Per walker:
Sono d'accordo sul fatto che sarebbe meglio suddividere i versi in strofe, cosa che faccio abitualmente, ma questo testo appartiene ad una categoria particolare e preferisco distinguerla dalle altre.
Il testo è un acrostico. Basta leggere le prime lettere di ogni verso, in verticale, e compaiono nome e cognome.
Quando compongo un acrostico, infatti, preferisco scrivere i versi in sequenza.
Per Amara:
Come ho avuto occasione di dirti, io scrivo "ad orecchio", seguendo una cadenza musicale. Gli aggettivi conferiscono al verso la giusta lunghezza. Potrei usare un altro sostantivo o una parola con più sillabe per rientrare nella linea vocale, ma mi viene più immediato ricorrere all'aggettivo.
Se fossi un poeta non mi porrei certi problemi ma, non essendolo, prediligo la musicalità a dispetto del minimalismo poetico.
Ho scritto molti testi diversi, anche senza rima, ma mi trovo meglio con questo tipo di composizione.
Però capisco perfettamente il tuo punto di vista e condivido ogni appunto, valutando il testo da esterno.
Come ha ben colto Walker, sono fotogrammi emozionali messi in sequenza.
Le critiche sono molto pertinenti e condivisibili.
Grazie ad entrambi.