Autore Topic: Di cosa vogliamo parlare?  (Letto 3689 volte)

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Offline India

Di cosa vogliamo parlare?
« il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 14:55:13 »
Dopo attenta analisi, anche numerica dei topic aperti sul forum risulta chiaro che: ( delle due l’una)
1)   O  non interessa che si parli di poeti noti e di rilevanza internazionali, cioè non interessa che si parli di cultura ( cosa piuttosto strana per un sito letterario)
2)   O Giampiero De Toma ed io,  diciamo cose assolutamente astruse, buone solo per essere ignorate,  visto che ben 4 topic aperti da Giampiero De Toma su argomenti assolutamente di alto valore culturale hanno avuto zero risposte ed uno ne ha avuta solo una. Inoltre sono stati visti mediamente 50 volte ciascuno. Non è andata molto meglio a me.
Viceversa notavo che un topic come quello di Elisa Maffezzoni, la quale “ si sta stancando del sito”, ha avuto ben 59 risposte ( se non fossero stati apposti sigilli probabilmente sarebbe arrivato a 300)  ed è stato visto 859 volte: Sempre di Elisa Maffezzoni  c’è un altro topic “ Addio ad Alessio Carlini” con ben 995 letture ( anche quello lucchettato) ed “ Esigo una risposta” con bene 637 letture.
Anche per un sito di poesie conta l’audience che dà’ un’immagine dei suoi partecipanti.
E credetemi, non è una bella immagine.
Allora mi chiedo: “ Di cosa vogliamo parlare”? di coloro che si lamentano perché non gli hanno convalidato una poesia, quando questi potrebbero tranquillamente scrivere alla redazione? O dobbiamo parlare degli amori che nascono crescono e muoiono tra gli autori del sito?
In quale rivista ci rispecchiano? In “Chi”? in quale programma televisivo ci rispecchiamo: nel “ Grande fratello” o “ Amici”?
« Ultima modifica: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 15:41:54 da Gaia22 Tiziana Porcelli »

In Venere

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #1 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 15:17:19 »
secondo te lo share abominevole dei succitati programmi, chi lo compone?
solo quelli che non scrivono?
suvvia, non prendiamoci in giro.
quanti qua dentro davvero sono interessati alla cultura?

(alle vostre proposte personalmente non rispondo perchè non mi stimolano, preferisco la parte sperimentale, comunque non seguita e di proposte sia io che altri ne abbiamo fatte a iosa)

p.s. si chiama gianpiero de tomi

Offline India

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #2 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 15:23:03 »
E' vero In Venere, ti vedo molto attiva nell'area sperimentale. Ahimè! io quella la trascuro molto.
Comunque era un discorso in generale, ci sono autori che intervengono solo se c'è da litigare.
scusami Gianpiero se ti ho storpiato il nome e il cognome

Belong

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #3 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 20:32:34 »
Cara India, cara IVV,
siete entrambe tra le mie lettrici che preferisco, pur essendo l'una diversa dall'altra.
detto ciò, ovviamente in disaccordo con chi scrive per come dice IVV "odience", forse chissà, per vedere il proprio nome nell'elenco di chi scrive...
detto ciò dicevo, posso farvi il mio personale esempio: con molta umiltà vi dico che non ho una grande formazione letteraria, e mi piacerebbe farmela, ma molte volte, invece di rispondere in modo approssimativo... TACCIO.
.. e non credo questo sia un male, di tuttologi ce ne sono a iosa; mi limito a volte a leggere senza intervenire, o intervengo proprio quando il mio temperamento inquieto mi costringe a farlo.

un abbraccio
gabri

p.s. meno male che dove abito vedo soltanto la7 e mi evito inutili programmi celebrodistruttivi.


Offline AlexMen

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #4 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 21:11:58 »
Personalmente a volte ho scritto sul forum, ma visto che quasi sempre le mie proposte o le mie domande non sono state prese in minima parte in considerazione, ritengo inutile utilizzare questo strumento, sarebbe come cantare  su un palco in un teatro vuoto...dopo un po' ti rompi.

Per il resto credo che la stessa redazione dovrebbe "animare " questi spazi, io ho tenuto per anni dei forum, ed ero io che cercavo quotidianamente di renderlo vivo con nuovi argomenti, nuove idee per stuzzicare i lettori a interagire.

Qui spesso leggo i toni "Acidi" del Webmaster che sono più" castranti" a mio avviso, che propositivi per lo sviluppo  di nuove idee.....poi ognuno naturalmente ha il suo modo di vedere le cose.


Offline Gianpiero De Tomi

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #5 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 21:31:50 »
E' un dilemma che penso a tutti sia venuto in mente di approfondire. Almeno una volta, tutti si sono cimentati nel forum, in un topic o nell'altro. Qualcosa non ha funzionato, qualcosa li ha bloccati, tempo, voglia, topic poco interessanti, topic con troppa polemica, o troppo astrusi per essere dibattuti. Ognuno ha un suo motivo per aver abbandonato o seguito.

Di certo, c'è la necessità di parlare, dibattere, chiedere ed ottenere risposte. Non mi piacciono troppo, come avrete notato, le persone che chiedono pareri sulle proprie poesie,che cercano consigli, non perchè abbia qualcosa in particolare contro di loro, ma perchè penso che le poesia siano evocatrici di emozioni ed abbiano origine dal proprio modo di vivere, dalla propria sofferenza e gioia, dal modo di assimilare emozioni e sentimenti.

Penso che la poesia sia esteriorizzazione di quella parte profonda che non possiamo manifestare nella quotidianità. A volte, come India, mi colpiscono certi poeti, mi danno una serie di emozioni, a volte contrastanti, a volte sofferenti o entusiasmanti, e come su facebook, condivido questa momento, forse per aver un altro punto di vista, o per approfondire un certo argomento.


Offline Saverio Chiti

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #6 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 22:06:32 »
...posso farvi il mio personale esempio: con molta umiltà vi dico che non ho una grande formazione letteraria, e mi piacerebbe farmela, ma molte volte, invece di rispondere in modo approssimativo... TACCIO.
.. e non credo questo sia un male, di tuttologi ce ne sono a iosa; mi limito a volte a leggere senza intervenire, o intervengo proprio quando il mio temperamento inquieto mi costringe a farlo.

un abbraccio
gabri

p.s. meno male che dove abito vedo soltanto la7 e mi evito inutili programmi celebrodistruttivi.



concordo con Gabriele... a volte è meglio tacere!
forse per noia o per le troppe, davvero troppe polemiche...
c'è da dire, che anch'io quasi mai intervengo su topic cosiddetti "acculturati" ...non ne ho le basi!
perciò, mi astengo. Magari leggo qua e là, ma senza intervenire... spesso si evitano figure "barbine" che il ben pensante di turno, non vede l'ora di mettere in risalto!
e allora, che fare?   ma non so, vedo che anche la chat, luogo dove una volta ci si incontrava con ilarità e amicizia, è sempre vuota! allora che succede a Scrivere?
sembra che l'interesse sia tutto focalizzato sugli eventi... dove ci si può incontrare di persona e dare un volto alle "parole".
è forse questo l'interesse primario? mah... difficile dirlo!
ai posteri...
capite bene... io non ho nulla in contrario a topic di "livello" dico solo, che preferisco rimanere ben saldo al mio...  :o che è leggermente più in basso!
sarà che in questo periodo, sono abbastanza deluso dalle persone e da certe situazioni.
ho ben presente ciò che succede in certe "cerchie" (non mi riferisco a Scrivere!)
non molto tempo fa, a una manifestazione, ho potuto riscontrare che se non sei "titolato" fai davvero poca strada! ...quindi non essendo ne Cav. o Ing. e nemmeno Dott. o Generale... me ne sto in disparte con i miei simili!
Tutto questo per dire... cara India/Gabriella, non ti stupire  ??? ??? ???
quando troveremo un topic che ci aggrada, interverremo! magari sarà banale, ma almeno potremo destreggiarci e dare il nostro contributo!
é chiaro... parlo di me (pluralis maiestatis)  ;D ;D ;D
e per chi la pensa come me!

Ch.S
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline India

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #7 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 23:03:34 »
Parlo per me, certo non per Giampiero, ma il mio livello Saverio e Gabriele non è affatto alto. Io sto scovando da internet poeti e poetesse, per lo più del passato che non conoscevo, ma che hanno fatto storia nella poesia e mi piaceva condividere con voi, mi piace se anche voi mi fate conoscere altri poeti. Insomma uno scambio di opinioni e di conoscenza della poesia, tanto più utile, quanto meno se ne sa. E' un modo per crescere, per confrontarci. Non esiste la Merini, o Neruda o Prevert, o Maiakosky. Ci sono poeti pieni di fascino, che ci fanno viaggiare in quella che era la loro realtà, spesso di oppressione, di isolamento, di difficoltà per poter esprimere il loro pensiero. Insomma cercare di capirne un po' di più.
Una volta Dacia Maraini in un intervista disse che per scrivere un romanzo era d'obbligo avere letto tutti, ma proprio tutti i classici. Per essere poeta è sufficiente sapere leggere e scrivere, oppure bisogna anche acquisire una " cultura poetica". Se è così, per acquisire una cultura poetica basta leggere i poeti del sito o bisogna spingersi oltre?

Offline poeta per te zaza

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #8 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 23:32:00 »

Una volta Dacia Maraini in un intervista disse che per scrivere un romanzo era d'obbligo avere letto tutti, ma proprio tutti i classici. Per essere poeta è sufficiente sapere leggere e scrivere, oppure bisogna anche acquisire una " cultura poetica". Se è così, per acquisire una cultura poetica basta leggere i poeti del sito o bisogna spingersi oltre?

Ben detto, India! Bisogna leggere i grandi, per arricchirsi e migliorare.
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline Saverio Chiti

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #9 il: Mercoledì 10 Ottobre 2012, 23:37:58 »
...Una volta Dacia Maraini in un intervista disse che per scrivere un romanzo era d'obbligo avere letto tutti, ma proprio tutti i classici. Per essere poeta è sufficiente sapere leggere e scrivere, oppure bisogna anche acquisire una " cultura poetica". Se è così, per acquisire una cultura poetica basta leggere i poeti del sito o bisogna spingersi oltre?

ecco appunto! io non la penso come la Sig.ra Dacia...
ma forse è per questo che non so scrivere!
come non mi interessa acquisire "una cultura poetica" leggendo i classici o poeti famosi, non aspiro a tanto! spesso si passa molto tempo a cercar di assomigliare ad altri, non comprendendo che così, al limite, potremo arrivare solo secondi! credo che invece, bisogna crearsi uno stile proprio.
basterebbe avere un mio modesto modo di scrivere senza massimizzarsi con altri.
anche se, a me basta scribacchiare... in fondo, è solo un passatempo.

e non sto criticando ciò che tu e Giampiero state facendo... ho risposto solo alla domanda sul perché le persone non intervengono, dando la mia personale spiegazione!
non mi riferivo a te cara India/Gabriella, e nemmeno a Giampiero, quando parlavo di chi si sente "acculturato".

Ch.S
...lì dove ti avevo lasciato
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Belong

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #10 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 00:35:38 »
se permettete una chiusura personale:
benvenga il confronto e la lettura di chicchessia

ovvero faccio un parallelo

non so chi di voi ha frequentato qualche anno la chermesse Torinese Artissima di arte vanguardia contemporanea. personalmente sono stato arricchito non dai mille obbrobri (e gia io son di larghe vedute) ma da alcune belle opere e da particolari interessanti su qualche obbrobrio.

dunque: non serve leggere ad ogni costo (mi tirerò dietro il mondo ma a me alda merini non piace) ma leggere cio che lo stimola a fare meglio per se stesso, per migliorarsi...

questo potrebbe essere il modo corretto a cui addita gabriella, cioè commentare e dire la propria su un qualcosa che a noi ci colpisce, una sensazione, un brivido che suscita in noi poeti o semplici agguazzaparole. non credo serva a molto sapere fare una traduzione dal greco o dal latino in questo. piu le cose le esprimiamo semplicemente piu siamo fruibili a tutti.
correggimi se sbaglio india, sai che ho piacer di saper come la pensi.

baci
gabriele

p.s. sarei contento se qualcuno mi dicesse la tua poesia fa schifo piuttosto che fintamente osannarmi....

In Venere

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #11 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 07:41:37 »
Tutti gli artisti si sono confrontati con gli altri, umilmente, ancor prima di provare e durante e dopo. È così che si cresce ed evolve, anche come persone. Curiosità, umiltà e coraggio.
Invece ... Non so.
Non mi aspettavo niente di diverso.

Offline India

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #12 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 09:42:07 »
Gabriele, tu dici che non serve leggere ad ogni costo, però immagino che un certo numero di poeti del sito li leggi. Probabilmente leggi anche a me. Dunque leggi.
Anche io leggo, e sicuramente ho letto molte più poesie dell'autore A o B del sito, di quante ne abbia lette di un Nobel della poesia e fino a ieri non conoscevo neanche una poetessa russa di alto valore poetico. Fino a ieri non sapevo che la prima poetessa che L'italia conosce risale al medio Evo, ed era toscana,  ma non se ne sa il nome. Era stata soprannominata in un modo che ora neanche ricordo.
Per quanto riguarda invece gli autori del sito, ( vado un attimo fuori tema), mi succede una cosa molto strana. Chissà se succede anche a voi. Scopro un autore che mi piace molto, moltissimo, lo comincio a leggere, dopo avere letto 50, 60, 100 poesie dell'autore, non mi piace più, dopo un po' lo stile mi stanca. E' come se avessi fatto indigestione. Non so se qesto succede perchè effettivamente non si tratta di un vero artista. Probabilmente anche se leggessi 100 poesie di Neruda non mi piacerebbe più.Di Leopardi o Pascoli conosco massimo una ventina di poesie.  Volevo dirvi che dei poeti, diciamo noti, in genere non ho letto più di 60, 70 poesie e di quelle lette me ne sono piaciute una percentuale bassa. Non così è per la narrativa. Uno scrittore che mi piace, mi piace tutta la sua produzione. Perchè sulla poesia sono più selettiva? forse la poesia deve passare solo attraverso i sensi?
« Ultima modifica: Giovedì 11 Ottobre 2012, 09:56:06 da India »

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #13 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 13:20:44 »
Parlo per me, certo non per Giampiero, ma il mio livello Saverio e Gabriele non è affatto alto. Io sto scovando da internet poeti e poetesse, per lo più del passato che non conoscevo, ma che hanno fatto storia nella poesia e mi piaceva condividere con voi, mi piace se anche voi mi fate conoscere altri poeti. Insomma uno scambio di opinioni e di conoscenza della poesia, tanto più utile, quanto meno se ne sa. E' un modo per crescere, per confrontarci. Non esiste la Merini, o Neruda o Prevert, o Maiakosky. Ci sono poeti pieni di fascino, che ci fanno viaggiare in quella che era la loro realtà, spesso di oppressione, di isolamento, di difficoltà per poter esprimere il loro pensiero. Insomma cercare di capirne un po' di più.
Una volta Dacia Maraini in un intervista disse che per scrivere un romanzo era d'obbligo avere letto tutti, ma proprio tutti i classici. Per essere poeta è sufficiente sapere leggere e scrivere, oppure bisogna anche acquisire una " cultura poetica". Se è così, per acquisire una cultura poetica basta leggere i poeti del sito o bisogna spingersi oltre?

Francamente di livello non parlerei. Se poi invece vogliamo ammettere che certe poesie sono indubbiamente più significative, musicalmente e grammaticalmente più espressive e corrette, può darsi. E' una questione di gusto,di tempi, di formazione, come ho sempre sostenuto. Per il confronto, che dire ... serve a crescere in funzione di ciò che un'opera tramette, in funzione dell'interazione fra l'autore e il fruitore di quest'opera, che ne apprezza il potere artististico.

Credo che sia una questione di gusto più o meno educato, o affilato da un proprio percorso formativo. Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace? Non sempre, a volte ciò che è bello è veramente bello e ciò che piace è orrendo, ma piace ugualmente. Di solito ogni autore è influenzato da una certa corrente letteraria, che poi elabora nelle sue opere. Direi che è normale.

La cosa invece che secondo me, succede spesso, è che leggendo poesie si acquisisce uno stile, che finisce per essere la brutta copia di quell'autore e ancora peggio, si raccoglie il suo modo di esprimere la realtà, che puntualmente non è la nostra realtà.Per non parlare dei pezzi di poesie raccolte in giro ed attaccati come un puzzle. Ecco, in questo caso, meglio non leggere nulla, perchè produce solo una marea di banalità. A parte questo in un sito di neofiti poeti si troverà tanta buona volontà e grande entusiasmo, che è la cosa principale.Dubito che la maggior parte della gente sul sito miri a finire nella storia del mondo letterario.

Sottolineo che anch'io, nella mia profonda ingnoranza, faccio la stessa cosa, circa la ricerca dei poeti,scrittori, romanzieri, andando proprio in ordine a volte, come proposti su wikipedia, ad esempio gli autori statunitensi, poi quelli inglesi, italiani ... insomma vado in fila e ne prendo uno o due, cercando di capire chi sono, cosa hanno fatto della loro vita, che cosa implicava vivere in quel particolare periodo storico, le loro gioie e sofferenze. Ultima cosa, leggo qualche loro poesia o racconto ( o compro un libro che hanno scritto) e mi costruisco un'immagine su quell'autore, che non è solo quello che ha scritto, ma come lo ha immaginato, ed in che circostanze. E questo, lasciatemelo dire, è molto più interessante che mettersi a scrivere semplicemente poesie. C'è gente che ha avuto una vita così intensa e sofferente, o enigmatica, o semplicemente impossibile da immaginare, da essere già essa stessa, una grande poesia.

































« Ultima modifica: Giovedì 11 Ottobre 2012, 13:23:54 da Gianpiero De Tomi »

Offline Lorenzo Crocetti

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #14 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 14:33:40 »
Avendo ricevuto giorni fa dalla Redazione l'amnistia (o meglio la grazia, che ha un carattere personale, mentre l'amnistia è generale) per potere rietrare anche nel forum, mi soddisfo in questo ritorno, anche se entrerò molto raramente con i miei pezzi.
Per quanto riguarda la delusione di India (saluti, Gabriella, e complimenti per la tua "performance" al premio scrivere, che ho seguito nel video del sito) relativa al poco interesse per la cultura e la scarsa partecipazione a discussioni letterarie, mi sento di dire che molte persone non partecipano, non perchè non vorrebbero, ma evidentemente perchè oberati dal lavoro, magari in uffici lontani dalla loro abitazione etc. con un tardo ritorno a casa.
Precisato questo aggiungo poi che, per la maggior parte, l'interese culturare esiste davvero poco, specie se portato nella valutazione di autori stranieri o anche italiani, presentati in evidenza nel forum da qualche appassionati ammiratore di quel poeta (ma non tuti possono avere gli stessi gusti).
Piuttosto che stare a presentare un autore in questione, gli iscritti penso che si preoccupino più delle loro opere, e soprattutto, diciamolo chiaro, la cura maggiore è per il loro orticello (ed è naturale, vale per tutti!) poetico.
Il fatto che non si approfondiscano temi letteraro-culturali presentati e le presenze vadano deserte (o quasi), mentre suscita tanto interesse un post della Elisa Maffezzoni, che riceve un nuvolo di letture e commenti (e che ha meravigliato India), credo si possa spiegare così.
Il "gossip" piace certo più che della discussione letteraria (almeno per noi massa), e nel post della Maffezzoni ce n'erano motivi originali da suscitare interesse.
La poetessa si lamentava profondamete con la redazione perchè una "sua" poesia era stata cancellata, e poi si scopriva che era stata quasi integralmente copiata da Neruda, mentre venivano fuori altre... marachelle.
Erano portati alla ribalta principi originali e divertenti, come quello che gli editori che pubblicano a pagamento, prima di pubblicare un'opera ci pensano...

Esaurite queste considerazione, si potrà constatare come il suaccennato "gossip" spesso interssi più che una discussione letteraria, perché quest'ultima può essere anche noiosa e pesante,mentre invece gli argomenti trattati in un argomento come quello citato da me e ricordato all'inizio dalla proponente, apportano un certo interesse per la loro... originalità (e diciamo soltanto questo, fermandoci qui).

Se poi, come sento, ha detto la scrittrice Dacia Maraini che, se si vuole scrivere un romanzo bisogna avere letto tutti, ma proprio tutti i classici... se i romanzi fossero tutti davvero scritti da chi i classici li ha letti tutti, probabilmente non avremmo nella nostra libreria neppure quello che è reputato il più grande romanzo italiano di tutti i tempi: "I promessi sposi"!

Auguro il sereno e prospero proseguo di discussioni serene e pacate.