Una delle peggiori è il seguente sonetto, dedicato al Tempio Malatestiano:
Dal tempio vanno, lungi, verso il mare,
le preci degli Ellen ne l'arche antiche,
unite a quelle dei Latin pudìche
che ancor dintorno sentonsi echeggiare.
Duccio e Leon del pari vo' nomare:
di lor rifulgon l'opre e le fatiche;
l'imago pinser tosche mani amiche
del Malatesto, assorto nel pregare.
Ed anche Giotto ha qui lasciato il segno,
poeta di quel Cristo crocifisso,
che, esangue, mira il pellegrin devoto.
Pianeti e putti scherzan contro il legno,
sdegnando papa Pio, che si fe' risso:
scomunicò Pandolfo a gli dei vòto.