Autore Topic: Domanda irreale  (Letto 4833 volte)

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Belong

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Domanda irreale
« il: Sabato 25 Agosto 2012, 09:21:37 »
Scusate cari poeti,

ho una domanda di non facile soluzione per me ma sono tutto orecchie se mi aiutate a risolvere questa cosa...

Ho scritto una poesia tempo fa, in un periodo diciamo di "oscurantismo e dolore" nella quale esternavo tutto il mio rancore e malessere per una persona.
Ora rivedendo a freddo questa poesia abbastanza lunga, mi accorgo che come mi accingo a correggerla, ovvero, darle piu una parvenza poetica, tempi giusti, sonorità giuste eccetera, mi viene il voltastomaco e non riesco nemmeno a leggerla fino al fondo...

"embè?" direte voi (giustamente)

la mia domanda non è se qualcuno me la corregge o che la visioni, ma è se vi capita, vi è capitato, e in tal caso come fate ad aggirare l'ostacolo

grazie, e scusate le mie paranoie  ;D

gabri

Offline Saverio Chiti

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Re: Domanda irreale
« Risposta #1 il: Sabato 25 Agosto 2012, 10:07:53 »
capita! ...ahhh se capita!
io generalmente, la lascio lì, dove si trova!
prima o poi... trover il coraggio (o lo stomaco!) di trasformarla in positività
...oppure di cancellarla, eliminarla definitivamente!
comunque... l'oggi non è mai uguale al domani... e più delle volte, è assai dissimile dallo ieri!
però ogni emozione è figlia del momento! quindi, perché modificarla?
ogni spigolo, ogni sfaccettatura è sempre una parte di noi...
bisogna saper conviverci... alla lunga, fortifica l'anima!

guai a non aver paranoie... sarebbe piatta la vita senza...

ch.s
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline India

Re: Domanda irreale
« Risposta #2 il: Sabato 25 Agosto 2012, 12:39:23 »
In genere le poesie che scrivo, mi appartengono per pochissimo tempo, poi le trovo superate perchè elaboro le emozioni che mi hanno spinto a scriverle e quando le rileggo non mi piacciono più. Anche io, come Saverio, non le modifico, le lascio lì come si trovano, perchè sono testimoni di un dato momento, un po' come le fotografie.
 

Offline paolo corinto tiberio

Re: Domanda irreale
« Risposta #3 il: Sabato 25 Agosto 2012, 13:30:55 »
se scrivi sulla carta, te la puoi strappare... se al computer te la puoi cancellare...
ma se scrivi sul bronzo devi recarti in una fonderia   :)

sì, m'è capitato, e com'ho fatto?... per ben sette mesi non ho scritto... si fa qualcos'altro, che ne so, curare il giardino, o giocare a scacchi o darsi alla pastorizia, ma per non meno di 7 mesi...

salvatico è quel che si salva

Offline AlexMen

Re: Domanda irreale
« Risposta #4 il: Sabato 25 Agosto 2012, 16:28:52 »
Anche a me generalmente molte di quelle vecchie fanno schifo..ma dipende dal periodo in cui le leggo. Io generalmente faccio cosi....comincio a leggere la prima riga, se mi piace passo alla seconda, se non mi piace rifletto qualche istante, l'idea mi deve venire al momento, una parola, un sinonimo, una immagine, se mi viene la modifico, e poi passo al rigo successivo, se  invece mi trovo di fronte al muro , allora salvo il salvato, e la rileggerò in tempi migliori.

In Venere

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Re: Domanda irreale
« Risposta #5 il: Sabato 25 Agosto 2012, 16:50:18 »
io scrivo, metto via e poi le rileggo con tenerezza: ero io.
non modifico mai, tranne in prima stesura.
sono piccole cose mie, trascurabili, però mie, totalmente, pertanto anche se ignorate anche da me, hanno e avevano il loro perchè

Offline Antonio Terracciano

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Re: Domanda irreale
« Risposta #6 il: Sabato 25 Agosto 2012, 17:18:41 »
E' bello e comprensibile conservare tutto, ma sarebbe giusto pubblicare con parsimonia.

In Venere

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Re: Domanda irreale
« Risposta #7 il: Sabato 25 Agosto 2012, 17:20:56 »
perchè? cosa cambia se uno pubblica sempre? ci si deve tenere qualcosa per sè? io quella che sono lo so, se ad altri interessa, ne sono felice, per questo pubblico.
direi fine della storia

Offline Alma Gjini

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Re: Domanda irreale
« Risposta #8 il: Sabato 25 Agosto 2012, 19:21:27 »
io non le rilego mai le mie poesie, so che se lo facessi non pubblicherei mai nessuna di loro, essendo ipercritica con me stessa, (forse proprio perchè non rileggo faccio anche mille errori grammaticali, ma corro il rischio:) . La poesia è figlia della ispirazione di uno stato d'animo preciso, riprenderla o cercare di riscriverla quando quel stato d'animo e cambiato, toglie alla poesia proprio LA POESIA, trasformandola in un puzzle fatto a tavolino che può anche essere perfetto strutturalmente ma manca di "Vita" di sensazioni, di emozioni proprio quelle che si provano quando si scrivono i versi, quindi (ma e solo un parere personalissimo )bisogna lasciarla cosi:)
tanti cari saluti.
La nobiltà d'animo non sta nell'essere ricco dando spiccioli a chi ti tende la mano, ma nel dare l'anima nell'aiutare chi ha bisogno, senza che ti sia chiesto.(a.gj)

Belong

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Re: Domanda irreale
« Risposta #9 il: Sabato 25 Agosto 2012, 23:30:03 »
se scrivi sulla carta, te la puoi strappare... se al computer te la puoi cancellare...
ma se scrivi sul bronzo devi recarti in una fonderia   :)

sì, m'è capitato, e com'ho fatto?... per ben sette mesi non ho scritto... si fa qualcos'altro, che ne so, curare il giardino, o giocare a scacchi o darsi alla pastorizia, ma per non meno di 7 mesi...



apprezzo tutti i vostri suggerimenti... forse l'importante è scrivere quando ci si sente senza forzare la mano, ognuno troverà la sua misura. chi caccia fuori tutto e scrive, chi aspetta, chi non rilegge.
mi ha fatto sorridere la storia dei 7 mesi... ma proprio sette??? va be, oggi mentre scrivevate decidevo la sorte di quel manoscritto. lo tengo li come cosa potenzialmente utile, un pò come quelle cose che non hai mai il coraggio di buttare, e se le butti ti servono. Cì sarà il tempo opportuno per non farsi venire il voltastomaco pensando alla genesi della poesia, e quello sarà il tempo di pubblicarla.

tiberio mi spiegherà con calma i sette mesi.. :)

Grazie
Gabri

Offline Patrizia Ensoli

Re: Domanda irreale
« Risposta #10 il: Domenica 26 Agosto 2012, 16:43:57 »
Le poesie passate, sono attimi di vita ... e come si dice, sono gli istanti che fanno l'ora... Tutto porta al domani e se cancellassimo il passato, cancelleremo parte essenziale di bagaglio... Se io rileggo il passato, mi emoziono e non lo tocco, sono io e forma il mio oggi...
Ogni poesia è l'istante che forma l'insieme... non si corregge, si ama ...
Scusate l'intrusione...
Buona poesia a voi.

Offline paolo corinto tiberio

Re: Domanda irreale
« Risposta #11 il: Domenica 26 Agosto 2012, 23:52:54 »
se "dittano" ciò che si scrive le voci del  rancore e del malessere, meglio sette mesi d'astinenza e di silenzio... chi correrebbe una corsa ad ostacoli dopo un lauto pranzo?... sette mesi è tempo sufficiente per sgorgarsi del malloppo, eppoi vuoi mettere il sette?... è magico... sette erano i saggi, sette le Pleiadi, sette le note e sette i samurai, sette i giorni della settimana, sette le camice madide di sudore e settimo è il cielo cui si arriva per la gioia... inoltre sette sono i sigilli, sette le spade e sette i colori dell'arcobaleno, sette sono i cieli e sette le stelle dell'Orsa Maggiore, sette i colli di Roma, sette i mari e le virtù, sette sono le piaghe e sette i doni dello Spirito santo, inoltre sette è il numero atomico dell'azoto e sette sono le classi di simmetria dei sistemi cristallini... come vedi ce n'è abbastanza per ritenere il sette nel compito del tempo per guarire dal rancore...    :)
salvatico è quel che si salva

Offline Pino Penny

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Re: Domanda irreale
« Risposta #12 il: Giovedì 30 Agosto 2012, 10:54:37 »
io scrivo, metto via e poi le rileggo con tenerezza: ero io.
non modifico mai, tranne in prima stesura.
sono piccole cose mie, trascurabili, però mie, totalmente, pertanto anche se ignorate anche da me, hanno e avevano il loro perchè

per una volta(almeno una)sono assolutamente d'accordo con venereveritas:una poe è il risultato di un momento particolare,rappresentativo di "un come ci sentivamo e come volemmo dirlo al mondo o a noi stessi."

guardi la vita a...colori?Io a volte si, a volte in nero a seconda dei giorni.se sono grigi anche grigio è un colore.Ma anche in blu non mi dispiace.in rosso per tirarmi su.in giallo se mi sento più pazzo del solito,in bianco se ci vado...

Offline EnzoL

Re: Domanda irreale
« Risposta #13 il: Giovedì 30 Agosto 2012, 12:22:25 »
sono della stessa idea di Venere,
mai toccare uno scritto, poiché esso conserva una cronologia del nostro essere al momento...
sarebbe un po' come cambiare la storia e far vincere Napoleone perchè ci garba di più...
. (mio pensiero personale ovviamente)

ciao

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Domanda irreale
« Risposta #14 il: Giovedì 30 Agosto 2012, 13:33:23 »
Ognuno ha la propria strategia. C'è chi legge ad alta voce, correggendo, sino al momento in cui trova piacevole lo scorrere dei versi; chi scrive, corregge, poi riprende, corregge e corregge all'infinito senza leggere ad alta voce, modificando anche completamente lo scritto.
C'è chi taglia tutto nella poesia, dopo la prima stesura, sino all'essenza dell'emozione, pubblicando a volte, soltanto pochi criptici versi.
Chi arricchisce di sinonimi l'opera, adornando la poesia come un albero di Natale.
Insomma non c'è un "metodo" vero e proprio, ma in generale, a parte la grammatica da controllare, nel correggere non si dovrebbe deviare troppo dall'intento della poesia stessa, che è stata creata in virtù di un certa spinta emotiva.
Altrimenti si rischia di cambiarne profondamente il significato, in funzione del nuovo stato d'animo.
« Ultima modifica: Giovedì 30 Agosto 2012, 13:36:45 da Gianpiero De Tomi »