Autore Topic: Lo scrigno del dolore  (Letto 5420 volte)

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Offline Amara

Re: Lo scrigno del dolore
« Risposta #15 il: Giovedì 11 Agosto 2011, 12:34:08 »
..tranquillo massimiliano... non risponderò al signor Boh......
si risponde da solo......

buon proseguimento...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Michele Tropiano

Re: Lo scrigno del dolore
« Risposta #16 il: Venerdì 12 Agosto 2011, 17:52:54 »
Io credo che la poesia nel complesso non sia male: è musicale in alcuni suoi luoghi e le immagini sono belle e ben combinate, seppur non proprio originali... L'andazzo dei versi sembra ricalcare quasi quel "fiume dei rimpianti" con, appunto, un "incessante flusso d'immagini e parole", anche se mi rendo conto che probabilmente è un'analogia casuale. Forse ci sarebbe stato bene qualche concetto in più, dal momento che quasi tutta la poesia è più che altro un crogiolo di immagini con una fitta aggettivazione; solo alla fine si svela l'argomento principale, ovvero quello della "madre del tormento" che l'autore invoca per salvarsi.
Riguardo all'acrostico, se non l'avessi letto negli interventi precedenti non me ne sarei nemeno accorto, dopotutto un poeta può iniziare il verso con qualsiasi lettera, purchè la scelta di essa non condizioni il senso ed il significato del testo.
Direi abbastanza pregevole proprio per l'acrostico, per la difficoltà stessa di creare un acrostico che non forzi il senso generale, ma ho comunque letto di meglio di questo autore.
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Max Ray

  • Visitatore
Re: Lo scrigno del dolore
« Risposta #17 il: Venerdì 12 Agosto 2011, 19:13:34 »
Sono d'accordo con Michele quando afferma che non può essere considerato il mio testo migliore, ma l'ho scelto come preferito perché è il primo tentativo di comporre un acrostico in versi e perché sono molto legato alla melodia sulla quale ho cucito il testo. Concordo anche sull'assenza di originalità ma io scrivo sempre di getto e non mi piacciono i testi costruiti a tavolino. I miei testi si scrivono da soli, dopo il primo verso, in quanto lascio fluire liberamente i pensieri. Mi accorgo alla fine che affronto spesso le stesse tematiche, come ad esempio la morte. In questo caso, ho dovuto, in seguito, modificare il testo per allungare o accorciare i versi, per esigenze melodiche. Chi scrive canzoni sa quanto sia difficile cucire i versi su una melodia precostituita. In genere, preferisco modificare la melodia, piuttosto che il testo, ma in questa occasione era troppo complicato. I collaboratori di De Andrè raccontano che Faber stava sveglio la notte per cercare le parole da incastrare in una determinata linea vocale. Questo accade soprattutto con le versioni italiane di canzoni in inglese, ad esempio. De Andrè ne ha scritte alcune pregevoli di Leonard Cohen e Bob Dylan. Ma io non possiedo nemmeno un miliardesimo del suo talento compositivo.  :)
« Ultima modifica: Venerdì 12 Agosto 2011, 19:26:10 da Massimiliano Ruggiu »

Silvia Piga

  • Visitatore
Re: Lo scrigno del dolore
« Risposta #18 il: Martedì 16 Agosto 2011, 08:55:20 »
Mi piace davvero molto l'idea della discussione poetica. Considero di grande interesse questa interazione fra autore e lettori, per svelare ogni aspetto della composizione. Credo che ognuno di noi abbia il proprio modo di scrivere e, di conseguenza, il proprio modo di leggere la poesia. Chi scrive con una certa cadenza, con una certa lunghezza dei versi, può non apprezzare uno stile molto diverso dal proprio. Dovremmo tenerne conto in fase di giudizio e di commento. Per quanto mi riguarda, ogni verso della poesia proposta, fluisce armoniosamente e non avverto la presenza negativa degli aggettivi che, anzi, conferiscono maggiore intensità al testo. Mi piace molto la definizione di "fotogrammi emozionali" fatta dall'autore. E' senza dubbio una delle poesie migliori che io abbia letto, perché mi ha coinvolta emotivamente, oltre che catturarmi con uno stile raffinato e musicale. Se poi aggiungiamo che si tratta di un acrostico ritagliato su un brano musicale, non posso fare a meno di considere geniale questa composizione. Spero di leggere altre proposte nel forum ma, preferibilmente, con un tono diverso. Il rispetto non dovrebbe mai mancare. Basta un click per entrare a leggere le poesie di coloro i quali intervengono con una certa durezza e valutare la credibilità di certi commenti. Non lasciamoci prendere la mano da un'istintiva competitività. Le nostre poesie non sono migliori di quelle altrui, sono soltanto diverse.  :angel: