cassata... Questo qua non è il titolo! E qui non abbiamo il primo verso...
Ora non inizia di certo la poesia
e poi non m'importa molto cosa sia.
L'Uno voleva far forse l'Universo?
Vabbè, scherzo, tra un po' ci saranno punto e virgola;
adesso aprirò una parentesi (che richiuderò presto).
Questa non è una parola o un concetto.
Quale? Direte voi, che tra le righe non leggete;
però negli spazi vuoti, troppo bianchi,
in mezzo a queste lettere nere, magari
al centro di una
O, oppure seduto su una
T,
potete trovare (vi serve una lente speciale)
un nonsochè, su, provate a immaginare.
Queste sillabe strambe non son da recitare,
io tra un po' andrò a letto con me stesso
oppure a zonzo con le zanzare,
non ho voglia di scrivere versi, ho di meglio da fare.
Sapete, sono un azzurro zuzzurellone:
voglio insegnare la zona a Zeman,
ad attraversare sulle strisce a una zebra.
Ecco, ok, il mio occhio si chiude in tenebra,
con la mia mano pasteggia una iena,
che pianse lacrime amare, mentre un coccodrillo rideva
con la pancia piena... (questa rima fa pena)
Basta stronzate! Arrivati a questo punto,
godetevi un ultimo punto.
Presunto! Era il terzultimo. Il momento è giunto.