ILABREVINIHCINAMIDOENARTSEOPMAICNI
Senti! Taci!
Parole omologate
a mezz'aria;
il talento per la morte
fu un dono alla nascita.
Rubasti a caso
le chiavi dell'inferno...
(Visione distorta
di una realtà
imbrattata di noia)
ora chissà chi aprirà?
"Bè, andrò via verso sera",
petulante risponde
l'incrocio di un respiro;
si spegne il cielo
di deserti d'estate.
Sono i numeri giusti
nella calcolata follia notturna
a fare i conti con me;
colla bollente
per rintanarmi esausto.
Assenza e presenza
stringono addii.
Un vicolo cieco
senza tempo
scopre gambe mai esistite.
In catene a sinistra,
distratto a destra,
il tempo offende
morsi di nulla
ma premia memorie
pronte a morire.
Mi fermo a fissare quel sogno
che prima di svegliarmi...
Troppo tardi,
già sveglio...