Grande Antonio, hai tradotto la poesia di Prevert dalla lingua italiana alla lingua napoletana (riconosciuta come lingua vera e propria). Devo dire che fa un certo effetto, conoscendo io questo idioma perché sono di Cassino, quindi sono a 82 km da Napoli (parlo mezzo ciociaro, mezzo romano e mezzo casertano, pensa un po). Ci sono poesie in lingua napoletana che sono meravigliose, pensiamo anche A livella di Totò, geniale e particolare. Pertanto, un elogio ad Antonio Terracciano per l'arduo compito ben riuscito nella tecnica, ma permettimi di far notare che perde molto sia di stile che nel senso. L'originale è inconfutabilmente la perfezione, come gli amici hanno fatto notare nei post di questo topic, ma è come fotocopiare una foto e poi la rifotocopiamo dalla fotocopia, perde colore, contrasto, luminosità. Un plauso a te e a Stellaerratica per le traduzioni, ma questa in napoletano, non me l'aspettavo, bravo.