A conti fatti è l'amaro
un impasto che sa di bocca
e lascia muti
e se si cade all'indietro sull'articolo
sull'intervista a perdifiato
che si sagoma
a lumaca sotto il mento, trova spazio
nel punto esatto in cui si blocca una sorgente,
è la voce
la sola vibrazione a precipizio.
Poi ci sono gli epiloghi
la carrellata dei futuri possibili
e il successivo avvitamento di pellicola
sull'occhio fresco di pennellata.
Ma il ventaglio si è già chiuso a serramanico
come il buio sulla notte.