Vorrei sottoporre all'attenzione dei lettori questo mio testo:
"Perì-patetico"Scendi lento
nel mio fiume impavido
sono occhi negli occhi
delirante vortice goloso
baleno forza dolore
piacere
breve
le mie mani
abbandonano la tua riva prosciugata
salata
sei un battito di ciglia
straniero nel mio cuore
lieve
me ne sono già andata.Sono certa che tutti avranno inteso l'intento sotteso nel titolo, nel testo e nel brano musicale abbinato.
Partirei dal titolo, che va letto sia scomposto che composto. Premetto che il testo si scaglia contro quella categoria di uomini (mi scusino gli uomini se li riduco in categorie, ma è per semplificare...) che usano e gettano le donne, trattandole come peripatetiche... prostitute... infatti
peripatetiche è un altro modo di chiamare le prostitute da
peripatetici che erano i membri della scuola aristotelica, che s’intrattenevano a discutere, passeggiando... (
passeggiatrici) nel Peripato, quella parte del giardino del Liceo, in Atene, in cui Aristotele era solito tenere le sue lezioni.
In questo testo si riserva lo stesso trattamento ad un uomo che viene usato e gettato via dopo l'uso, come fosse un peripatetico... un prostituto...
Oltretutto, si evidenzia come noi donne vediamo gli uomini affannati ad inseguire il loro testosterone:
patetici... e in questo testo il patetico perisce (perì) dopo l'uso nel cuore e nel corpo della donna.
Inoltre, non sottovalutate il testo cantato e chi lo canta...
http://youtu.be/SOsB6QfShj8