Autore Topic: La preghiera dello studente  (Letto 1374 volte)

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Offline India

La preghiera dello studente
« il: Sabato 2 Giugno 2012, 09:01:13 »
Riporto una pagina letta su un libro : “ La coscienza intelligente” di Danah Zohar. ( di cui consiglio la lettura per chi non lo avesse gia letto) Mi è piaciuta molto perché esprime in fondo quello che gli studenti  e i giovani in generale  chiedono a noi adulti e che  noi spesso siamo incapaci di dare..
“ Il giovane figlio di un biologo cileno, Umberto Marturana, cominciò a sentirsi molto a disagio a scuola, perchè era convinto che gli insegnanti non lo aiutassero ad apprendere. Volevano insegnargli ciò che loro sapevano, anziché tirargli fuori quello che lui aveva bisogno di sapere. Di conseguenza Marturana scrisse la preghiera dello studente ( quella che segue è una versione abbreviata ), che esprime perfettamente la reazione dell’individuo alle pressioni conformiste di genitori, insegnanti, capiufficio, o più in generale, della massa.


LA PREGHIERA DELLO STUDENTE

Non impormi quello che sai
voglio esplorare l’ignoto
ed essere l’autore delle mie scoperte
Lascia che ciò che è noto sia la mia liberazione
non la mia schiavitù

Il mondo della tua verità può essere il mio limite
la tua saggezza la mia negazione
Non istruirmi: camminiamo insieme
Lascia che la mia ricchezza cominci dove finisce la tua

Mostrami le cose in modo che io possa
 appoggiarmi alle tue spalle
Rivela te stesso in modo che io possa
essere qualcosa di diverso.

Tu  credi che ogni essere umano
 possa amare e creare.
Capisco, allora, la tua paura
quando ti chiedo di vivere secondo la tua saggezza

Non saprai chi sono
ascoltando te stesso
Non istruirmi; lasciami vivere
Il tuo fallimento sarebbe che io fossi identico a te



Trovo meraviglioso: “ Non saprai chi sono/ ascoltando te stesso   e ancora  “ Il tuo fallimento sarebbe che io fossi identico a te” Tutti i docenti, ma soprattutto i genitori dovrebbero riflettere su questi versi.

Offline paolo corinto tiberio

Re: La preghiera dello studente
« Risposta #1 il: Sabato 2 Giugno 2012, 15:04:31 »
"Lasciami asino" si potrebbe intitolare questa poesia invece di "Preghiera di uno studente"...  :D :D

sto scherzando... ho capito il senso del testo e credo che il metodo didattico sia importante per aprire e mantenere i canali comunicativi attraverso i quali passa la conoscenza da uno a l'altro... ritengo tuttavia che deprimere o rimuovere quella specie di vanità naturale ed innocua che nasce dalla consapevolezza di possedere conoscenze tali da poterle trasmettere ad altri, sia sbagliata allo stesso modo che insuperbirsi per essa... comporterebbe ciò un livellamento tra il maestro e il discende (chiamiamoli così) e ciò non va bene... allora si riprende il frustino?... no certamente, ma una buona e dovuta distinzione dei ruoli gioverebbe ad entrambi... :)
eppoi, lascia che te lo dica, ho istintiva avversione per quei testi che amano velarsi di precettistica, come il testo che hai postato... ricordo che una volta un mio amico, più burlone di me, scrisse al termine della poesia al figlio di Kepling << Allora sei un mostro>>, non altrimenti infatti si definirebbe chi, corredato come noi di carne umana, riuscisse a passare indenne a tutta quella sfilza di precetti elencati nella poesia... che il mondo è bello perchè vario è certamente un luogo comune, ma è vero... :)
« Ultima modifica: Sabato 2 Giugno 2012, 15:08:37 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva