Leggendo nei vari post, mi sono reso conto che in effetti c'è una condizione permanente, nell'impresa di tradurre una poesia ( ma anche un'opera di prosa, un romanzo o semplicemente un copione):ogni lingua ha la propria natura, intraducibile, letteralmente in un'altra e nel caso della poesia, intraducibile completamente. Quello che leggiamo delle poesie straniere tradotte, sono i tentativi ( a volte incredibilmente vani), di una traduzione considerando i significati. Credo che, nonostante tutto, l'unico modo per apprezzare una poesia di un autore straniero, sia ancora quello di impararne la lingua.Quindi il tentativo inverso, ovvero quello di tradurre dall'italiano leopardiano ad un altro idioma, è esattamente un gioco, come alcuni affermavano il cui prodotto finito, è qualcosa che non ha corrispondenza con l'originale.