Autore Topic: fruibilità dell'arte  (Letto 10227 volte)

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In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #15 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:52:17 »
allora allietaci con le tue idee sulla fruibilità, finora non ne vedo traccia.
sempre con rispetto parlando, ovvio.

Offline Michele Tropiano

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #16 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:55:27 »
allora allietaci con le tue idee sulla fruibilità, finora non ne vedo traccia.
sempre con rispetto parlando, ovvio.

mi sembra di aver già risposto al quesito pricinpale. condivido le citazioni? no, e ho spiegato perchè. Poi, ripeto, magari ci tornerò più in la su questo topic, a mente fresca... sono appena tornato dal mare col cervello in fiamme!  :)
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline paolo corinto tiberio

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #17 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 14:40:28 »
"caratteristica di rispondere a criteri di facilità e semplicità d'uso, di efficienza, di rispondenza alle esigenze dell'utente, di gradevolezza e di soddisfazione nell'uso del prodotto"... questa deve essere la poesia??... alla stregua di uno yougurt??... s'allontani da noi una così casalinga impostura!!... :D
salvatico è quel che si salva

ferdan21

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #18 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 20:31:56 »
qualsiasi forma di letteratura, secondo me, è innanzitutto "narrazione".
scriviamo perchè abbiamo qualcosa da dire, ma, soprattutto, da raccontare.
e quello che raccontiamo deriva inevitabilmente dalla nostra esperienza di uomini.
le poesie, per me, sono principalmente questo: una maniera per comunicare agli altri la mia esperienza di uomo. e, per fare questo, io prentendo d'essere capito. ripeto, non dico da tutti, ma dalla maggior parte.
non m'interessa la poesia alla T.S. Eliot, tanto per intenderci.
preferisco di gran lunga Un Pascoli, o un Leopardi.
molto meglio Walt Whitman che William Carlos Williams. non so se siete d'accordo.

Offline Amara

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #19 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 22:04:34 »
..non è descrivere fare poesia.. non è raccontare.. è dire..è costruire un luogo speciale dove altri possano sentirsi a casa anche se tra pareti dai colori differenti.. non serve per forza capire.. basta sentire... vedere...
in qualche modo deve arrivare.. ma come lo faccia non importa..
potei fare un elenco dei modi in cui mi è capitato di vivere certe parole.. ma non è il caso..

però.. al di là dei gusti personali.. come si fa a fare paragoni?...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

ferdan21

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #20 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 22:19:48 »
..non è descrivere fare poesia.. non è raccontare.. è dire..è costruire un luogo speciale dove altri possano sentirsi a casa anche se tra pareti dai colori differenti.. non serve per forza capire.. basta sentire... vedere...
in qualche modo deve arrivare.. ma come lo faccia non importa..
potei fare un elenco dei modi in cui mi è capitato di vivere certe parole.. ma non è il caso..

però.. al di là dei gusti personali.. come si fa a fare paragoni?...

ma perchè, scusa, non si possono fare paragoni?
non tutti i poeti sono allo stesso livello.
e il gusto personale conta, conta eccome...
in parte condivido quel che hai scritto, però...cosa vuol dire che poesia non è racconto di sè?
cosa vuol dire che poesia è "dire"?
dire che cosa?

Offline Amara

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #21 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 22:38:08 »
..certo che conta il gusto personale.. ma è per l'appunto..personale...

io adoro leopardi.. ma non riesco a paragonarlo a eliot.. li vedo come due universi a sé...
tu, ovviamente, sei libero di pensare e fare ciò che ritieni...

dire.. cioè trasmettere senza descrivere... (anche questa, come tutto il resto, è la mia opinione..)
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

ferdan21

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #22 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 22:48:46 »
..certo che conta il gusto personale.. ma è per l'appunto..personale...

io adoro leopardi.. ma non riesco a paragonarlo a eliot.. li vedo come due universi a sé...
tu, ovviamente, sei libero di pensare e fare ciò che ritieni...

dire.. cioè trasmettere senza descrivere... (anche questa, come tutto il resto, è la mia opinione..)

e allora dimmi, cosa ne pensi di uno come Eliot?

ferdan21

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #23 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 22:49:46 »
..certo che conta il gusto personale.. ma è per l'appunto..personale...

io adoro leopardi.. ma non riesco a paragonarlo a eliot.. li vedo come due universi a sé...
tu, ovviamente, sei libero di pensare e fare ciò che ritieni...

dire.. cioè trasmettere senza descrivere... (anche questa, come tutto il resto, è la mia opinione..)

appunto. opinioni personali.
non ci sono leggi universali, per quanto riguarda l'arte.
altrimenti sarebbe una legge matematica.
ognuno la vede in maniera diversa.

Offline Amara

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #24 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 22:56:35 »
e allora dimmi, cosa ne pensi di uno come Eliot?

non sono una critica... ma mi piace leggerlo..

appunto. opinioni personali.
non ci sono leggi universali, per quanto riguarda l'arte.
altrimenti sarebbe una legge matematica.
ognuno la vede in maniera diversa.

pensavo fosse sottinteso...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline paolo corinto tiberio

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #25 il: Venerdì 15 Luglio 2011, 01:37:36 »
qualsiasi forma di letteratura, secondo me, è innanzitutto "narrazione".
scriviamo perchè abbiamo qualcosa da dire, ma, soprattutto, da raccontare.
e quello che raccontiamo deriva inevitabilmente dalla nostra esperienza di uomini.
le poesie, per me, sono principalmente questo: una maniera per comunicare agli altri la mia esperienza di uomo. e, per fare questo, io prentendo d'essere capito. ripeto, non dico da tutti, ma dalla maggior parte.
non m'interessa la poesia alla T.S. Eliot, tanto per intenderci.
preferisco di gran lunga Un Pascoli, o un Leopardi.
molto meglio Walt Whitman che William Carlos Williams. non so se siete d'accordo.

scriviamo perchè abbiamo qualcosa da dire...bene, scriviamo (produciamo segni) perché "qualcosa" ci prende per collo e ci dice "Parla di me" e noi ne parliamo, e questo è il punto:ne parliamo... la comunicazione, che tu vuoi la principale caratteristica che deve avere un testo poetico, è già tutta dentro al linguaggio, e ne è una delle funzioni... la poesia chiede altro che una comunicazione definita e completa, vuole dire l'indefinito, l'inesplicabile, l'illimitato di questo "qualcosa" che ci costringe a parlare... la poesia deve comunicare niente a/e tutto, perciò è difficilissima, una delle cose più difficili al mondo... la fruibilità, la definizione della quale ho trascritto più sopra, s'addice ai beni e alle merci, la poesia si godenon si fruisce come i fazzoletti per soffiare il naso... :D
salvatico è quel che si salva

In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #26 il: Venerdì 15 Luglio 2011, 07:57:17 »
il termine fruibilità non significa leggo e butto, vado al cinema vedo il film e poi me ne dimentico.
dal mio punto di vista significa: ho la possibilità di essere letto, in modo comprensibile (per quanto oscuro, pieno di significati, ecc) da persone che non leggono poesia.
per quale motivo Neruda ed altri sono letti da tutti? o comunque conosciuti? perchè sono fruibili. ne PUOI fruire, anche da non letterato.
fruire è legato al discorso di poter comunicare qualcosa, far sì che questo arrivi. se scrivo solo per il gusto di inanellare misteri, mi leggerano in tre, compreso il cane della nonna, e di sicuro ciò non significa essere geniali, cavandosela dicendo agli altri che muovono critiche (non letterati): AH, MA TU NON PUOI CAPIRE. eccerto, non glielo fai capire, ma apposta pure!
ma allora, io, che faccio la non letterata, ti direi, ma va a quel paese, te e il tuo scrivere inutile!
se devi dire qualcosa di meraviglioso al mondo e il mondo non lo comprende, allora perchè lo scrivi?
allora tanto vale un cassettino, un quadernino e bon, tutto sottochiave.

Offline Michele Tropiano

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #27 il: Venerdì 15 Luglio 2011, 18:56:32 »
il termine fruibilità non significa leggo e butto, vado al cinema vedo il film e poi me ne dimentico.
dal mio punto di vista significa: ho la possibilità di essere letto, in modo comprensibile (per quanto oscuro, pieno di significati, ecc) da persone che non leggono poesia.
per quale motivo Neruda ed altri sono letti da tutti? o comunque conosciuti? perchè sono fruibili. ne PUOI fruire, anche da non letterato.
fruire è legato al discorso di poter comunicare qualcosa, far sì che questo arrivi. se scrivo solo per il gusto di inanellare misteri, mi leggerano in tre, compreso il cane della nonna, e di sicuro ciò non significa essere geniali, cavandosela dicendo agli altri che muovono critiche (non letterati): AH, MA TU NON PUOI CAPIRE. eccerto, non glielo fai capire, ma apposta pure!
ma allora, io, che faccio la non letterata, ti direi, ma va a quel paese, te e il tuo scrivere inutile!
se devi dire qualcosa di meraviglioso al mondo e il mondo non lo comprende, allora perchè lo scrivi?
allora tanto vale un cassettino, un quadernino e bon, tutto sottochiave.

Questa è una visione molto semplicistica direi. Di Neruda non sono un grande estimatore (soprattutto perchè è straniero e non posso leggerlo in originale) ma riconosco sicuramente la sua genialità, ma di lui ti posso dire che il grande pubblico che lo legge, ovvero l'alta fruibilità, dipende dai temi universali e piacevoli (poesie d'amore principalmente) che tratta; al contrario, però, il grande pubblico non capisce nè apprezza in pieno tante altre cose della sua poetica, come, che so, accorgimenti stilistici che sicuramente un letterato cileno riscontrerà nelle sue poeise, ma noi no nè il popolino cileno. Se Neruda avesse scritto con lo stesso stile di argomenti quali la morte, la filosofia cosmica o gli orrori della guerra non avrebbe avuto tutto questo successo su larga scala, ma dai critici sarebbe probabilmente stato considerato lo stesso genio, quale è. Concordando anche con quanto detto da paolo corinto tiberio sopra di me, il grande pubblico ne gode le poesie sicuramente le poesie, ma in maniera diversa da un letterato.

"se devi dire qualcosa di meraviglioso al mondo e il mondo non lo comprende, allora perchè lo scrivi?" Ti rispondo semplicemente: non tutti vogliono essere capiti da tutti.
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #28 il: Venerdì 15 Luglio 2011, 20:29:34 »
E allora perché prendersi la briga di pubblicarlo. dico io. Pretendere un attestato di genio senza poterlo dimostrare davvero, arrivando alla lettura di tutti, mi sembra sciocco. Ah si, ma tu credi nel circolo dei poeti eletti, dimenticavo. Nei piedistalli autoconfezionati. Hai ragione tu.

ferdan21

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #29 il: Venerdì 15 Luglio 2011, 21:42:29 »
il termine fruibilità non significa leggo e butto, vado al cinema vedo il film e poi me ne dimentico.
dal mio punto di vista significa: ho la possibilità di essere letto, in modo comprensibile (per quanto oscuro, pieno di significati, ecc) da persone che non leggono poesia.
per quale motivo Neruda ed altri sono letti da tutti? o comunque conosciuti? perchè sono fruibili. ne PUOI fruire, anche da non letterato.
fruire è legato al discorso di poter comunicare qualcosa, far sì che questo arrivi. se scrivo solo per il gusto di inanellare misteri, mi leggerano in tre, compreso il cane della nonna, e di sicuro ciò non significa essere geniali, cavandosela dicendo agli altri che muovono critiche (non letterati): AH, MA TU NON PUOI CAPIRE. eccerto, non glielo fai capire, ma apposta pure!
ma allora, io, che faccio la non letterata, ti direi, ma va a quel paese, te e il tuo scrivere inutile!
se devi dire qualcosa di meraviglioso al mondo e il mondo non lo comprende, allora perchè lo scrivi?
allora tanto vale un cassettino, un quadernino e bon, tutto sottochiave.


sottoscrivo ogni parola.
è proprio quel che penso io.