Autore Topic: riflessioni sull'identità di poeta  (Letto 9424 volte)

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Offline maria grazia savonelli

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #30 il: Giovedì 25 Aprile 2013, 21:09:29 »
Marina mi dispiace, non c'è mai fine al peggio , eri l'unica rimasta... ora ci sarà un gran vuoto , nel quale sarà difficile trovare spazio.

Offline Genesio

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #31 il: Giovedì 25 Aprile 2013, 21:22:21 »
La poesia e la musica vanno sottobraccio. Possono piacere o non piacere, ma sono entrambe espressioni del mondo interiore dell'uomo e della donna e di ciò che li circonda e delle difficoltà della vita. Non mi spiego tutta questa polemica, o forse sono troppo semplice io.

Offline maria grazia savonelli

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #32 il: Giovedì 25 Aprile 2013, 22:04:05 »
non ho parole , lasciare che una penna come la tua, sia ingiustamente e miseramente cacciata, offende il senso poetico di ognuno di noi, di chi ce l'ha naturalmente (pochi)... speriamo che qualcuno si riveda...

Offline maria grazia savonelli

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #33 il: Giovedì 25 Aprile 2013, 22:48:23 »
non ho capito l'intervento di Genesio , sul perchè si scrive, siamo tutti daccordo, ma lo eravamo anche da prima, qui si dibatte se è lecito copiare o no , e da quello che risulta pare di sì, l'illecito forse lo fa chi denuncia, ma daltronde di cosa ci si stupisce... ormai pare che la tendenza in questa nostra Italia sia proprio questa
Non credo che in questo momento non ci sia nessuno di quelli che contano, che ci stia leggendo, sarebbe utile una spiegazione , magari in tempi brevi, qui non è solo un autore ad essere cacciato, ma lasciando le cose come stanno, invece di contrastare chi plagia , si incentiva , non è possibile che siano gli autori ad accorgersi dei misfatti , ormai è un fenomeno dilagante , tra poesie tradotte con google e male aggiustate, carducci o più arduamente autori del sito che copiano altri autori , e chi più ne ha più ne metta , non viene più neanche voglia di leggerle le poesie ( insomma, le pubblicazioni volevo dire) ... non si può cacciare o mettere a tacere sempre e solo chi si ribella a questa situazione, oltretutto in favore di un sito che tutti noi amiamo , in cui ognuno di noi ha messo così tanto in termini di identità, prorio come Marina ...

Offline Rasimaco

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #34 il: Giovedì 25 Aprile 2013, 23:02:23 »
Caro Turan sei fuori strada ed io non sono tanto incline a ciarlare dando fiato alle trombe se non è proprio necessario !!!!
non sono avvezzo a  scrivere se non preso per il collo! ma è ora che la signora Pacifici la smetta di continuare a dire ancheinesattezze. Non è tutto oro quello che luccica. Non è proprio così... Chi copia o prima o dopo riceve la giusta ricompensa .... chi offende o prima o dopo altrettanto!!!!
come l'abito non fa il monaco così lo strumento non crea musica

Offline maria grazia savonelli

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #35 il: Giovedì 25 Aprile 2013, 23:30:39 »
Caro Carmelo , la stima espressa da Marina nei tuoi confronti, sai che è anche la mia, ma sai anche i miei precedenti, che per aver denunciato una copiatrice fui addirittura bannato ... la poesia denunciata da Marina, era già stata fatta da almeno altri due autori, senza risultato alcuno , e non si può comunque lapidare un autrice come Marina, in questo modo , la leggo, come te presumo, dalla prima sua pubblicazione , e non è mai uscita una sola volta dalle righe, esprimendo anzi una moralità ineccepibile e degna d'esempio... ognuno di noi, sentendosi aggredito morde... anche le persone più pacifiche (oltretutto lei ce l'ha anche per cognome)... Spero di cuore che rivediate la Vostra posizione , sarebbe un segnale positivo.
Con affetto, Giacomo

Offline Webmaster

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #36 il: Giovedì 25 Aprile 2013, 23:44:28 »
Nessuna aveva od ha cacciato la Pacifici, solo che nella giornata di oggi ha inserito una poesia polemica con un'altra autrice e ha scritto più di 20 commenti polemici verso la stessa autrice disseminandoli in altrettante poesie di altri autori (che non meritavano di essere coinvolti nella bega).
A seguito di questo fiume di livore e questa serie di azioni di disturbo del sito (della serie "io mi faccio giustizia da sola e muoia il sito con tutti i filistei") la Pacifici è stata rimessa in convalida (per evitare altre poesie polemiche) ed è stata disabilitata ai commenti (per evitare che coinvolgesse altri autori con i suoi commenti polemici verso la redazione e questa sua autrice nemica).
E' chiaro che nessuno si può fare giustizia da solo emettendo proclami tramite poesie, né può disseminare il sito di commenti polemici verso qualcuno usando le poesie di autori inconsapevoli di essere usati come sfogo.
Adesso ha anche iniziato a inserire post chilometrici con divagazioni varie, oltre che con commenti poco piacevoli su una redattrice.
Ribadisco che il compito di fare giustizia nel sito è solo della redazione, che gli autori che vedono qualcosa che non va devono scrivere in redazione e mai e poi mai tentare di fare giustizia alla "mezzogiorno di fuoco" usando poesie e commenti. Il sito non è un far west e non è un mercato rionale.
Oltretutto non posso essere chiamato diverse volte di seguito ("leggi qui, leggi là, leggi quest'altro, guarda cosa ha scritto...") di notte quando mi aspettano tre giornate molto stancanti, dover riaccendere il computer e rimettermi al lavoro 20 a mezzanotte dopo una giornata di lavoro perché alla Pacifici girano le scatole. Autrice brava o non brava, a me non mi importa, ma non può comportarsi così e complicare la vita delle altre persone che è già complicata. Questo è assoluta mancanza di rispetto per gli altri e soprattutto per chi lavora per il sito, incapacità di comportarsi in maniera civile. Del resto essere una brava poetessa non equivale ad essere una persona civile, no? Però per restare in questa comunità è indispensabile essere una persona civile.
Ora la banno anche dal forum, così vediamo se sarò costretto a rimettermi al lavoro una quarta volta stanotte o se finalmente la smettiamo di dover subire i suoi numeri.

franco57

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Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #37 il: Giovedì 25 Aprile 2013, 23:59:10 »
La libera espressione delle idee è la base di qualunque forma d'arte: mi sono trovato su questo sito a dovere decidere se modificare dei versi per non vederli bocciati dalla redazione. A un redattore, infatti, non piaceva una determinata corrente letteraria. Il giudizio della redazione dovrebbe riguardare la qualità dell'opera, lo stile della scrittura, l'originalità del verso, non l'appartenenza a questa o a quella corrente poetica. Ho preferito non proporre più alcun verso, per non essere costretto a modificare la mia scrittura per vendere approvati i miei testi dalla redazione. Ho proposto su questo sito dei racconti satirici o umoristici sui temi sollevati da Marina Pacifici, il plagio, lo scambio di favori nei commenti, i vizi e le suscettibilità di chi scrive versi: v'invito a leggerli, magari per sdrammatizzare certi argomenti. A Marina, a Lorenzo e a Perlanera va la mia solidarietà. Spero che prima o poi su questo sito si possa tornare a respirare aria di libertà.

Offline Pino Penny

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  • guardi la vita a colori o in bianco e nero?
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #38 il: Sabato 8 Giugno 2013, 22:55:40 »
il "poeta"serve solo a se stesso..(se scrive per lui)..se scrive per "gli altri"non serve nemmeno a se stesso
guardi la vita a...colori?Io a volte si, a volte in nero a seconda dei giorni.se sono grigi anche grigio è un colore.Ma anche in blu non mi dispiace.in rosso per tirarmi su.in giallo se mi sento più pazzo del solito,in bianco se ci vado...

cunobratos

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Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #39 il: Giovedì 13 Giugno 2013, 17:48:54 »
Mi permetto di dire la mia a riguardo.
Che cos'è l'identità?
 L'identità è diversa dall'identificazione. L'identificazione è ciò che si sceglie di essere, o che si crede di essere o che gli altri credono che sia, è possibile per una persona non identificarsi in niente ma io ritengo che sia inutile, l'importante è non identificarsi troppo ed essere coscenti, in ogni caso, che qualsiasi cosa in cui ci possiamo identificare potremo essere l'esatto opposto in un qualunque momento.
L'identità è ciò in cui comunemente siamo identificati e veniamo identificati, l'identità sono il nome, il cognome, la famiglia, lo stato, la professione la cultura di nascita e in cui si ha vissuto.
Tutti hanno un'identità e quindi ce l'ha anche il poeta.
Un poeta ha un'identità di poeta? Mi sembra ovvio.
Un poeta si identifica o si deve identificare nel poeta? Un poeta è una persona libera di identificarsi o non identificarsi come meglio crede.
Forse è la poesia stessa, e non il poeta, che non ha identità. Questo perchè trasmette emozioni universali, o più profondamente perchè quello che il poeta scrive e che è frutto della sua esperienza particolare, può incarnare le esperienze di molti esseri umani e quindi tutto il mondo si può identificare in una sola poesia. E se tutto il mondo si identifica in una cosa quella cosa o è il mondo o rifugge qualsiasi identità.
Non credo neanche che il poeta debba identificarsi in un'entità astratta. La poesia sì che è un'entità. Credo che le nostre crisi di identità siano dettate proprio dall'eccessiva identificazione con la poesia. Non credo che un poeta debba identificarsi con la poesia e perdere così la sua identità. Un poeta è uno scrittore di poesia (mi rifiuto di definirmi creatore), è un tramite tra quell'entità astratta che è la poesia e coloro che non la possono cogliere ma che ne hanno bisogno. Questo è il suo compito e questo è quello che serve, a mio parere, un poeta.

Offline Carmine Ianniello

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #40 il: Sabato 15 Giugno 2013, 09:19:36 »
Il poeta è un meteorologo....
se lo leggi in una bella giornata di sole... lo butti nella cloaca (?)
se lo leggi quando piove..... è facile che piangi di quello che di lui leggi
Il poeta vede le cose con gli stessi occhi tuoi... ma ne da interpretazioni diverse
a seconda..... c'è il sole? .. male l'ispirazione è andata al mare
piove?.... Benissimo... Toc... Toc... alla porta..... Aprite
L'ispirazione è venuta a trovarvi....
Scherzo..... mica tanto......provate a rifletterci sopra
e non ridete troppo.... di quello che avete appena letto
Saluti a tutti

Offline India

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #41 il: Lunedì 17 Giugno 2013, 00:31:14 »
Più che un metereologo, è un metereopatico

Offline Carmine Ianniello

Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #42 il: Lunedì 17 Giugno 2013, 14:27:36 »
Ahi!!... ahi!!.... India
non hai saputo cogliere l'ironia..
non me l'aspettavo....... pazienza
sarà per una prossima volta..
Ciao.

Nanael

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Re:riflessioni sull'identità di poeta
« Risposta #43 il: Lunedì 30 Settembre 2013, 18:32:37 »
Molto interessante questo post. Mi attizza la memoria e mi ripesca nello stomaco certe considerazioni. Per esmpio la frase di Mallarmé "la distruzione è la mia Beatrice" (o qualcosa del genere, 'chè non è che abbia tutta sta memoria). Frase tranto cara ad una latro grande poeta come Leopoldo Maria Panero, il poeta dell'abominazione. Uno scrittore che impazzisce di volontà di autodistruzione che la società gli somministra (difficile dirlo meglio, visto che vive in un manicomio da anni...) e che usa la morte lentissima che gli viene imposta come mezzo creativo. Mi piace ricavare dal tuo post 'sta cosa che i poeti siano un po' tutti dei capretti sacrificali a cui emendare il proprio diritto alla susistenza (non alla sopravvivenza, perchè forse solo i poeti sopravvivono). Insomma è un concetto complesso ma piuttosto attraente. Ci sarebbe però anche da discutere molto sulla vera condivisione poetica... Nel senso che chi usa la poesia (usare mi pare appropriato in questo contesto) non può limitarsi a fare il lettore... Né intendo debba scrivere per capire cosa sia...ecc ecc ecc ecc ecc e frescacce del genere..., che Dio me ne guardi joder... Intendo nel senso di un atteggiamento attivo nel momento della ricezione (????).  L'esercizio poetico credo, insomma insomma,  debba essere uno sforzo molto più grosso, anche da parte del "usuario",  che in qualche modo gli permetta spingersi verso il vero e proprio processo generativo della parola poetica. Quando sarò capace di mettere un post proporrò qualcosa del genere centrato sulla figura del lettore di poesie. Mica ce la possiamo sempre cavare delegando sti poveri poeti... O no? Ciao