Autore Topic: Testamento  (Letto 12817 volte)

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Offline marilinda santi

Re: Testamento
« Risposta #15 il: Venerdì 19 Agosto 2011, 19:38:38 »
E' un bel lavoro però, anziché leggere un  epigono di Sanguineti, preferirei leggere direttamente Sanguineti  stesso.  Non credi? E parlerei di sperimentazione se tu stessi cercando uno stile tuo, veramente innovativo. Detto questo, la poesia è molto interessante e rivela grande virtuosismo.

Offline Michele Tropiano

Re: Testamento
« Risposta #16 il: Venerdì 19 Agosto 2011, 20:07:53 »
E' un bel lavoro però, anziché leggere un  epigono di Sanguineti, preferirei leggere direttamente Sanguineti  stesso.  Non credi? E parlerei di sperimentazione se tu stessi cercando uno stile tuo, veramente innovativo. Detto questo, la poesia è molto interessante e rivela grande virtuosismo.

Non sono assolutamente un epigono o un pedissequo imitatore di Sanguineti, anzi questa poesia ha molto poco di Sanguneti, se lo conosci bene; io ho solo detto che mi ha ispirato una sua poesia. Lo stile di questa è abbastanza particolare, perciò mio e solo mio.  ;)
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline marilinda santi

Re: Testamento
« Risposta #17 il: Domenica 21 Agosto 2011, 09:36:57 »
Leggendo questa poesia e le tue risposte ai commenti ho scoperto una cosa che nella tua, ancorché breve, vita nessuno probabilmente ti ha detto mai:<< Se un  ragazzo umile>>. Uso naturalmente l'aggettivo in un senso un po' più ampio di quello comune e, se vuoi, in modo un po' paradossale ma non ironico.

Offline marilinda santi

Re: Testamento
« Risposta #18 il: Domenica 21 Agosto 2011, 09:40:04 »
Manca una "i":<<Sei un ragazzo umile>>

Offline Michele Tropiano

Re: Testamento
« Risposta #19 il: Domenica 21 Agosto 2011, 13:59:29 »
Leggendo questa poesia e le tue risposte ai commenti ho scoperto una cosa che nella tua, ancorché breve, vita nessuno probabilmente ti ha detto mai:<< Se un  ragazzo umile>>. Uso naturalmente l'aggettivo in un senso un po' più ampio di quello comune e, se vuoi, in modo un po' paradossale ma non ironico.
Lo prenderò per un complimento....
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Offline marilinda santi

Re: Testamento
« Risposta #20 il: Lunedì 22 Agosto 2011, 19:17:51 »
Sì è un complimento perché finalmente trovo uno che possiede l'umiltà -  cioé l'intelligenza - di rimboccarsi le maniche, di studiare, approfondire, sperimentare e lavorare a tavolino. Di sudare, insomma (che poi ci sta, visto il caldo!). Finalmente uno che non si accosta all'arte da dilettante. Non ho niente contro i dilettanti (lo sono anch'io ma consapevole di esserlo perché il mio campo è un altro) ma che non si atteggino a poeti! L'arte è una cosa seria, non un semplice mezzo per titillare l'animo di emozioni.


Offline Michele Tropiano

Re: Testamento
« Risposta #21 il: Lunedì 22 Agosto 2011, 19:29:41 »
Sì è un complimento perché finalmente trovo uno che possiede l'umiltà -  cioé l'intelligenza - di rimboccarsi le maniche, di studiare, approfondire, sperimentare e lavorare a tavolino. Di sudare, insomma (che poi ci sta, visto il caldo!). Finalmente uno che non si accosta all'arte da dilettante. Non ho niente contro i dilettanti (lo sono anch'io ma consapevole di esserlo perché il mio campo è un altro) ma che non si atteggino a poeti! L'arte è una cosa seria, non un semplice mezzo per titillare l'animo di emozioni.

mi dispiace deluderti, ma io mi sono accostato da dilettante tanto tempo fa, ho apporofondito e studiato: oramai però mi atteggio a poeta perchè ho ottime ragioni per credere di esserlo, se non altro di esserlo in confronto alla media di coloro che ritengono a torto di esserlo e di coloro che con falsa modestia asseriscono di non esserlo ma invece lo pensano. sembra uno scioglilingua, ma mi piace  :)
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Offline marilinda santi

Re: Testamento
« Risposta #22 il: Lunedì 22 Agosto 2011, 19:55:02 »
Mi spiace deluderti ma quello che dici non contraddice quello che ho detto (anche il mio sembra uno scioglilingua e anche a me piace) anzi! Leggi bene.

Offline Michele Tropiano

Re: Testamento
« Risposta #23 il: Lunedì 22 Agosto 2011, 19:57:44 »
Mi spiace deluderti ma quello che dici non contraddice quello che ho detto (anche il mio sembra uno scioglilingua e anche a me piace) anzi! Leggi bene.

mi era sfuggito un "non"  ;D ;D eh... si... il caldo!!  :laugh:
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Offline Mauro

Re: Testamento
« Risposta #24 il: Domenica 11 Settembre 2011, 12:14:32 »
A me è piaciuta. Indipendentemente che sia poesia o narrativa, la trovo piena di verità e la lettura è scorrevole e avvincente, degna di grande fantasia e profusa con impegno. Non sono d'accordo su alcune espressioni adottate che trovo un tantino forti, ma chi di noi vede tutto allo steso modo? Nella sintesi...si..posso affermare di averla molto gradita. Questo è il mio pensiero.

passaone

  • Visitatore
Re: Testamento
« Risposta #25 il: Venerdì 6 Gennaio 2012, 00:32:54 »
poesia, non poesia.
Io noto solo qualche cosetta e non lo dico nè da letterato nè da poeta, perchè magari nemmeno mi spetta (e ho fatto su pure la rimajavascript:void(0);).
Son contento di scrivere il mio primo messaggio su questo sito in un thread nel genere, perchè mentre aspettavo di essere abilitato ho avuto modo di leggere diverse discussioni, più o meno recenti, nelle varie aree.

E beh...dico io cosa leggo...
leggo presunzione...e la presunzione (parlando da studente di psicologia) è la più becera consigliera che si possa avere nella vita.

poeta o non poeta? Stile e virtuosismi o meno? Poco importa...
si può anche essere dei piccoli d'Annunzio, ma se non si avere il dono e il buon gusto soprattutto di possedere un minimo di umiltà non si va da nessuna parte non nella poesia/arte, ma nella vita.

Dico io, dunque, cosa ci leggo.
Ci leggo un tentativo di ostentare tutta una serie di virtuosismi di un ragazzotto (per lo meno dentro) esaltato, laureato o vicino ad una laurea in lettere (o qualcosa di simile) che ritiene la poesia un ostentare le proprie belle regole studiate a tavolino, sperando di essere scambiato da qualcuno per un novello D'Annunzio.
Beh...la cosa mi fa alquanto sorridere...
Perchè di eresie, psicologicamente parlando, caro il mio Michele nei tuoi commenti letti qua e là ne ho lette fin troppe. E con troppe intendo che un mio "collega" di università potrebbe scriverci sopra una tesi di Laurea :-)

Ma passiam un attimo oltre.

E presunzione per presunzione, immagino, pure il tipo di risposta che riceverò. Perchè magari chi ha scritto la poesia ad inizio della discussione si riterrà forse un neonato D'Annunzio, ma io, da buon studente di psicologia, ci vedo lungo e conosco i miei polli e, se Michele tu ti ritieni un piccolo D'Annunzio, io mi ritengo un piccolo Freud.

Ho letto quanto mi basta del soggetto e seppur io non sia Pascoli o Neruda posso dire di aver letto e apprezzato sia l'uno che l'altro, posso dire di conoscere Leopardi e Pessoa, Lorca e la Merini ecc...ecc..
posso dire di aver studiato abbastanza anche le regole principali da usare in poesia (dalle figure retoriche alla metrica, da questo a quello e blablabla) e ti dirò di più: studiando psicologia certi "fenomeni" o meglio chiamarle "figure" del discorso le riesci a spiegare anche sotto il profilo psicologico ed è tutto ancora molto più semplice.


Sul testo cosa ci leggo? Sperimentazioni? Si ne vedo. Virtuosismi? Si ne vedo...
vedo riprese, allitterazioni e tutte quelle figure di suono che a te gustano tanto e di cui è inutile farci la trafila
vedo gli enjambement che tanto sbandieri ai quattro venti come fossero una nuova conquista e tu fossi un piccolo esploratore, unico al mondo :SSS
Eh vorresti anche un applauso immagino...

C'è solo una piccola differenza.
D'Annunzio, quando scriveva,  scriveva sì calibrando le parole fino a comporre autentiche opere di virtuosismo puro ("La pioggia nel pineto", "Le stirpi canore" ecc...ecc...), ma nei suoi versi si legge irrimediabilmente anche il sentimento che si nasconde dentro.
Leggiti "La pioggia nel pineto", piena di virtuosismi stilistici. Leggitela fino allo sfinimento.
Quando hai smesso di pensare solo allo stile ti renderai conto che quello stile accompagna ed è accompagnato da un sentimento che smania per essere raccontato.

Ma non sono ipocrita...qualcosa del tuo componimento lo salvo sì.
Tanti virtuosismi stilistici qualcosa di buono l'hanno fatto; qua e là ci son versi degni di nota...
...ma...forse sei così impegnato a pensare solo alla forma che ti dimentichi del contenuto. Contenuto di sentimenti e contenuto di parole.

Quindi? Forse la farei leggere in classe agli studenti per insegnarli cos'è una figura piuttosto che un'altra in modo intuitivo...nulla più...se questo è il tuo obiettivo...e contentu tu...
se invece l'obiettivo era di arrivare al cuore, di tenere incollate le persone fino alla fine, con immagini nuove e qualcosa di diverso...beh mi spiace dirlo, ma per me hai fatto un completo buco nell'acqua.

Certe sperimentazioni sinceramente non solleticano la mia fantasia (ma è una mia personalissima opinione); aggiungo inoltre che le immagini che si stagliano nella mente a lunghi tratti sono banali esattamente come sono banali le immagini di tante altre poesie o componimenti (i miei in primis e non voglio neanche perdere tempo per eticchettarli con un nome)...
"tempo di capire tempo di amare
tamponando ogni possibile dolore:
quando saremo stanchi di vagare
ogni sensazione si dissolverà
sull’orlo del grande baratro"

un esempio a caso...
parlami di stile, virtuosismi, figure retoriche, di suono, di quel che vuoi...
sono versi sempliciotti...
l'unica cosa che san fare è essere orecchiabili...ma contenuto...contenuto trito e ritrito che non ti lascia niente se non le solite immagini.
Ed è in gran parte così la tua poesia di cui ti fai gran vanto fin dai tuoi primi versi
"di quelle lunghe passeggiate lungo sentieri sconosciuti non resta che un rauco ricordo sbiadito come una tela antica"
insomma ci manca sol scrivere in qualche verso qua e là anche un bel "e tu cara saresti il mio fiore, odore che colgo" --> e magari diresti anche se lo scrivessi tu "figo....fiore, ripreso con odore...che verso sublime"javascript:void(0);

E potrei continuare così per quasi tutta la poesia.
Nella seconda parte forse c'è più sperimentazione ed è quella che poi mi solletica meno la mente e su cui comunque leggo le solite immagine fiappe. Non sto qua a dirti tutto passo a passo, ma grosso modo è un discorso simile al primo immagino e non mi va nemmeno di pensarci più di tanto su :-)

E detto questo, apprezzo più chi oggi non si limita a certi virtuosismi (soprattutto se fiappi e senza un particolare sapore e non dicono un bel nulla dell'autore), ma anche dando immagini "sporche", anche "sporcando" le regole, lo stile, il nome stesso della poesia riesce a trasmettere qualcosa di suo...qualcosa che racconta la propria vita.

E detta come va detta...apprezzo poesie di diversi autori nel web non conditi da tanta presunzione che però arrivano molto di più.
E ti dirò ancora di più.
I miei stessi testi che dal punto stilistico non sono nè studiati a tavolino, nè altro (dal momento che le mie poesie sono scritte di getto in 5 minuti e in 5 minuti immagini, figure di suono e tutto quanto devono condensarsi in un fiume di parole e non lasciar spazio a troppe rivisitazioni) li considero per quanto stilisticamente imprecisi, a volte appesantiti ecc...ecc... migliori di certi testi che mi risultano solo pecche di presunzione non dovuta.
Che si è bravi o meno spetta agli altri dircelo...troppo facile dirselo da soli e solo sulla propria scala di giudizio. E questo non solo per la poesia, ma in tutto nella vita. Appuntati anche questo.
Ed in ogni caso è anche stupida una gara di poesia "a chi ce l'ha più lungo" sbandierando per l'ennesima volta che qualcuno in privato è venuto a complimentarsi con noi, per la sperimentazione e blablabla.
Se è per quello io ad ogni poesia pubblicata qua e là nel web ricevo sempre 2-3-4-5 commenti di complimenti, di gente che si sente smossa nell'animo...e altrettanta gente (e molte di più) ovviamente mi manifesta apprezzamenti tra i conoscenti (ma lì è più facile).
Apprezzamenti di testi, poesie o chiamali come vuoi che tu probabilmente reputi robaccia...
mi dispiace per te...sappi che diversi (e qualcuno l'ha scritto pure qui) reputano robaccia il tuo modo di pensare e di scrivere poesia.
De gustibus. Punti di vista. Quelli che probabilmente non conosci o non sai accettare. Fan parte della vita, bello mio :-)

La presunzione, ribadisco, non porta da nessuna parte e povero te se ne sei  tanto convinto...

Il poeta, parlando psicologicamente, sublima le proprie emozioni per dar sfogo a sè stesso.
Nella tua poesia si legge solo a tratti questo. Non si legge l'anima. Sai come va a finire "Il Ritratto di Dorian Gray"? E' la fine di chi si dice da solo di essere bello e bravo. E sempre da "psicologo" (o meglio futuro psicologo) ti consiglierei di cambiar rotta nella vita. E lo dice uno che in molte cose è egocentrico come pochi (uno che si è sempre considerato filoso più di tutti gli altri e da ragazzino migliore di tutti gli altri).
Il punto, però, è proprio quello. Il momento in cui ci si ritiene "intoccabili e indistruttibili" psicologicamente parlando è quello adolescenziale. Idealizzazione, astrazione ecc...ecc...
arrivati alla fase matura si dovrebbe arrivare al punto in cui si è capace di distinguere certi dettagli e se così non è sarebbe meglio lavorarci sopra (ed io ho imparato a lavorare su di me tanto in questi anni).

Spero che accetterai il mio parere per quello che è, spero non per la tua arte, ma per la tua vita che tu possa imparare a vedere oltre il tuo becco...e lo dico senza cattiveria...perchè quei tuoi messaggi letti qua e là sul forum mi fanno sorridere un pochino...e lo dico con tanta tenerezzajavascript:void(0);

E concludo dicendo che la poesia a mio modo di vedere è espressione ed è un mezzo del cuore. E a questo nemmeno D'Annunzio in persona può venire a ribattere. Se diventa solo un inno al proprio narcisismo significa che è arrivata proprio alla fine e ha perso il suo unico significato che ha sin dai tempi più antichi (regole o non regole e che le si voglia rispettare o meno).
:-)
Buone cose e spero, comunque, sia apprezzato l'impegno per aver letto e risposto sia sulla poesia specifica, sia sul concetto di poesia che tante fuori ritiri fuori qui sopra (giusto per poter fare il bello un pochino javascript:void(0);) e sia sul mio parere in generale su come si dovrebbero interpretare le cose, la poesia e la vita.
Insomma, non sono 2 righe.
« Ultima modifica: Venerdì 6 Gennaio 2012, 00:48:12 da marco passavanti »

Past_Or0

  • Visitatore
Re: Testamento
« Risposta #26 il: Mercoledì 1 Febbraio 2012, 16:58:34 »
nel mio commento ti avevo scritto che lo vedevo più come un monologo poeteatrale che una poesia... rileggendola mi ha colpito questo pezzo

Citazione
vedrete che parole dure avrò senza
censura controllo condanna cuculo
col culo col cazzo che mi fermerete
e scusate l’espressione ma or ci vuole
ci prende e ci pretende la Morte
dall’alto del suo trono possente
potente come Barack Obama
Bill Clinton Monica Lewinsky
e i suoi esami orali passati a pieni
voti e vota a destra vota a sinistra
la ics la metto ma solo sul mio petto
scelgo me me solo me medesimo
mi autogoverno e mi punisco
ma mi tutelo e siglo testamento.


credo che sia il nucleo centrale e teorico del componimento... il problema è che nelle poesie successive non ho trovato le parole dure(pure) senza (auto) censure... hai negato il tuo testamento, per paura di ereditare troppi debiti ??? ;)

Offline Claudio Toccafondi

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  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: Testamento
« Risposta #27 il: Mercoledì 7 Marzo 2012, 22:17:22 »
Voglio sottoporre ai vostri commenti critici la mia ultima poesia, che io giudico la più originale, stilisticamente parlando, della mia produzione poetica ed insieme decisamente la più controversa e ricca di sperimentazione. Se qualcuno vuole spendere solo poche righe in proposito, faccia un commentino sotto la mia poesia nell'area specifica del sito: la pubblico anche qui perchè gradirei qualcosa di molto più ampio di un commentino. Premetto che la lunghezza del testo è dovuta al modello che mi ha ispirato, ovvero "Novissimum Testamentum" di Edoardo Sanguineti, componimento che consta di una decina di pagine di foglio a5, testo che purtroppo non trovate in rete, qualora vogliate fare un confronto.
Grazie in anticipo a chiunque si voglia cimentare in maniera seria.


Di quelle lunghe passeggiate
lungo sentieri sconosciuti
non resta che un rauco ricordo
sbiadito come una tela antica
appesa in un museo di muse
piangenti come i soliti salici
lungo sentieri sconosciuti
ignoti come suoni mai emessi
trasmessi nel silenzio dei venti
eventi forse mai accaduti
e la loro bugiarda memoria
s’infrange sulle scogliere del
tempo di capire tempo di amare
tamponando ogni possibile dolore:
quando saremo stanchi di vagare
ogni sensazione si dissolverà
sull’orlo del grande baratro
e il vuoto catturerà i nostri ricordi
rubandoli dal ripiano dei souvenir
adagiato con un paio di chiodi al
muro del pianto e del rimpianto
del se avessi saputo se non avessi fatto
tutte quelle cose di cui mi pento
e mi dolgo con tutto il cuore dei miei
peccati beccati in flagranza di reato
forse non punibile a norma di legge
(quella legge che è uguale per tutti
i morti di fame e di sete) del mondo
fin ora conosciuto… ce ne saranno altri?

In attesa che scoprano altri mondi
forse più felici forse meno angusti
prima che sia poi troppo tardi
il mio testamento io qui sigillo
lasciando in eredità le sole mie parole
a mia madre mio padre mio fratello
a tutti quelli che m’han voluto bene
e a tutti gli altri che m’hanno odiato
al genere umano a cui non mancherò
a Darwin e la sua stramba evoluzione
l’involuzione ancor più strana
che rappresento con la mia parola
astratta come un quadro di Kandinsky:
è la mia storia la mia vita che vi lascio
e ne farete poi ciò che più vi piace
com’io ho fatto e continuo pur a fare
impastando ogni attimo fuggente con
il sangue che gronda e sprizza
sregolato come un quadro di Pollock
macchiando il mondo con la morte
assassina d’ogni sogno vacillante
barcollante come un giovane ebbro
al volante della sua BMW a cento
all’ora allora poi si schianta e se ne va
senza nemmeno siglare testamento
fra cento sogni e mille miglia
che ormai non percorrerà più
lungo sentieri sconosciuti… ancora?

Non conoscerò il mio destino
fin quando non me lo vedrò di
faccia quel che vuole di me
tanto io ho scritto testamento
e chi mi farà strada al camposanto
con i volti a lutto a tutto a niente
saprà che farne della mia memoria:
non piangerete per me prefìche
(l’accento mi piace più così!)
né voi salici né scultoree madonnine
che di miracoli ne han già sentiti
tanti auguri a te tanti auguri a me
nell’anno duemila e undici
nel mese di luglio torrido e caldo
quasi il quarto di secolo io compio
e mi sembra quasi ora di fare i conti
anche senza l’oste senza soldi
senza un briciolo di amor proprio
e la dignità sotto le suole delle scarpe
lucidate di tutto punto per finire nella
bara il tempo ingannando anche sé stesso
corre a volte lento e lesto l’altre volte,
perciò io scrivo scrivo e mi dilungo
sperando di esser compreso un giorno.

Tutt’un tratto le lunghe passeggiate
s’attenuano come fumo acre al vento
s’esauriscono come maestre d’asilo
intente a sgridare i propri alunni
o forse a violentarli luride bastarde
per questo vedete il mondo non è
più posto per me che sono uomo
buono (forse solo quando dormo!):
non getto la spugna perché son curioso
di sapere come va a finire questo film
diretto male e interpretato ancora peggio
e quando alla fine scriverò la recensione
vedrete che parole dure avrò senza
censura controllo condanna cuculo
col culo col cazzo che mi fermerete
e scusate l’espressione ma or ci vuole
ci prende e ci pretende la Morte
dall’alto del suo trono possente
potente come Barack Obama
Bill Clinton Monica Lewinsky
e i suoi esami orali passati a pieni
voti e vota a destra vota a sinistra
la ics la metto ma solo sul mio petto
scelgo me me solo me medesimo
mi autogoverno e mi punisco
ma mi tutelo e siglo testamento.

Forse vi ho stancato e già ringrazio
chi m’ha seguito fin quaggiù
lungo sentieri sconosciuti
alla poesia più corretta e giusta:
la poesia e le mie poesie ecco
questa è la mia sola eredità.

(Amen)

- Non sono all'altezza di fare critiche ma vorrei rappresentare la profonda emozione che mi ha dato questa lirica e di lei soprattutto la prima parte. Sono ammirato di tutto, ritmo, metrica, lessico, tutto.

Offline paolo corinto tiberio

Re: Panegirico a San Domenico
« Risposta #28 il: Mercoledì 7 Marzo 2012, 23:28:07 »
gulp...!    :o
salvatico è quel che si salva

Offline Michele Tropiano

Re: Testamento
« Risposta #29 il: Mercoledì 11 Luglio 2012, 16:49:39 »
poesia, non poesia.
Io noto solo qualche cosetta e non lo dico nè da letterato nè da poeta, perchè magari nemmeno mi spetta (e ho fatto su pure la rimajavascript:void(0);).
Son contento di scrivere il mio primo messaggio su questo sito in un thread nel genere, perchè mentre aspettavo di essere abilitato ho avuto modo di leggere diverse discussioni, più o meno recenti, nelle varie aree.

E beh...dico io cosa leggo...
leggo presunzione...e la presunzione (parlando da studente di psicologia) è la più becera consigliera che si possa avere nella vita.

poeta o non poeta? Stile e virtuosismi o meno? Poco importa...
si può anche essere dei piccoli d'Annunzio, ma se non si avere il dono e il buon gusto soprattutto di possedere un minimo di umiltà non si va da nessuna parte non nella poesia/arte, ma nella vita.

Dico io, dunque, cosa ci leggo.
Ci leggo un tentativo di ostentare tutta una serie di virtuosismi di un ragazzotto (per lo meno dentro) esaltato, laureato o vicino ad una laurea in lettere (o qualcosa di simile) che ritiene la poesia un ostentare le proprie belle regole studiate a tavolino, sperando di essere scambiato da qualcuno per un novello D'Annunzio.
Beh...la cosa mi fa alquanto sorridere...
Perchè di eresie, psicologicamente parlando, caro il mio Michele nei tuoi commenti letti qua e là ne ho lette fin troppe. E con troppe intendo che un mio "collega" di università potrebbe scriverci sopra una tesi di Laurea :-)

Ma passiam un attimo oltre.

E presunzione per presunzione, immagino, pure il tipo di risposta che riceverò. Perchè magari chi ha scritto la poesia ad inizio della discussione si riterrà forse un neonato D'Annunzio, ma io, da buon studente di psicologia, ci vedo lungo e conosco i miei polli e, se Michele tu ti ritieni un piccolo D'Annunzio, io mi ritengo un piccolo Freud.

Ho letto quanto mi basta del soggetto e seppur io non sia Pascoli o Neruda posso dire di aver letto e apprezzato sia l'uno che l'altro, posso dire di conoscere Leopardi e Pessoa, Lorca e la Merini ecc...ecc..
posso dire di aver studiato abbastanza anche le regole principali da usare in poesia (dalle figure retoriche alla metrica, da questo a quello e blablabla) e ti dirò di più: studiando psicologia certi "fenomeni" o meglio chiamarle "figure" del discorso le riesci a spiegare anche sotto il profilo psicologico ed è tutto ancora molto più semplice.


Sul testo cosa ci leggo? Sperimentazioni? Si ne vedo. Virtuosismi? Si ne vedo...
vedo riprese, allitterazioni e tutte quelle figure di suono che a te gustano tanto e di cui è inutile farci la trafila
vedo gli enjambement che tanto sbandieri ai quattro venti come fossero una nuova conquista e tu fossi un piccolo esploratore, unico al mondo :SSS
Eh vorresti anche un applauso immagino...

C'è solo una piccola differenza.
D'Annunzio, quando scriveva,  scriveva sì calibrando le parole fino a comporre autentiche opere di virtuosismo puro ("La pioggia nel pineto", "Le stirpi canore" ecc...ecc...), ma nei suoi versi si legge irrimediabilmente anche il sentimento che si nasconde dentro.
Leggiti "La pioggia nel pineto", piena di virtuosismi stilistici. Leggitela fino allo sfinimento.
Quando hai smesso di pensare solo allo stile ti renderai conto che quello stile accompagna ed è accompagnato da un sentimento che smania per essere raccontato.

Ma non sono ipocrita...qualcosa del tuo componimento lo salvo sì.
Tanti virtuosismi stilistici qualcosa di buono l'hanno fatto; qua e là ci son versi degni di nota...
...ma...forse sei così impegnato a pensare solo alla forma che ti dimentichi del contenuto. Contenuto di sentimenti e contenuto di parole.

Quindi? Forse la farei leggere in classe agli studenti per insegnarli cos'è una figura piuttosto che un'altra in modo intuitivo...nulla più...se questo è il tuo obiettivo...e contentu tu...
se invece l'obiettivo era di arrivare al cuore, di tenere incollate le persone fino alla fine, con immagini nuove e qualcosa di diverso...beh mi spiace dirlo, ma per me hai fatto un completo buco nell'acqua.

Certe sperimentazioni sinceramente non solleticano la mia fantasia (ma è una mia personalissima opinione); aggiungo inoltre che le immagini che si stagliano nella mente a lunghi tratti sono banali esattamente come sono banali le immagini di tante altre poesie o componimenti (i miei in primis e non voglio neanche perdere tempo per eticchettarli con un nome)...
"tempo di capire tempo di amare
tamponando ogni possibile dolore:
quando saremo stanchi di vagare
ogni sensazione si dissolverà
sull’orlo del grande baratro"

un esempio a caso...
parlami di stile, virtuosismi, figure retoriche, di suono, di quel che vuoi...
sono versi sempliciotti...
l'unica cosa che san fare è essere orecchiabili...ma contenuto...contenuto trito e ritrito che non ti lascia niente se non le solite immagini.
Ed è in gran parte così la tua poesia di cui ti fai gran vanto fin dai tuoi primi versi
"di quelle lunghe passeggiate lungo sentieri sconosciuti non resta che un rauco ricordo sbiadito come una tela antica"
insomma ci manca sol scrivere in qualche verso qua e là anche un bel "e tu cara saresti il mio fiore, odore che colgo" --> e magari diresti anche se lo scrivessi tu "figo....fiore, ripreso con odore...che verso sublime"javascript:void(0);

E potrei continuare così per quasi tutta la poesia.
Nella seconda parte forse c'è più sperimentazione ed è quella che poi mi solletica meno la mente e su cui comunque leggo le solite immagine fiappe. Non sto qua a dirti tutto passo a passo, ma grosso modo è un discorso simile al primo immagino e non mi va nemmeno di pensarci più di tanto su :-)

E detto questo, apprezzo più chi oggi non si limita a certi virtuosismi (soprattutto se fiappi e senza un particolare sapore e non dicono un bel nulla dell'autore), ma anche dando immagini "sporche", anche "sporcando" le regole, lo stile, il nome stesso della poesia riesce a trasmettere qualcosa di suo...qualcosa che racconta la propria vita.

E detta come va detta...apprezzo poesie di diversi autori nel web non conditi da tanta presunzione che però arrivano molto di più.
E ti dirò ancora di più.
I miei stessi testi che dal punto stilistico non sono nè studiati a tavolino, nè altro (dal momento che le mie poesie sono scritte di getto in 5 minuti e in 5 minuti immagini, figure di suono e tutto quanto devono condensarsi in un fiume di parole e non lasciar spazio a troppe rivisitazioni) li considero per quanto stilisticamente imprecisi, a volte appesantiti ecc...ecc... migliori di certi testi che mi risultano solo pecche di presunzione non dovuta.
Che si è bravi o meno spetta agli altri dircelo...troppo facile dirselo da soli e solo sulla propria scala di giudizio. E questo non solo per la poesia, ma in tutto nella vita. Appuntati anche questo.
Ed in ogni caso è anche stupida una gara di poesia "a chi ce l'ha più lungo" sbandierando per l'ennesima volta che qualcuno in privato è venuto a complimentarsi con noi, per la sperimentazione e blablabla.
Se è per quello io ad ogni poesia pubblicata qua e là nel web ricevo sempre 2-3-4-5 commenti di complimenti, di gente che si sente smossa nell'animo...e altrettanta gente (e molte di più) ovviamente mi manifesta apprezzamenti tra i conoscenti (ma lì è più facile).
Apprezzamenti di testi, poesie o chiamali come vuoi che tu probabilmente reputi robaccia...
mi dispiace per te...sappi che diversi (e qualcuno l'ha scritto pure qui) reputano robaccia il tuo modo di pensare e di scrivere poesia.
De gustibus. Punti di vista. Quelli che probabilmente non conosci o non sai accettare. Fan parte della vita, bello mio :-)

La presunzione, ribadisco, non porta da nessuna parte e povero te se ne sei  tanto convinto...

Il poeta, parlando psicologicamente, sublima le proprie emozioni per dar sfogo a sè stesso.
Nella tua poesia si legge solo a tratti questo. Non si legge l'anima. Sai come va a finire "Il Ritratto di Dorian Gray"? E' la fine di chi si dice da solo di essere bello e bravo. E sempre da "psicologo" (o meglio futuro psicologo) ti consiglierei di cambiar rotta nella vita. E lo dice uno che in molte cose è egocentrico come pochi (uno che si è sempre considerato filoso più di tutti gli altri e da ragazzino migliore di tutti gli altri).
Il punto, però, è proprio quello. Il momento in cui ci si ritiene "intoccabili e indistruttibili" psicologicamente parlando è quello adolescenziale. Idealizzazione, astrazione ecc...ecc...
arrivati alla fase matura si dovrebbe arrivare al punto in cui si è capace di distinguere certi dettagli e se così non è sarebbe meglio lavorarci sopra (ed io ho imparato a lavorare su di me tanto in questi anni).

Spero che accetterai il mio parere per quello che è, spero non per la tua arte, ma per la tua vita che tu possa imparare a vedere oltre il tuo becco...e lo dico senza cattiveria...perchè quei tuoi messaggi letti qua e là sul forum mi fanno sorridere un pochino...e lo dico con tanta tenerezzajavascript:void(0);

E concludo dicendo che la poesia a mio modo di vedere è espressione ed è un mezzo del cuore. E a questo nemmeno D'Annunzio in persona può venire a ribattere. Se diventa solo un inno al proprio narcisismo significa che è arrivata proprio alla fine e ha perso il suo unico significato che ha sin dai tempi più antichi (regole o non regole e che le si voglia rispettare o meno).
:-)
Buone cose e spero, comunque, sia apprezzato l'impegno per aver letto e risposto sia sulla poesia specifica, sia sul concetto di poesia che tante fuori ritiri fuori qui sopra (giusto per poter fare il bello un pochino javascript:void(0);) e sia sul mio parere in generale su come si dovrebbero interpretare le cose, la poesia e la vita.
Insomma, non sono 2 righe.

e non sono 2 righe, infatti, ti ringrazio tantissimo di aver perso tempo a scrivermene più di 2. in effetti hai colto nel segno: virtuosismo ma nessuna emozione. il punto è che ciò è fatto di proposito, anche se qualche emozioncina qua e là c'è. la poesia, per me, è satura di emozioni. dopo 2000 anni, secondo me, deve cambiare rotta. una qualsiasi persona, oramai, sa scrivere emozioni: la poesia deve essere altro, al di la di esse! io voglio andare oltre i contenuti per creare poesia dove sia più importante la forma. è una mia personale via, una battaglia contro i mulini a vento, un qualcosa che sicuramente ha dell'originale nel panorama poetico odierno. tutto il resto, sono parole.. parole.. che comunque ti ringrazio di aver scritto, perché significa che, se non altro, la mia poesia ha suscitato una reazione.

p.s.s a proposito, mi hai inquadrato bene psicologicamente, ma già sapevo tutto questo di me, ma... l'importante è esserne consapevoli, no?  ;)
« Ultima modifica: Mercoledì 11 Luglio 2012, 16:53:36 da Michele Tropiano »
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)