I poeti di sette anni
E la Madre, chiudendo il libro del dovere,
se ne andava soddisfatta e fiera, senza vedere,
negli occhi azzurri e sotto la fronte piena di protuberanze,
l'anima del suo bambino in preda alle ripugnanze.
Tutto il giorno sudava obbedienza; molto
intelligente; tuttavia neri tic, e alcuni tratti
rivelavano in lui un'aspra ipocrisia.
Nell'ombra di corridoi dai parati ammuffiti,
tirava fuori la lingua, coi pugni all'inguine,
e negli occhi chiusi vedeva punti.
Una porta si apriva nella sera: alla lampada
lo si vedeva, lassù, rantolare sulle scale
sotto un golfo di luce che pendeva dal tetto.
Soprattutto d'estate, vinto, sciocco,
si rinchiudeva nella frescura delle latrine:
lì pensava, tranquillo, dilatando le narici.
Quando, ripulito dagli odori del giorno, il giardinetto
dietro la casa, d'inverno, s'illunava,
sistemandosi ai piedi di un muro, sepolto nella marna,
e schiacciandosi l'occhio per avere visioni,
ascoltava brulicare le spalliere scabbiose.
Pietà! Suoi compagni erano solo quei bambini
che, gracili, la fronte nuda, l'occhio spento sulla guance,
nascondendo le magre dita gialle e nere di fango,
sotto abiti vecchi e puzzolenti di diarrea,
conversavano con la dolcezza degli idioti!
E se, avendolo sorpreso in immonde compassioni,
sua madre si spaventava, le tenerezze profonde
del bambino si gettavano su questo stupore.
Era bello. Lei aveva lo sguardo blu, - che mente!
Vi piace? E' di Rimbaud
Io credo che una poesia abbia valore se "emoziona". Solo quando, leggendone i versi, cogliendone bellezza, metrica o semplicemente significati impercettibili e in molti casi, soggettivi, vi sia una riflessione che dia altre prospettive alle nostre quotidianità, solo allora la poesia acquista un valore. Poco importa quanto sia complessa, l'argomento trattato, ed anche il modo poetico più o meno esperto di esposizione. Se la poesia non "sussurra" qualcosa al lettore occasionale, allora è soltanto un anonimo esercizio di scrittura.