Autore Topic: Il mestiere dello scrittore  (Letto 2639 volte)

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Offline Michele Tropiano

Il mestiere dello scrittore
« il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 18:02:06 »
Scrivere è un po’ come giocare a pallone, se hai talento lo sfrutti e devi sperare che qualcuno ti noti, il problema è che se arrivi ad una certa età e nessuno ti ha ancora notato ti restano due cose da fare: o ti rassegni ammettendo che non vali niente, o ti autoconvinci che hai avuto solo sfortuna – cosa che può essere anche vera.

A volte mi chiedo però se sia davvero utile ambire a qualcosa, del resto nella storia le persone che ha davvero guadagnato economicamente con le poesie e con i romanzi sono davvero poche e perlopiù grandissimi geni. O ciarlatani con tanta fortuna, i quali dopo morti sono stati inghiottiti dalle onde dell’oblio, ma se ne erano già andati contenti insieme al loro gruzzoletto accumulato con le loro idiozie apprezzate solo dal grande pubblico. Del resto, anche se un giorno potrò diventare qualcuno, dopo morto intendo, sarò morto e non potrò certo usufruire dei benefici della gloria e quant’altro, rischiando di prenderlo così in quel posto lì da sopra una nuvoletta.

In molti mi diranno che non corro nemmeno questo rischio, probabile. E allora? Come faccio a raggiungere un discreto successo scrivendo? Ci dev’essere un modo per guadagnare soldi, del resto io non so far nulla, se non scrivere – che poi io lo faccia bene oppure no questo è un altro discorso – e se non voglio finire a fare il gommista o il barista o il cameriere (per carità lavori non certo deprecabili, anzi sicuramente molto utili alla società) mi dovrò pure inventare qualcosa. Mi sto laureando in lettere per andare ad insegnare, ma come stanno andando le cose credo che con la mia laurea potrò solo pulirmi dopo essere andato in bagno. Il mondo del lavoro è spietato, chi va avanti sono i raccomandati e le eccellenze: non essendo né uno né l’altro mi ritrovo in una posizione abbastanza precaria che a volte mi spinge davvero a cercare di sfruttare le mie doti di scrittore. Il punto è… come?
« Ultima modifica: Mercoledì 13 Luglio 2011, 18:08:11 da Michele Tropiano »
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

ferdan21

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Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #1 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 12:52:24 »
il punto è: non lo so.
io la tua esperienza l'ho vissuta otto anni fa, quando mi sono laureato in lettere.
e ti dirò che, di questi tempi, la nostra laurea non è buona neanche come cartaigienica (sono di gran lunga meglio i rotoloni regina).
io sono precario, con contratto che mi scade di anno in anno. e non sono nemmeno nell'ambito della scuola (faccio tutt'altro).
io una soluzione te la potrei proporre, ma devi essere coraggioso, e svelto nel fare la valigie dopo la laurea.
vai all'estero. potrebbe essere la tua salvezza.
in ogni caso, provaci almeno.

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #2 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:09:58 »
Guardi il problema da un'ottima errata.Parto da un approccio di tipo generale:

a dire il vero, a molti illustri scrittori, poeti e romanzieri della storia, non poteva interessare di meno, che essere necessariamente immortalati nella letteratura dei secoli seguenti. Erano impegnati a vivere, a dar un senso a quello che scrivevano in funzione della loro esperienza,a volte al limite del paradossale, perchè erano fermamente convinti, di poter riportatare qualcosa di intensamente condivisibile e profondamente umano, nelle loro opere(nel senso che volevano far conoscere qualcosa, non essere ricordati per quello).

Certo, se non pubblichi in giro, se non sei conosciuto, se non appartieni a quel particolare circuito in vista, difficilmente potrai andare lontano. Ma poi noto che molti di questi illustri poeti, poetesse e scrittori sono morti in miseria, poi rivalutati da chi, ha compreso che le loro opere  erano un "affare" che poteva essere quantificato in soldi ed ha sfruttato la situazione. (i defunti non chiedono soldi, per i diritti d'autore).Mi risulta che ai nostri giorni, sia veramente arduo, anche per chi ha dei numeri alzarsi dal livello di media pubblicazione e limitata vendita.A volte neppure quello.

Morale:divertiti a scrivere e se trovi occasione pubblica, condividi.
Ma a parte il talento, che nel tuo caso non metto in discussione, non aspettarti nulla di straordinario da editori, anche disponibili.E' un settore molto, molto duro e da spazio a pochissimo margine di guadagno per un editore, e quasi nulla per un autore. Per al soddisfazione di vedersi pubblicati è bello,coinvolgente, ma per tutto il resto ...

Nel tuo caso particolare, ci sono fortunati che trovano lavoro per agenzie che trattano l'infomazione, nel giornalismo ci sono delle buone possibilità ( mio cugino,laureato in lettere, ha seguito quel tipo di iter, dopo un'altra specializzazione in giornalismo), anche se pochissimi posti, ma per me, se fossi laureato in lettere, sarebbe la direzione giusta, piuttosto che impantanarmi con l'insegnamento, che il più delle volte si rivela deludente.
« Ultima modifica: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:27:32 da Gianpiero »

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #3 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:36:28 »
Inoltre un giornalista ha l'opportunità di grande importanza, di farsi conoscere e quindi, possibilità di ottenere pubblicazioni da case editrici di una certa fama. In quel momento, abbattuto l'ostacolo più duro, ecco che il talento può essere utilizzato nel migliore di modi. Questa è la mia opinione.
Se fossi neo laureato in lettere, l'ultimo dei miei pensieri, sarebbe la strada dell'insegnamento.
« Ultima modifica: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:40:57 da Gianpiero »

Offline Michele Tropiano

Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #4 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:44:46 »
Se fossi neo laureato in lettere, l'ultima cosa che penserei sarebbe la strada dell'insegnamento.

Intanto il percorso è quello... non so se conoscete come funziona l'università oggi, ma io ho dovuto fare alcuni esami che nemmeno volevo fare per raggiungere un tot di crediti per l'insegnamento... insomma, ho studiato per quello e solo per quello.

Per quanto riguarda il giornalista, vi racconto un piccolo aneddoto. Tempo fa mi recai da una testata giornalistica locale a chiedere come si poteva fare ad iniziare a scrivere lì; appena entrato e spiegatomi con uno che stava all'ingresso, costui mi chiese: "Scusa, ma tu chi sei?" Io, ovviamente, risposi ribadendo il mio nome e i miei studi, quello lì mi rispose: "No non hai capito... tu di chi sei figlio? sei parente di qualcuno che lavora qui? Chi ti ha mandato?"
Mi apparve chiaro allora subito, e senza che ve lo spiego, come funziona a lavorare anche nel mondo del giornalismo. Almeno dalle mie parti.
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ferdan21

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Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #5 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 20:38:46 »
Intanto il percorso è quello... non so se conoscete come funziona l'università oggi, ma io ho dovuto fare alcuni esami che nemmeno volevo fare per raggiungere un tot di crediti per l'insegnamento... insomma, ho studiato per quello e solo per quello.

Per quanto riguarda il giornalista, vi racconto un piccolo aneddoto. Tempo fa mi recai da una testata giornalistica locale a chiedere come si poteva fare ad iniziare a scrivere lì; appena entrato e spiegatomi con uno che stava all'ingresso, costui mi chiese: "Scusa, ma tu chi sei?" Io, ovviamente, risposi ribadendo il mio nome e i miei studi, quello lì mi rispose: "No non hai capito... tu di chi sei figlio? sei parente di qualcuno che lavora qui? Chi ti ha mandato?"
Mi apparve chiaro allora subito, e senza che ve lo spiego, come funziona a lavorare anche nel mondo del giornalismo. Almeno dalle mie parti.

anche dalle mie parti è cosi.
ma penso in tutta Italia.
basti vedere chi sono i direttori dei giornali.
sempre gli stessi.
solo, ogni tanto, si scambiano le poltrone.
se hai voglia d'insegnare Italiano, vai in Australia, oppure in Giappone.
si guadagna bene, e si ha il lavoro assicurato.

Offline Michele Tropiano

Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #6 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 20:43:59 »
anche dalle mie parti è cosi.
ma penso in tutta Italia.
basti vedere chi sono i direttori dei giornali.
sempre gli stessi.
solo, ogni tanto, si scambiano le poltrone.
se hai voglia d'insegnare Italiano, vai in Australia, oppure in Giappone.
si guadagna bene, e si ha il lavoro assicurato.

eh ma purtroppo l'unica lingua che so parlare è l'italiano
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ferdan21

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Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #7 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 21:18:32 »
eh ma purtroppo l'unica lingua che so parlare è l'italiano

errore madornale.
devi darti da fare con l'inglese.
hai dalla tua parte l'età, e il fatto di non avere una famiglia.
se solo potessi tornare indietro io...

Offline Michele Tropiano

Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #8 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 21:19:41 »
errore madornale.
devi darti da fare con l'inglese.
hai dalla tua parte l'età, e il fatto di non avere una famiglia.
se solo potessi tornare indietro io...

eh lo so hai perfettamente ragione, ma purtroppo sono proprio negato... magari... un giorno... me ne andrò direttamente all'estero ad imparare!
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Offline Gianpiero De Tomi

Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #9 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 22:31:35 »
Ovvio, mica è servito su di un piatto d'argento, il successo. Mille e mille domande, concorsi, conoscenze in tutti gli ambiti, tutto quello che può dare un credito, per riuscire a superare lo sbarramento del " ma tu chi sei ?" Questo non è quello che si dice in gergo una raccomandazione, che è ben altra cosa. Il problema è quello che si è prospettato al mio amico che adesso fa l'avvocato, e direi di successo al contrario di molti suoi compagni di corso. Sin dal primo anno, ma in realtà anche molto prima, aveva le idee ben chiare su quello che intendeva fare.Frequentava studi notarili, si era proposto per portate in giro carte nel tempo libero dai e verso i tribunali e uffici vari, conosceva la lista di tutti gli avvocati della città e di altre città con pregi e difetti. Sapeva di voler fare penale, non stava a perdere tempo su altro, e al terzo anno, molti studi lo conoscevano già benissimo, per i lavori svolti. Fatto praticantato, esame di stato, anni sotto un mentore che era davvero un tizio odioso, ma che sapeva vita , morte e miracoli dell'avvocatura e tutto quello che stava attorno alla legge, che non è percepito da chi studia, ma che esiste ed ha la stessa importanza della legge stessa. Poi ha aperto uno studio da solo, ed adesso, sono gli altri che fanno i praticanti da lui. Lui era molto perseverante ed aveva le idee chiare. Mi diceva che non avrebbe accettato altro, se non quello che voleva. Alla fine ha vinto lui, ma credo, non certo perchè era il migliore in assoluto, ma perchè era sicuramente quello più lungimirante.

ferdan21

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Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #10 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 22:38:58 »
Ovvio, mica è servito su di un piatto d'argento, il successo. Mille e mille domande, concorsi, conoscenze in tutti gli ambiti, tutto quello che può dare un credito, per riuscire a superare lo sbarramento del " ma tu chi sei ?" Questo non è quello che si dice in gergo una raccomandazione, che è ben altra cosa. Il problema è quello che si è prospettato al mio amico che adesso fa l'avvocato, e direi di successo al contrario di molti suoi compagni di corso. Sin dal primo anno, ma in realtà anche molto prima, aveva le idee ben chiare su quello che intendeva fare.Frequentava studi notarili, si era proposto per portate in giro carte nel tempo libero dai e verso i tribunali e uffici vari, conosceva la lista di tutti gli avvocati della città e di altre città con pregi e difetti. Sapeva di voler fare penale, non stava a perdere tempo su altro, e al terzo anno, molti studi lo conoscevano già benissimo, per i lavori svolti. Fatto praticantato, esame di stato, anni sotto un mentore che era davvero un tizio odioso, ma che sapeva vita , morte e miracoli dell'avvocatura e tutto quello che stava attorno alla legge, che non è percepito da chi studia, ma che esiste ed ha la stessa importanza della legge stessa. Poi ha aperto uno studio da solo, ed adesso, sono gli altri che fanno i praticanti da lui. Lui era molto perseverante ed aveva le idee chiare. Mi diceva che non avrebbe accettato altro, se non quello che voleva. Alla fine ha vinto lui, ma credo, non certo perchè era il migliore in assoluto, ma perchè era sicuramente quello più lungimirante.

eh no, caro Gianpiero. fare l'avvocato non è cosi complicato, visto che è una libera professione. chiunque può aprire uno studio, dopo aver fatto praticantato, e gli esami di stato.
fare il professore è diverso. le strada sono bloccate in partenza. ci sono le graduatorie, che non si smuovono neanche a spostarle con un tir.
nel nostro campo, è impossibile andare avanti, anche con tutta la buona volontà-
l'unica cosa che si può fare sono le lezioni private, ma è un campo molto inflazionato. e, in ogni caso, non è di certo un lavoro sicuro.

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #11 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 23:03:12 »
eh no, caro Gianpiero. fare l'avvocato non è cosi complicato, visto che è una libera professione. chiunque può aprire uno studio, dopo aver fatto praticantato, e gli esami di stato.
fare il professore è diverso. le strada sono bloccate in partenza. ci sono le graduatorie, che non si smuovono neanche a spostarle con un tir.
nel nostro campo, è impossibile andare avanti, anche con tutta la buona volontà-
l'unica cosa che si può fare sono le lezioni private, ma è un campo molto inflazionato. e, in ogni caso, non è di certo un lavoro sicuro.

Sono d'accordo, infatti non ho detto che insegnare sia facile. A parte l'iter scolastico, burocratico occorre anche una certa predisposizione, che non è necessariamente legata alla domino della materia insegnata, ma piuttosto al carattere che deve essere preparato per affrontare un compito così particolare come l'insegnamento ai giovani.
Quello che dico è che occorre aver le idee chiare e perseguire il fine. Altrimenti ci si perde o ci si accontenta .
Ma soprattutto ho detto che io, non sceglierei mai, fossi neo-laureato in lettere di insegnare, perchè non vorrei farlo, non perchè sia disdicevole.
« Ultima modifica: Giovedì 14 Luglio 2011, 23:07:18 da Gianpiero »

ferdan21

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Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #12 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 23:04:59 »
Sono d'accordo, infatti non ho detto che insegnare sia facile. A parte l'iter scolastico, burocratico occorre anche una certa predisposizione, che non è necessariamente legata alla domino della materia insegnata, ma piuttosto al carattere che deve essere preparato per affrontare un compito così particolare come l'insegnamento ai giovani.
Quello che dico è che occorre aver le idee chiare e perseguire il fine. Altrimenti ci si perde o ci si accontenta .

oggi niente è banale, niente è semplice. purtroppo.
e con questa crisi poi...
l'orizzonte è sempre piu' nero.
speriamo qualcosa cambi, o saremo costretti ad emigrare...In Africa...

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #13 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 23:18:57 »
oggi niente è banale, niente è semplice. purtroppo.
e con questa crisi poi...
l'orizzonte è sempre piu' nero.
speriamo qualcosa cambi, o saremo costretti ad emigrare...In Africa...

Sicuramente non è una bella situazione ...
L'Africa ...ho letto che il governo cinese, ha intenzione di esportare 300 milioni di cinesi in africa ( con gli investimenti che stanno facendo, è presumibile).Allora forse dovremmo darci al cinese tradizionale ?

ferdan21

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Re: Il mestiere dello scrittore
« Risposta #14 il: Venerdì 15 Luglio 2011, 21:37:38 »
Sicuramente non è una bella situazione ...
L'Africa ...ho letto che il governo cinese, ha intenzione di esportare 300 milioni di cinesi in africa ( con gli investimenti che stanno facendo, è presumibile).Allora forse dovremmo darci al cinese tradizionale ?

io so solo una cosa.
questa nazione sta finendo male. ci ritroveremo senza pezze al culo, senza sapere come. e, a quel punto, sarà troppo tardi...