Io credo che Alda Merini sia una poetessa ampiamente sopravvalutata di questi tempi. Non ho mai amato particolarmente i suoi versi, proprio per la troppa semplicità di forma, di lessico e anche di tematiche. E' un'autrice che per questo riscuote consensi dal grande pubblico, ma ad esempio nell'Antologia del Pazzaglia (oggi la più autorevole decisamente) non è nemmeno citata fra parentesi da qualche parte... Alcune sue poesie sono anche bellissime, per carità, come questa che non conoscevo neppure, ma su un piano letterario non credo abbiano un grandissimo valore.
Questa poesia, in particolare, è sicuramente una bella poesia, soprattutto la fine, ma non ci vedo nulla di così eccezionale, nulla di così nuovo ed anche il lessico (polvere, vento, sole, anelo) è abbastanza banale, strausato oramai in poesia. La semplicità del linguaggio, in poesia, deve essere accoppiata al tema per essere una sorta "ingrediente poetico": ad esempio, se si parla di ragazzini o di anziane sole di paese, il linguaggio semplice è calzante, se si parla di tematiche esistenziali andrebbe meglio un linguaggio più elevato. Qui ed in tutte le altre poesie della Merini, invece, la semplicità del suo linguaggio è uno standard.
Naturalmente è solo una mia opinione, e forse il fatto che non sia citata nella pià autorevole letteratura è solo un caso oppure dovuto ad altre scelte editoriali...