soddisfatti anche se avremo pochissime letture e nessun commento.
Teniamo fisso questo pensiero: i pochi che ci hanno letto sono sicuramente i migliori!
Se dovessi poi permettermi di dare un consiglio ai maggiorenti del sito, proporrei di togliere, dalla lettera settimanale che ci viene inviata sulle vicende del sito stesso, la parte relativa ai "poeti" che hanno ricevuto un maggior numero di applausi. Sono sempre gli stessi, e si potrebbe pensare, ad essere buoni, che sono i più meritevoli.
Ma ad essere cattivi...
Il commento è in effetti, un momento particolare per l'autore, che in qualche modo, viene in quell'attimo, gratificato o mortificato, a prescindere dalla verità del commento stesso. E' nella natura umana il credere o non credere e sostanzialmente reagire emotivamente ad uno stimolo.
Se poi la sequenzialità dei commenti portassero un autore ad auto gratificarsi e cercare, conscio di questo valore desunto, altre vetrine o avventure, direi che non potremmo che augurare buona fortuna allo stesso, proprio perché, è giusto che ognuno di noi, sperimenti esperienze diverse che potrebbe in ogni caso concede una più ampia consapevolezza.
Quante illusioni ci creiamo ogni giorno ed invece, quante potenzialità, ci sfuggono dalle mani per distrazione o mancanza di fiducia? Trovo che alla fine, una persona matura ricerchi un equilibrio intellettuale e che, nonostante tutto ciò che potrebbe essere un mezzo per influenzarne la mente, tale persona giunga infine ad avere di sé, un'opinione molto precisa.